Jace stai bene!

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Come una furia schizzo fuori dall'aula, correndo giù per le scale ad una velocità supersonica, ed infatti in poco tempo mi ritrovo sul campo da calcio con il fiatone ed il cuore che batte all'impazzata. Mentre tento d'annaspare più aria possibile, noto che Anastasia si sta caricando sulle spalle Jace per poi andare via. Mi volto in modo da poterla seguire quando incontro Jake e Robert, seguiti a ruota da tutti i ragazzi superstiti.

«Dove hanno portato Jace?» Chiedo visibilmente preoccupata.

«Nel tuo appartamento.» Mi risponde Robert. «Ti accompagnerò io.»

Accenno un veloce e flebile sì ancora tremante per quanto accaduto. L'uomo più forte del mondo è appena crollato al suolo davanti ai miei occhi e ciò mi turba oltremodo. Saluto velocemente Jake per poi seguire Robert.

«Ci vediamo domani.»

«Dove devi andare?»

«Da nessuna parte però devo chiamare una strega in modo da farle creare una pozione per amnesia. Questi otto ragazzi non devono ricordare nulla.» Spiega Jake con estrema serietà.

Gli salto al collo, abbracciandolo grata e raggiungendo di conseguenza Robert. Almeno un problema in meno! Camminiamo in religioso silenzio per una decina di minuti per poi entrare nel mio appartamento. Immediatamente Anastasia si fionda alla porta.

«Fiuuu! Siete voi ragazzi. Mi avete fatto prendere uno spavento!»

«Dov'è Jace?» Chiedo impaziente.

«Sta dormendo. Quando si sveglierà, fagli fare una doccia e poi disinfetta le ferite superficiali. È crollato per la stanchezza e le troppe energie spese in poco tempo. Vedrai che si riprenderà presto.»

I miei occhi scintillano gioiosi ed il mio cuore ricomincia a battere. Sono così lieta e felice che abbraccio forte, forse anche troppo, la mia adoratissima amica.

«Grazie Ana, per tutto quanto.»

La licantropa sorride per poi ricambiare la stretta con affetto.

«Sono io che devo ringraziare te. Stavo per ammazzare uno della nostra specie, anche se cattivo, perché provavo solamente ira e vendetta nei suoi confronti. Jace poi mi ha fatto tornare in me e questo è accaduto perché ho pensato alla nostra amicizia.»

Improvvisamente una lacrima mi riga il volto, ma subito la asciugo con il palmo della mano.

«Grazie per essere mia amica.» Le dico sinceramente.

Lei mi sorride mentre un lieve rossore le colora le gote, prendendo poi per mano Robert.

«Ana, allora ti chiamerò sul cellulare questa sera per sapere come stai.»

«D'accordo.»

Mi saluta calorosamente per poi voltare i tacchi ed andare via con Robert. Sospiro lieta e spossata, chiudendomi in bagno e lasciando che l'acqua calda mi rilassi e tolga via tutto lo stress e la paura accumulata in questi ultimi giorni. Dopo una mezz'oretta esco dalla doccia, rendendomi conto solo ora del tempo che è passato, e tamponando con calma e cura il mio corpo.

«Ahia!»

Solo adesso mi rendo conto che ho la ferita ancora vivida stampata sulla spalla sinistra. Mi volto verso lo specchio e noto che il graffio del licantropo arriva sino a metà clavicola. A quanto pare si è divertito nell'affettarmi per bene! Osservo meglio la ferita attraverso lo specchio e consto che non riuscirò mai a disinfettarla con le mie sole mani. Cosa significa? Vorrà dire che chiederò aiuto alla mia amica. Mi vesto in tutta fretta, uscendo dal bagno per poi far capolino nella camera di Jace. Noto sollevata che sta ancora dormendo profondamente. Socchiudo con calma la porta, decidendo di conseguenza di andare in cucina e preparare qualcosa di commestibile da mangiare. Apro il frigo e friggo due uova con il bacon, accompagnate successivamente da pane altrettanto fritto. Termino il mio capolavoro quando il cellulare comincia a squillare. Alzo lo sguardo verso l'orologio a muro e consto che sono le 15:49. Chi potrebbe mai essere a quest'ora? Scrollo le spalle per poi rispondere alla chiamata.

Il figlio della Luna (Da revisionare)Where stories live. Discover now