Ritorno a casa

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Anastasia Pov's

Sono esattamente le sei di mattina e finalmente il sole è apparso in cielo. Dire che ho passato una notte insonne e terribile e dire il contrario sarebbe pura blasfemia. Negli occhi di Layla ho visto delusione, profonda delusione, e tristezza in quando non le ho detto della mia vera identità nonostante fossimo migliori amiche. Sono stata così stupida, ma al tempo stesso mi ripeto che non potevo fare altrimenti perché il segreto sulla nostra natura è più importante di qualsiasi altra cosa. Nonostante ciò, mi sento terribilmente scossa ed in colpa. Jake e Robert sono rimasti con noi tutta la notte nel bosco, consolandomi e rincuorandomi senza però riscuotere alcun tipo di successo. Jace non lo vedo da quando è sparita Layla in quando è fuggito subito dopo anche lui. Spero solamente che non peggiori la situazione ancora di più. Scuoto i miei amici per una spalla, svegliandoli, per poi dirigerci al campus con mia madre. Improvvisamente mi blocco, poiché noto che davanti alla porta c'è un piccolo regalo. Lo prendo curiosa ma diffidente, osservandolo con circospezione.

«Probabilmente è quello di Layla. Voleva dartelo ieri notte e noi ci siamo inventati mille bugie per non fartelo portare.» Mi sussurra Robert.

Improvvisamente i miei occhi iniziano ad inumidirsi senza preavviso, scoppiando di conseguenza in lacrime. Che cosa ho fatto?!

«Entriamo. Non voglio attirare l'attenzione su di noi.» Afferma mia madre con voce atona.

Jake e Robert mi si avvicinando, incitandomi così a proseguire ancora di qualche passo. Appena entro in "casa", apro lentamente il regalo, gustandomi il momento. Layla mi ha donato una palla di neve di vetro con all'interno New York. È a dir poco incantevole! Il mio sogno è quello di visitarla prima o poi, ma al momento continuo a sperare. Subito dopo leggo il biglietto ed è lì che crollo completamente, abbandonandomi ad un pianto disperato. Perché? Perché non le ho detto la verità? È tutta colpa del codice dei mannari! Argh! Jake mi strappa il foglietto dalle mani tremanti e lo consegna a mia madre mentre tento in tutti i modi di riprendere il contegno perso.

«Si parte per New York!» Ordina sicura mia madre.

«Come scusi?» Domanda Robert mentre mi abbraccia.

«Io e mia figlia partiremo per New York il 28 di dicembre.»

«Perché?» Chiedo singhiozzando.

«Perché ti scuserai con la tua amica. Se ci tieni realmente a lei, allora cercherai in tutti i modi di convincerla.»

Strabuzzo gli occhi, guardandola sbalordita. Da quando mia madre adora gli umani? Sicuramente l'influenza della Luna le ha dato alla testa, ormai è un dato di fatto. Jake e Robert sono miei amici per puro caso e quando dico così è la pura verità. Li conobbi quando ero piccola, molto piccola, e ricordo quel giorno come se fosse ieri: stavo annegando in mare e loro mi salvarono la vita senza pensare alla loro. Solamente per questo motivo mia mare ha accettato che degli umani diventassero amici della sua unica figlia. Secondo lei è necessario dimostrare sia la fiducia che l'affetto nei tempi giusti e non enunciarlo solo a parole. Credo che abbia visto entrambe le cose in Layla, poiché ha esordito dicendo di partire per New York su due piedi. Esco dal mio appartamento, fiondandomi letteralmente nella casa di legno di Jace. Busso ripetutamente contro la porta ed entro con irruenza appena lui la apre.

«Devi scusarti con Layla!» Esclamo.

«Non devo scusarmi con nessuno! Anzi è meglio così. Non l'avrò più tra i piedi!»

«Perché ti comporti così nei suoi confronti?»

«Non sono affari tuoi! Va' via!» Sbraita.

«Hai paura che lei possa cambiarti, vero? E sai perché? Perché lei non è fuggita da te, ma dalle tue bugie. Tu hai paura di ciò che lei potrebbe farti provare!» Gli urlo in faccia.

Mi ritrovo fuori da casa sua in meno di due secondi con la porta chiusa prepotentemente in faccia. Busso imbestialita sino al midollo, quando le nocche delle mani cominciano a farmi realmente male. Torno infuriata nera nel mio appartamento. Non so perché, ma qualcosa mi dice che quel lupo...ma cosa vado a pensare? Jace e Layla insieme? Impossibile!

