Ritorno al campus

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Oggi è 7 gennaio e domani riprenderanno i corsi all'università. Sono in macchina con mio fratello da ormai ben due ore. James si è gentilmente offerto di accompagnarmi al campus anche se in realtà ha supplicato i miei per portarmi. Non capisco questo improvviso cambiamento da parte sua, ma a me piace così. In questo modo almeno potrò trascorre un po' di tempo con lui anche se lo trascorriamo sempre a bisticciarci, soprattutto per le cose più insensate che possano esistere in questo mondo. Dopo quattro interminabili ore di viaggio, arriviamo finalmente in città.

«Noto che le fate hanno smesso di vomitare su questo posto!» Ironizza mio fratello.

«Ah, ah, ah. Divertente. È inverno! La maggior parte delle piante sono senza foglie.»

«Convinta tu.»

«Sono sicurissima e ora portami a mangiare.»

«Da quando mi dai degli ordini?»

«Da quando ti sei offerto di accompagnarmi di tua spontanea volontà!»

«Vorrà dire che imparerò la lezione!»

Pochi minuti dopo ci fermiamo in un locale tipico del posto e pranziamo insieme, spettegolando del più e del meno. Dopo una brevissima passeggiata in piazza, James mi accompagna al campus, salutandoci subito dopo.

«Ci sentiamo Polpettina!»

Mi abbraccia e deposita un casto bacio sulla mia guancia destra mentre involontariamente mi si forma in volto un sorriso sincero.

«Almeno in luoghi pubblici potresti chiamarmi con il mio nome?!»

«Non sarebbe lo stesso e poi mi piace vederti arrossire dalla rabbia.» Sghignazza molto divertito.

«Ma davvero? Lo sai che se...»

Non mi fa finire di parlare che sale di corsa in macchia, sfrecciando via a tutta velocità e lasciandomi di conseguenza imbambolata all'entrata del collage. Improvvisamente mi arriva un sms, facendomi trasalire.

Mi hai terrorizzato!

Non sono riuscito ad ascoltare la tua minaccia.

Aiutoooooo!

Dovevi vedere la tua faccia quando ho messo il gas.

James non cambierà mai! Gli rispondo a tono per poi trascinare me e la mia valigia nel mio piccolissimo appartamento. Chiudo la porta alle mia spalle ed appena mi volto, mi ritrovo Anastasia, Jake e Robert in salone. Ma che ca...?!

«SORPRESA!» Urlano all'unisono.

Senza che abbia il tempo di recepire il tutto, mi abbracciano forte contro i loro petti mentre le loro labbra si distendono in sorrisi veri. Poco dopo ci stacchiamo.

«Scusaci Layla!» Esclamano i due ragazzi. «Per farci perdonare abbiamo preparato anche la cena.»

«Davvero?!» Faccio gli occhi a cuoricino.

«Sì: pizza e pezzi di rosticceria.» Spiega brevemente Robert.

«E per finire un sufflè al caffè ed al cioccolato fondente!» Esclama Jake.

«Allora ci perdoni?» Mi domanda Anastasia.

Faccio finta di pensarci un po' su per poi dire a gran voce: «NO!»

Tutti mi guardano sbigottiti e scioccati per poi rattristarsi in pochi istanti. Alzo gli occhi al cielo, ghignando soddisfatta.

«Certo che sì, idioti!»

Alzano di scatto il capo e posso giurare di aver visto delle stelline brillare nei loro occhi. Esultano a gran voce, sorridendo felici e sereni.

«Però da oggi in poi non dovrete più raccontarmi bugie. Intesi?» Domando severa.

Il figlio della Luna (Da revisionare)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora