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Mi sfiora delicatamente il viso ed io chiudo gli occhi al suo tocco delicato.
Dio, quanto mi fa bene quest'uomo. Mi fa provare emozioni prima a me sconosciute.
<< Vengo da te questa sera? >>
Annuisco sorridendogli.
Ci pensa un po' su, poi mi chiede di mio  fratello e di mio padre.
Scuoto la testa: << Non ci sono. >>
<< Bene. Perché voglio divorarti. >>
Ridacchio facendo un passo indietro, ma non più di tanto perché ormai Daniel mi ha già preso i fianchi e mi attira a se.
<< Tu mi divori già con un solo sguardo. >>
<< Ah, si? >>
Gli passo una mano sul petto e lui trattiene il fiato. << Si. >>
Inarca un sopracciglio: << Ma tuo padre e tuo fratello non sono mai a casa... >> dice la sua osservazione.
<< Mio fratello passa spesso il suo tempo da Roxy, la sua ragazza, e mio padre da quando ha annullato il matrimonio, passa molto tempo con i suoi amici, ma lo capisco, gli si è spezzato il cuore. Per la seconda
volta. >> dico rabbuiandomi.
Daniel mi accarezza da sopra i capelli, poi mi abbraccia e io mi stringo forte a lui.
<< Amava molto tua madre? >>
Asciugo una lacrima che mi è scivolata sulla guancia, e annuisco.
<< Erano la coppia perfetta. >>
<< Tuo fratello l'ha conosciuta? >>
<< Si, ma era piccolo e ha pochi ricordi. Erano molto legati. >>
<< Tu e lei che rapporti avevate. >> chiede curioso. Mi sorprende che mi faccia tutte queste domande, ma mi piace il fatto che voglia sapere.
Faccio spallucce e ridacchio.
<< Eravamo madre e figlia, Daniel. I rapporti tra madre e figlia non sono mai tranquilli e pacati. >>
Scoppia a ridere. << In che senso? >>
<< Nel senso che se un giorno litigavamo, il giorno dopo andavamo d'accordo, anche quello dopo, ma poi ricominciava sempre una lite perché non si è mai d'accordo su quello che fa l'altra. >>
Daniel mi guarda confuso: << Voi donne siete così complicate. >>
Scoppio a ridere e lui mi bacia, poi torna serio: << Roxy è la figlia di Hanna? >>
Annuisco. << Si. E per loro non era giusto che stessero insieme loro e i loro figli, così hanno rinunciato alla loro felicità per quella dei figli. >>
Mi sfiora la guancia, poi mi porta una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< Ma è così che un genitore si comporta in genere, no? Altrimenti che egoista sarebbe se pensa solo alla sua felicità e fa soffrire i figli? >>
Abbasso lo sguardo: << Si, ma a volte anche i figli dovrebbero comprendere che non tutto gli è dovuto. >>
Mi sorride dolcemente, poi mi posa un bacio sulla fronte. << Tesoro, io ora devo andare. Ci vediamo da te questa sera. >>
Annuisco e lo guardo andare via e salire in macchina, per poi allontanarsi fino a non vederlo più.
Chiudo gli occhi e reclino la testa indietro con il viso rivolto verso il cielo.
Sospiro profondamente. Daniel mi fa stare così bene... Forse non lo sa, e se glielo dicessi non mi crederebbe, ma è quando sono con lui che sto bene, che mi sento in pace.
Il mio cellulare squilla e lo prendo dalla borsa per rispondere.
"Dan!"

"Hei, cosa stai facendo?"

"Fino a poco fa ero con Daniel, ma ora niente."

"Ti va di vederci?" Mi chiede ed io accetto.
Ci diamo appuntamento a un bar, e poi si vedrà insieme cosa fare dopo.

<< Ecco la mia amica preferita! >> esclama avvicendandosi al tavolino che ho occupato per noi. Mi alzo e lo abbraccio.
<< L'unica e sola. Ricordatelo. >> ridacchio e lui mi bacia sulla guancia.
<< Allora, come va? >> chiede una volta preso posto.
<< Non potrebbe andare meglio
di così. >>
Dan mi guarda sorridente e dice di essere felice per me.
<< Daniel mi rende felice e io sono contenta di stare insieme a lui. Spero un giorno potremmo ufficializzare la nostra relazione, sai... >>
Dan spalanca gli occhi: << Ti sei innamorata! >> mi punta un dito contro e io gli dico di non urlare.
<< Forse. Molto probabilmente. >>
Batte le mani e ridacchia: << Io lo sapevo. >>
Lo guardo male: << Cosa sapevi? >>
Incrocia le braccia al petto e si lascia andare sullo schienale della sedia.
<< Che ti stavi innamorando. Te lo si leggeva in faccia ogni volta che parlavi di Daniel. >> si porta una mano alla bocca, << Oh, perdonami. Del tuo Daniel. >> si corregge per prendermi in giro e io gli lancio il mio fazzoletto.
<< Sei un idiota. >>
Annuisce: << Anche io ti voglio tanto bene. >>
Restiamo a parlare per molto tempo, poi decidiamo di fare un giro per la città, mangiamo un po' di pizza, prendiamo le patatine fritte e alla fine il gelato.
Il dolce alla fine dovrebbe essere obbligatorio. Si, credo dovrebbero fare una legge sul dolce alla fine di ogni parto, anche alla fine del dolce.
Ridacchio all'idea e Dan mi guarda confuso.
<< A cosa pensi? >>
Scuoto la testa e gli dico di lasciar perdere perché sono cose stupide.
Ride e annuisce.

Nel pomeriggio torno a casa, decido di fare una doccia prima che arrivi Daniel.
Indosso un pantaloncino nero, una camicetta bianca giro manica da sopra e un paio di stivaletti neri da sotto. Sistemo un po' i capelli, poi metto un po' di mascara, blush e gloss.
Dieci minuti dopo bussa alla mia porta ed io vado ad aprire.
<< Hei... >> mi stringe a se e mi bacia.
Entra dentro ed io chiudo la porta.
<< Allora, vuoi fare qualcosa? Non ho preparato nulla da mangiare. >>
Mi guarda con un sorrisetto furbo:
<< Voglio mangiare te. >>
Quanto speravo lo dicesse.
Lo prendo per mano e lo conduco in camera mia.
Mi dice di sdraiarmi sul letto e nel frattempo lui chiude la porta e poi gira la chiave nella serratura.
Mi guarda con occhi famelici, avanza con passo felpato nella mia direzione, lentamente comincia a sbottonare i polsini della camicia, e quando ormai mi è vicino, quest'ultima è a terra, ai piedi della mia scrivania.
Si avventa su di me, mi bacia e comincia a spogliarmi.

Con le lenzuola che mi coprono fino al petto, fisso il soffitto, poi mi volto verso Daniel e sorrido.
Mi metto a sedere e infilo la sua maglia che sta a terra ai miei piedi. Mi va grandissima. Potei entrarci tre volte dentro. Faccio per alzarmi e Daniel mi trattiene per un braccio: << Dove vai tesoro? >>
<< A prepararti qualcosa di
buono. >> gli faccio l'occhiolino e lui mi squadra da capo a piedi, si morde il labbro e dice con voce seducente:
<< Torna presto perché mi manchi
già. >>
Sorrido timida ed esco dalla camera ancheggiando i fianchi.
Preparo una colazione veloce: un po' di succo, prendo qualche biscotto, preparo qualche pancake.
Con il vassoio tra le mani entro in camera e quello che vedo mi fa sorridere: Daniel sdraiato nel letto su di un lato, un braccio sotto la guancia e l'altro sotto il cuscino. Sta dormendo serenamente. È così tranquillo che mi dispiace svegliarlo.
Poggio il vassoio sul tavolino accanto al letto e comincio a raccogliere gli abiti che sono ancora a terra.
Questa notte è stato focoso. Mi fa ammattire.
Raccolgo la sua giacca che sta ai piedi del letto, i pantaloni che sono finiti - non so come - sulla poltrona, li sistemo tutti.
D'un tratto mi sento prendere dalla vita, sussulto e comincio a ridere.
<< Ti sei svegliato. >>
Mi bacia il collo e reclino la testa indietro poggiandola sulla sua spalla: << Non dormivo. Stavo riposando per te. >> mi sussurra all'orecchio mentre continua a tenermi stretta a lui: la mia schiena contro il suo petto.
Mi volto e porto le braccia dietro il suo collo. << Per me? Perché? >> ridacchio.
<< Perché ho di nuovo voglia di te. Ho sempre voglia di te, tesoro. >> mi guarda con i suoi occhi penetranti.
<< Davvero? >> dico con tono seducente.
Poggio le mani sul suo petto e comincio a spingerlo indietro. Cade seduto sul letto e poi gli salgo a cavalcioni sulle ginocchia, si poggia su entrambe le braccia e comincia ad andare indietro sul letto con me sopra.
Si poggia alla testiera del letto, chino la testa e comincio a baciarlo.
<< Ti voglio. >> mi bacia voracemente e io ricambio.
<< Anche io. >> ansimo sulla sua bocca.
Mi accarezza la schiena, poi mi prende i capelli e piano li strattona, emetto un gemito, poi lo spingo indietro e mi sposto da sopra di lui.
Mi guarda confuso.
<< Prima devi mangiare qualcosa. Ho preparato tutto questo apposta per
te. >>
Prendo il vassoio e glielo poggio sulle gambe mentre lui mi guarda con aria di rimprovero per averlo interrotto sul più bello.
Ridacchio e gli mando un bacio con la mano: << Me la paghi questa,
tesoro. >>
<< Vedremo dopo... >> lo provoco.

Fotografandoti{COMPLETA}Where stories live. Discover now