19•capitolo -Devi salvarla-

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Stef:

Oggi arrivano i miei genitori, mi hanno avvisato all'ultimo, forse perché sapevano che gli avrei detto un categorico no. Lo stesso che gli rifilo sempre per non farli venire, ma in questo caso non sono riuscita ad oppormi. Tutti i giornali parlano dei sospetti ricaduti su di me per quanto riguarda la morte di Alfredo, del mio stato psicologico di quei giorni ed è proprio per questo che i miei genitori sono preoccupati e hanno deciso che verranno che io lo voglia o no. Lo capisco, in fondo, anche se li ho tenuti lontani in tutti questi anni, sono pur sempre i miei genitori. Però, non riuscivo più a sopportare i loro sensi di colpa che mi portavano solo a soffrire di più, quindi ho preferito vederli poco e niente.

Nel frattempo che mi sono vestita, esco dalla porta e scendo le scale. Sento il brusio di persona e drizzo la schiena, quando percepisco la voce di mia madre arrivare alle mie orecchie. Capisco che loro sono già arrivati ma che Penny non mi ha avvisato com'è solita fare.

Quando arrivo di sotto, però, mi blocco all'istante nel vedere mia madre che sta parlando con mio marito. Idem mio padre, che come al solito, lo guarda con astio, a denti stretti. E pensare che una volta, loro due, erano amici. Sospiro bruscamente e tiro un sorriso finto per accoglierli.

"Tesoro!" Mia madre si accorge di me e mi guarda, facendomi un piccolo sorriso. Si avvicina verso di me, che le vado incontro ancora col sorriso stampato sulle labbra, lo stesso che ho deciso di togliere dalla mia faccia in tutti questi giorni di profonda crisi interiore.

"Ciao, mamma!"

Le poso una mano sulla spalla, ma lei mi tira a se e mi abbraccia. L'odore di mia madre, così familiare, ma ormai anche così estraneo arriva nelle mie narici e mi dona un senso di serenità che mi manca da troppo tempo. Rammento tutti i momenti passati in casa mia, quando ancora la mia vita era 'normale', quando non mi sentivo rinchiusa nelle pareti di casa mia.

Mio padre si allontana con mio marito, e io riprendo un po' d'aria, anche se da una parte ho sempre paura quando entrambi si trovano vicini. Si ritrovano a discutere di cose passate, che io vorrei solo dimenticare dato che la scelta ormai è stata fatta. Non si torna indietro!

Ne approfitto, però, per rimanere con mia madre. Ci sediamo sul divano di casa mia, lei si volta verso di me e poggia una sua mano sulle mie gambe, che accarezza, anche se io rimango immobile.

"Come stai, bambina mia?", domanda premurosa mia madre, guardandomi con le sue iridi dorate.

E quanto mi mancava guardarla, sentire il profumo familiare di casa, di mia madre, di mio padre. Ma poi penso che se io mi ritrovo qui, è per una situazione che hanno creato loro, coinvolgendomi e rubandomi la vita che avevo da semplice ragazza, trasformandomi in una donna sottomessa ad un uomo che mi fa ribrezzo solo a guardarlo, che mi picchia e che mi costringe a stare lontano dall'uomo che amo.

Ho perso Chris per questo...

"Bene, mamma". Distendo il sorriso e fingo che tutta vada bene. Non voglio farla preoccupare, lei in fondo si è ritrovata dentro questa situazione come me. Anche se non me la prendo con nessuno, perché nessuno mi ha imposto nulla, ho deciso io con le mie facoltà di percezioni di sposare Mario, nonostante non fosse ciò che volevo, ma non riuscivo a starmene a guardare, dovevo fare qualcosa!

"Ti vedo pallida. Ho saputo ciò che è successo!", sospira bruscamente. Lei lo sa, mi legge dentro e capisce perché adesso non sto bene. "Cosa c'era tra te e quel ragazzo?" E infatti, poco dopo, mi da la chiara consapevolezza che, anche se io e lei non ci siamo sentite ne viste, lei mi conosce e anche attraverso un giornale, riesce a capire cosa mi passa per la mente.

"Niente, mamma!" Mento spudoratamente, come se servisse a cancellare ciò che ho fatto, quello che gli ho fatto.

Perdonami Alfredo.
Non dovevo.
Io non dovevo.
E non mi perdonerò mai per questo!

Da soli, insieme! (COMPLETA)Where stories live. Discover now