65•capitolo -Perchè non me ne hai parlato?-

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Chris:

Farci l'amore, tenerla stretta tra le mie braccia, questo soltanto poteva riuscire a farmi respirare ancora. Quando ho scoperto che lei era ancora viva, non sono riuscito ad avvicinarmi a lei perché mi sembrava tutto così irreale e, nello stesso tempo, ero incavolato con lei per avermi fatto soffrire e patire la sua morte, senza che fosse vero. Capisco che avrà avuto tutte le sue buoni ragioni, ma avrebbe potuto avvisarmi; e ora ho tanta voglia di chiederle spiegazioni, ma poi la guardo così, con gli occhi chiusi, con la testa sul mio petto e con il mio braccio che le stringe la vita. È così rilassata, come in realtà non l'avevo mai vista da quando l'ho rincontrata, e non me la sento proprio di svegliarla dal sonno profondo in cui è caduta e domandarle perché... perché mi ha fatto così male.

Ma poco dopo, è lei stessa a ridestarsi dal sonno e la prima cosa che fa, è alzare i suoi occhioni azzurri sui miei. Un sorriso che le increspa le labbra nel guardarmi, la sua mano che accarezza il mio petto come se volesse tastare per accertare che io sia davvero reale, che io le sia davvero vicino.

"Sei già sveglio?"

Mi limito ad annuire, mentre continuo a fissarla incapace di proferire parola. Lei non solo è dannatamente bella, ma è anche ciò che ho sempre voluto. Nonostante l'abbia toccata, baciata, ancora fatico a credere che sia davvero la mia Stef, la stessa che ho visto morire sotto il mio sguardo distrutto.

"Tu... tutto... apposto?" E glielo leggo in quelle iridi quanto è preoccupata, è come se avesse paura costantemente che io le sfugga dalle mani. Non è stato facile per lei vedermi così scostante, probabilmente si sarà sentita rifiutata, ma non era la mia intenzione fare questo. Non volevo mandarla via, non lo farei mai con lei, ma è stato così sfiancante accettare la sua morte, che la sua ricomparsa mi è sembrato uno scherzo fatto dal mio cervello, e ho anche sentito una rabbia repressa verso lei che mi aveva tenuto lontano dalla sua vita ancora decidendo al mio posto.

"Si, tutto bene. Ora va tutto bene..." il mio è un modo per rassicurarla, in realtà aspetto ancora che lei mi dia spiegazioni, ma non voglio che si preoccupi.

"Chris... io..."

Le bacio i capelli e respiro a pieni polmoni il suo profumo, quello che mi era così tanto mancato, da non sentire più altri profumi. È come se la mia vita senza di lei era diventata in bianco e nero, nessun colore ai miei occhi aveva più la stessa bellezza, perché lei è la bellezza.

"Stef... con calma, okay?"

Annuisce lievemente mentre abbassa lo sguardo, si morsica il labbro nervosamente e stringe i pugni ancora fermi sul mio petto. Io nel frattempo le accarezzo il viso per rassicurarla, e un sospiro stanco esce dalle mie labbra.

"Mi dispiace..." inizia col dire. "Mi dispiace per averti fatto soffrire... io non avrei voluto..." Lo dice in un sospiro strozzato; poi mi guarda negli occhi, forse è il suo unico modo di riuscire a continuare, forse sono il suo ossigeno come lei lo è per me e ha bisogno di questo per poter parlare.

"Voglio sapere perché non me ne hai parlato? Perché hai dovuto fingere la tua morte..."

"Okay..." deglutisce prima di cominciare a parlare davvero, "è cominciato tutto quando mi hanno portato in caserma la prima volta, quando... quando è morto Alfredo..." nel momento che pronuncia quel nome, lo sento che si spezza come sempre. Per quanto siano passati mesi da allora, non riesce a lasciarselo alle spalle il senso di colpa; non è colpa sua, ma di quel farabutto senza cuore.
"È stato lì che ho incontrato per la prima volta Giorgio, il poliziotto. Lui mi ha interrogato, mi ha guardato negli occhi chiedendomi se avessi ucciso Alfredo, ed è sempre lui che invece mi fece capire che non credeva fossi stata io, ma che era sicuro stessi proteggendo qualcuno...
Mi chiese ripetutamente di aiutare a trovare l'assassino di Alfredo - che poi lo fecero passare per un suicidio - ma lui non ci credeva a questa cosa e mi disse che qualsiasi persona io stessi proteggendo, avrebbe potuto fare la stessa cosa a me o alle persone che avevo più a cuore. Insomma voleva che lo aiutassi ad incastrare Mario!"

Da soli, insieme! (COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora