34•capitolo -indifferenza-

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Stef:

Mi sto preparando per uscire per la prima volta fuori da questa stanza dopo settimane in cui non lo faccio. Fortunatamente sul mio viso non c'è più traccia delle botte che ho preso da mio marito. La cosa che più mi mette ansia è sapere di ritrovarmi, dopo ciò che è successo qualche giorno fa, davanti il viso di Chris ancora. Non è stato facile mentire guardandolo in faccia, vederlo ferito per le mie parole pesanti perfino per lui, il quale ha continuato a venirmi incontro, nonostante lo abbia cacciato tutte queste volte. Ma questa volta era troppo anche per lui, non c'è riuscito a sopportare le mie parole mirate a mandarlo via da me, e da quel giorno, ha smesso di cercarmi. Non è più venuto dietro la mia porta. E se da un lato era ciò che volevo, dall'altro, il mio cuore soffre per la lontananza imposta.

Quando ormai sono pronta, mi guardo un ultima volta allo specchio, prendo un profondo respiro e lo lascio uscire con prepotenza dalla mia bocca dischiusa.

Ce la posso fare!

Mi ripeto per convincermi ad uscire da questa stanza, sapendo che l'incontro con lui sarà inevitabile e io lo sentirò scoppiare ancora quel sentimento che continua ad esplodermi dentro. Fa un boato dentro di me, si finge silenzioso quasi inesistente davanti ai suoi occhi.

Non appena sono uscita da camera mia, con non poca fatica, scendo le scale e subito incontro degli occhi scuri, che mi guardano dal basso con un ghigno sulle labbra, che mi fa accapponare la pelle.

Allargo le labbra in un sorriso finto, lo guardo dritto nelle sue iridi e continuo a camminare in sua direzione. E quando ormai ce l'ho vicino, tanto da sentirne il profumo sull'olfatto, lui con un gesto repentino, porta una mano nella mia schiena e mi porta vicino alle sue labbra, sfiorandole con le sue.

"Sei bellissima", Sussurra a fior di labbra. Sposta la mano dalla mia schiena al mio viso in un secondo, mi accarezza, mentre io stringo le palpebre per sopprimere lo schifo che provo solo per un suo tocco. "Senti, adesso che sei tornata in te, finalmente..." lascia la frase in sospeso, guardando la mia espressione nel dirlo, "... ti vorrei parlare di un nuovo affare, dato che 'l'ultimo'..." si sofferma sull'ultima parola, riportandomi a quel momento ad Hong Kong. A me e Chris, insieme, per una notte sola in cui non c'è stato spazio per i pensieri, solo al desiderio e all'amore. "... è andato bene. Il signor Liang mi ha parlato molto bene del tuo lavoro. Sono fiero di te, quindi vorrei dartene un altro!"

Sembra totalmente diverso dall'uomo che solo poche settimane fa ha posato le sue mani sul mio viso con violenza, le ha usate per stringermi il collo e mi sono sentita soffocata dai suoi occhi che esprimevano disprezzo e odio. Per non parlare delle sue parole, di come mi hanno fatto sentire senza alcuna dignità. E ora, invece, sembra tutto cancellato. Mi parla come se nulla fosse mai successo, mi dice addirittura di essere fiero di me per aver portato il lavoro ad Hong Kong a buon fine e vuole affidarmene un altro.

Chi è davvero Mario?
Ci ho vissuto per quattro anni con lui, eppure, ancora oggi, nonostante a volte riesco a prevedere le sue mosse. Non so da cosa è davvero motivato. Perché lo fa? Perché vuole una donna con se che l'ha tradito e lo odia con tutta se stessa?
Non avrebbe fatto prima ad uccidermi o ad allontanarmi da lui?
Perché è così ossessionato da me?

Ma tanto è inutile farsi delle domande, a cui ho già capito non avrò mai una vera risposta. Per questo motivo, mi limito ad annuire e mostro ancora un sorriso, mentre lui, appoggia la sua mano nella mia schiena, portandomi a seguirlo.

Quando ormai siamo davanti al suo ufficio, la sua mano si posa sulla maniglia della porta ma, non appena apre la porta, si volta verso di me per dirmi qualcosa. E in effetti le sue labbra si muovono, la sua voce esce dalla bocca, ma io non ascolto alcuna parola. Ferma e bloccata alle immagini e ai rumori che ho davanti a me. I miei occhi li sento pungere di dolore che vuole uscire dai miei occhi, il mio respiro ormai non viene più fuori e io mi ritrovo a tremare per le scene che ho davanti.
Dei gemiti strozzati, ansimi, mani che si sfiorano, bocche che si toccano, occhi desiderosi, corpi che si uniscono. E le mie gambe ora stanno cedendo, perché non ce la faccio a sopportare anche questo dolore: quello di vedere Chris che tocca qualcuno dopo poche settimane in cui lo ha fatto con me, dove mi è sembrato davvero che tutto potesse essere risolto se solo fossimo rimasti insieme.

Da soli, insieme! (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora