Prologo

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«Signora, vostro figlio soffre di gravi disturbi alimentari, dovuti allo stress. Dovrebbe farlo rilassare. È denutrito.» Disse il medico, mostrando delle carte alla madre di Giorgio.
«Come, come posso fare per aiutarlo?» chiese preoccupata la signora Ferrario guardando le carte. Sinceramente neanche lei capiva qualcosa di quella roba, ma era troppo preoccupata per il suo unico figlio.
Aveva il cuore in gola: il ragazzo era in ospedale, ricoverato per carenze di... Beh, in realtà nessun valore era apposto: il ragazzo dalla morte della sua amata ragazza, non riusciva più a mangiare. Beveva poco, e usciva anche meno.
«In realtà, detta fra noi, ci sarebbe un modo per tirarlo su senza medicine o corsi scoccianti che demoralizzano.» Il dottore dal lungo camice bianco si tolse gli occhiali e continuò:
«C'è questo ragazzo, si fa pagare poco, va in giro per gli ospedali per aiutare chi sta peggio di lui. Credetemi, abbiamo visto cambiamenti più spontanei dopo le sue visite, che con le medicine. Certo, lei è libera di fare la qualsiasi, è mio dovere, però, informarla.» Nei primi periodi, tra un'analisi e un'altra, prima che Giorgio svenisse per poi essere portato definitivamente lì, il dottor Bontempi, aveva iniziato a prendere a simpatia quel ragazzo che fingeva di fumare sigarette di cioccolata, invece di quelle vere, perché così gli aveva insegnato il padre prima di andarsene.
La signora Ferrario era impaurita: non voleva prendere la decisione sbagliata e peggiorare le cose, per quanto fosse possibile. Avrebbe chiesto al marito consiglio, ma lui, era, forse, a combattere una di quelle tante guerre in Turkmenistan, o chissà dove. La donna oramai aveva perso le speranze. Era tornato, sì, più di una volta, ma scompariva di nuovo dopo pochi giorni.
Si guardò intorno, quasi in cerca di risposte.
«Ok, sì, mi spieghi meglio come funziona.» sussurrò dopo qualche minuto. Il dottore corrucciò le sopracciglia.
«Non vuole chiamare suo marito? Sì, me lo ha detto che è in guerra, ma forse, potrebbe essere lui, diciamo, il salvatore del diciassettenne. » provò lui.
«Mi piacerebbe risentirlo, dopo due anni, ma no. Giorgio e suo padre, non hanno un buon rapporto, anzi, il primo, prova profondo odio per il secondo. Credo potrebbe peggiorare le cose.» nonostante la distanza che li separava, i due sposi, non avevano mai, e poi mai pensato di tradirsi.
«Bene, non si preoccupi, Ok?» Iniziò, mentre la donna lo guardava speranzosa. Alla fine la donna disse solo una cosa:
«Mi dia il suo numero.»

Teddy BearWhere stories live. Discover now