Alt!

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Il sabato lo trascorro in compagnia di Anastasia e devo dire che è una ragazza molto stramba però non è cattiva. Inoltre non ha doppi fini e ciò mi rassicura sempre più. Non mi tratta perché vuole qualcosa da me, ma vuole essere solo mia amica. Sono felicissima e contentissima. In questi ultimi giorni non faccio altro che ridere e divertirmi con lei. Anche se devo ammettere che manca ancora qualcosa...

O meglio qualcuno.

Non manca nessuno. Caccio via il mio stupido pensiero e mi metto a letto, addormentandomi poco dopo. Il giorno seguente mi ritrovo Anastasia in camera mia che mi guarda con occhi brillanti e vividi. Aspetta, Anastasia è in camera mia?! Appena recepisco l'informazione, cado dal letto, sbattendo il sedere a terra.

«Ahia!» Mi massaggio la parte dolorante del corpo.

Sento la mia amica ridere come una pazza tant'è che si tiene la pancia con entrambe le mani mentre lacrime di gioia le rigano le guance. La fulmino con lo sguardo, tentando di ristabilizzarmi anche se il dolore al sedere non accenna a diminuire.

«Uno: come fai ad entrare sempre in camera mia? Chiudo sempre la porta a chiave. Due: se continui a farmi spaventare, morirò prima della fine dell'anno scolastico. Tre: buon giorno anche a te!»

«Buon giorno Layla.» Ride Anastasia.

«Ana, come mai sei venuta in camera MIA di prima mattina?»

«Uno: scusami. Due: oggi dovrai andare a curare Jace senza di me. Tre: scusami!» Rivolge il suo sguardo al pavimento, chinando di conseguenza il capo.

«COSA?!» Urlo incredula.

Sobbalza leggermente a causa del tono troppo alto della mia voce. Sospira, tentando di prendere sicurezza e spiegandomi poco dopo che lei oggi dovrà lasciare la città per poter andare a riprendere la madre. Successivamente sia lei che la preside torneranno al campus solo a notte inoltrata. Anastasia, ricevendo la risposta negativa da parte della sottoscritta, comincia a pregarmi, facendo gli occhi da cucciolo bastonato. Dopo che mi ha implorato di andare da Jace per una buona decina di minuti, ho accettato controvoglia.

Controvoglia?! Ma non farmi ridere!

Alla fine strangolerò la me interiore se continuerà di questo passo. Anastasia va via dal mio appartamento con uno strano sorriso stampato in volto verso le 9:00. Prima di uscire dal mio appartamento, l'ho ricattata in caso Jace avrebbe combinato qualcosa alla sottoscritta. Siamo così scese ad un compromesso: se lei non mi dava la copie delle chiavi della mia "casetta", non sarei andata da Jace e di conseguenza ha ceduto seduta stante. Mi lavo velocemente, indossando poi una maglietta color giallo canarino ed un paio di jeans a vita alta. Prendo la mia borsa a tracolla e vado verso la casa di legno del mio docente. Ho preferito venire qui di giorno perché, anche se adoro la notte, l'oscurità mi incute un certo timore. Busso più volte fino a quando mi viene ad aprire un Jace senza maglietta. Non divento rossa perché oramai mi sono abituata alla vista del suo busto tonico e perfetto. Entro nel suo appartamento e lui chiude subito la porta per poi rivolgere la sua totale attenzione a me.

«Se ti stai chiedendo dove sia Anastasia, ti accontento subito. Lei non c'è.» Sbuffo seccata.

«Peccato.» Risponde sorridendo maliziosamente.

«Muoviamoci.»

Mi volto di scatto, dirigendomi di conseguenza in camera sua. Lui mi segue e dice: «Ma prego! Fai come se fossi a casa tua!»

«Grazie! Adesso si stenda sul letto a pancia in giù.»

Lo vedo alzare gli occhi al cielo, sbuffando rumorosamente, per poi gettarsi sul materasso senza dire una parola. Studio la sua schiena nuda, togliendo subito dopo la garza che gli ho messo ieri. Mi fermo ad osservare qualche secondo la sua schiena: è scolpita ed il taglio profondo gli dà un non so che di virilità. La ferita si è leggermente richiusa e cicatrizzata troppo velocemente. Il tutto mi lascia parecchio sorpresa tanto da rimanere imbambolata a guardarlo. Ritorno alla realtà solo quando sento la voce del mio docente.

Il figlio della Luna (Da revisionare)Unde poveștirile trăiesc. Descoperă acum