Jace Pov's

Dopo che ho cacciato via Anastasia mi sono concesso un bel bagno rilassante. Ora sono steso sul comodo letto della mia casa in legno. Inevitabilmente ripenso alla sera prima e devo ammettere che Anastasia ha totalmente ragione. Ho paura che lei possa accettarmi, ho il terrore di poter provare qualcosa per lei. È vero! Ora non posso negarlo ma non posso neanche dire a Layla che mi attrae più del dovuto perché non ho avuto ancora l'imprinting e non voglio renderla più infelice di come lo è già.

Quindi cosa farai?

Passerò qui le vacanze, nel campus. Devo cercare di dimenticarmi di lei ma so di per certo che sarà impossibile soprattutto dopo ieri sera.

Layla Pov's

Improvvisamente mi sento scuotere delicatamente per un braccio. Bofonchio qualche parola senza senso, aprendo gli occhi con lentezza in quanto le mie palpebre sono ancora intorpidite. Mi ritrovo il tipo che guida questo veicolo davanti agli occhi. Sobbalzo violentemente all'indietro, sbattendo la nuca sul sedile.

«Scusami, non volevo spaventarti. Siamo arrivati.»

Mi guardo intorno spaesata e consto che gli altri passeggeri sono tutti scesi dall'autobus.

«Sì, grazie. Buon Natale.» Affermo con un sorriso sincero.

Prendo le mie cose in fretta e furia, scendendo quasi correndo dal veicolo. M'incammino verso casa e non appena noto la porta del nostro abitacolo, busso ripetutamente fino a quando non mi viene ad aprire mamma. Appena i suoi occhi s'incontrano con i miei, le scappa un sorriso, abbracciandomi forte contro il suo petto e chiamando a gran voce papà. Solo quando si rende conto che sono io, in carne ed ossa, mi stringe forte a sé e prende le valige con un sorriso genuino stampato in volto. Salgo le scale sino ad arrivare in salone con il morale risollevato.

«Layla fa' piano. Tuo fratello sta ancora dormendo.» Mi sussurra mamma all'orecchio.

«Davvero?!» Mi si dipinge in volto un ghigno malefico.

Lei alza gli occhi al cielo, sorridendo contenta come non mai. Mi tolgo con calma le scarpe e mi catapulto immediatamente nella stanza di mio fratello. Noto con mia gran felicità che sta dormendo beatamente ed anche pesantemente a quando vedo. Sono le 9:20 del mattino! Mi getto su di lui a peso morto.

«Ahia!» Esclama aprendo di scatto gli occhi.

Mi getta giù ed io cado a terra come una pera cotta. Mi rialzo, sbuffando ma con un sorriso soddisfatto stampato in volto.

«Ma che modi?!» Esclamo ghignando.

Lui mi scruta per qualche istante come per capire se sia realmente io e quando finalmente giunge alla conclusione che sua sorella è veramente in camera sua, mi abbraccia con energia e mi getta sul letto insieme a lui. Prendiamo i cuscini e...che la battaglia abbia inizio! Poco dopo ad interrompe questo momento magico è mia madre.

«Ragazzi! La colazione è pronta! Ci sono i muffin!»

Io e James ci scambiamo uno sguardo d'intesa per poi fiondarci giù dalle scale e come al solito lui arriva per primo.

«Sempre seconda Polpettina!»

«Fino alla fine ti batterò!» Metto il broncio.

«Al posto di litigarvi, che ne dite di andare in centro e di comprare qualche regalo per Natale. La Vigilia la trascorreremo a casa e verranno anche i cugini.» C'informa mamma.

«Va bene.» Diciamo all'unisono io e James.

Facciamo colazione tutti insieme per poi dirigermi in camera mia. Afferro gli abiti che devo indossare, concedendomi subito dopo una rigenerante doccia calda. Alla fine opto per un pullover azzurro di lana e dei jeans a zampa d'elefante. Prendo poi un paio di scarpe da ginnastica ed il cappotto. Chiudo la porta della camera alle mie spalle, scendendo poi in salotto.

«Andiamo?» Domando retoricamente a mio fratello.

Si volta di scatto e dice con un ghigno stampato in volto: «Finalmente! Hai bisogno di un'ora per cambiarti?!»

«Zitto e andiamo!»

James scuote il capo mentre mamma ride alquanto divertita. La saluto per poi uscire di casa in compagnia di mio fratello.

Il figlio della Luna (Da revisionare)Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin