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Ieri sera sono stata davvero bene con Daniel. Abbiamo passato una bella serata a chiacchiera e a scherzare. L'unica cosa che mi ha lasciato senza parole è stata l'ultima cosa che ha detto: "Non credere sia solo del lavoro che mi preoccupo"
Dopo questo non ha più aperto bocca, e io ho fatto lo stesso.
Mi sono sentita così in imbarazzo!
Cosa intendeva dire con quell'affermazione?
Adesso sto salendo le scale, voglio passare prima da Freddy, e poi andrò da Daniel.
Mi fermo davanti l'ufficio e alzo una mano per bussare, ma proprio quando sto per farlo, lo sento parlare con qualcuno e allora mi fermo.
<< Tienila d'occhio Daniel. Non la vedo bene, non possiamo permetterci di perderla. Se il superiore venisse a sapere di lei e di quello che sta passando, la caccerebbe all'istante. >>
Trattengo il respiro. Mi porto le mani alla bocca e cerco di trattenere le lacrime che stanno per scorrermi sul viso.
Stanno parlando di me. Di quello che mi è successo ieri.
Mi poggio alla parete e scivolo a terra.
Strozzo un singhiozzo.
Mi tiro le gambe al petto e le cingo con le braccia sprofondando con il viso in quest'ultime.
Sussulto quando la porta si spalanca di colpo. Alzo la testa di scatto e asciugo in fretta le lacrime.
<< Kristeen! >> Freddy mi si accovaccia davanti.
<< Tesoro. >> Daniel fa lo stesso.
Freddy mi prende le mani e si volta confuso verso Daniel che tiene gli occhi fissi su di me.
<< Tesoro? >> chiede.
Daniel fa spallucce ma non distoglie lo sguardo, continua a guardarmi.
<< È un gioco tra noi. >> spiega e io nel frattempo non riesco a smettere di singhiozzare per via del pianto.
Freddy si alza e dice a Daniel di tirarmi su, così lui mi prende le mani e mi aiuta a mettermi in piedi, poi mi porta un braccio dietro il suo collo e mi dice di aggrapparmi a lui, porta un braccio dietro le spalle e uno dietro le mie gambe e mi solleva da terra.
<< Guarda che posso camminare. >> dico al suo orecchio.
Si volta verso di me e me lo ritrovo vicinissimo al mio viso, allora mi allontano un po'.
<< Vieni, parliamo un po', ti va? >> chiede dolcemente.
Annuisco, ma quando Daniel sta per avviarsi verso il corridoio che porta alla stanza degli scatti con me in braccio, Freddy ci dice di aspettare.
Daniel si volta ma non mi molla, cerco di scendere ma me lo impedisce.
Quindi resto aggrappata a lui.
<< Voglio parlare un momento con voi, se non vi dispiace. >>
<< Certo che no! >> rispondo io per entrambi.
Finalmente Daniel mi mette a terra ed entriamo, ci sediamo e guardiamo Freddy prendere posto dietro la scrivania.
Poggia i gomiti su di essa e si sporge leggermente in avanti.
<< Ragazzi. >> comincia tenendoci sulle spine. << C'è per caso qualcosa tra voi? >>
Spalanco gli occhi: << No! Assolutamente no! Freddy, perché pensi questo? >> chiedo agitandomi al mio posto.
<< Non voglio che succeda qualcosa tra voi. Non voglio che si creino problemi sul lavoro. >>
Scuoto la testa e dico che non accadrà niente.
<< Okay. >>
Freddy ci lascia andare e noi torniamo al lavoro.
Camminiamo fianco a fianco. Con la coda dell'occhio noto Daniel che mi guarda.
<< Hai sentito Freddy? Credeva ci fosse qualcosa tra noi. Assurdo. >> dico ridacchiando.
<< Già. >>
Continuiamo a camminare fino ad arrivare alla stanza degli scatti, entriamo e ci chiudiamo lì per tutto il tempo.
<< Daniel... >> sibilo.
<< Tesoro. >> mi interrompe. << Io... Freddy. >> si corregge. << Non permetterà che tu venga messa da parte. Sei in gamba e questo Freddy lo sa benissimo, e l'ho capito anche io. >>
Si avvicina e mi prende il viso tra le mani accarezzandomi le guance, sorrido imbarazzata e lui ricambia.
<< Sei in gamba. >> ripete.
Prendo le sue mani e me le allontano dal viso. << Ci mettiamo a lavoro? >> cambio discorso.
Daniel sospira e annuisce senza discutere.
<< Posso decidere io cosa mettere questa volta? >> chiedo mostrando il mio sguardo più dolce.
Daniel ridacchia e mi dice che posso, così entro in camerino e prendo l'abito che fremo di indossare fin dalla prima volta che l'ho visto.
Un abito bianco, corto fin sopra le cosce, scollo a V, ricamato, le maniche a tre quarti, e dietro lascia la schiena tutta scoperta.
Lo prendo, lo tolgo dalla gruccia e mi affretto ad indossarlo.
Quando esco per raggiungere Daniel, lui mi guarda divertito e io gli chiedo cosa trova di tanto divertente.
<< Sapevo avresti scelto questo. Comincio a capirti. >>
Incrocio le braccia al petto: << Non c'è nulla da capire. A quale ragazza non piacerebbe? >>
Fa spallucce e poi incrocia le braccia al petto.
<< Bene. Cominciamo? >> dico e lui annuisce.
Mi fa mettere seduta su una sedia, volta di poco di lato, una mano poggiata sullo schienale della sedia, le gambe accavallate.
<< Bene, ora sguardo serio e guarda dritto nella fotocamera. >> dice e faccio come dice.
Cerco di essere seria, ma guardando bene la sua di espressione, mi viene da ridere.
<< Cosa? Perché ridi ora? >> fa spallucce e agita le mani.
<< Niente. >> dico ridacchiando.
<< Sei simpatico. >> dico divertita.
<< Grazie! >> esclama. << Ora smetti di ridere, stai seria. >>
Metto un finto broncio: << Ora sei antipatico. >>
Sorride: << Lo so, grazie. >>
Posa ancora una volta la fotocamera sull'asta e dice: << Ora vogliamo lavorare? >>
Sbuffo, annuisco e cerco di concentrarmi nel rimanere seria, anche se è molto difficile.
<< Bene. Brava, tesoro. >> dice e continua a scattare foto.
Dopo una serie di scatti mi chiede di cambiarmi e indossare un abito lungo, nero, con le spalline decorato di Swarovski.
<< Ho capito quale. Vado subito! >> esclamo entusiasta.
Corro in camerino e prendo l'abito che ha detto Daniel, lo indosso e mi guardo allo specchio.
<< Wow. Ma è fantastico... >>
Mi giro di lato, poi dall'altro lato, poi faccio in modo di guardare dietro.
Scende morbido sui miei fianchi mettendoli in mostra, è stretto in vita mentre man mano che scende ai piedi è sempre più morbido.
Dietro è fatto a incrocio.
<< Sei bellissima. >>
Sussulto nel sentire una voce, mi volto di scatto e trovo Daniel poggiato con un fianco alla parete, con una mano mantiene leggermente la tenda aperta, e mi fissa incantato.
<< Daniel! >>
Raddrizza le spalle e chiude la tenda.
<< Scusa, è che non ho resistito. >>
Sorrido anche se dovrei essere arrabbiata con lui per avermi spiato mentre mi cambiavo.
Mi do un'ultima occhiata allo specchio e poi esco.
Daniel è ancora fermo davanti il camerino, non appena mi vede, si passa una mano tra i capelli.
<< Tesoro, scusa. >>
Mi fingo offesa e lo supero.
Lui mi segue e continua con le scuse dicendo che è stato uno stupido, ma che non ha resistito alla tentazione di vedermi quel vestito addosso.
<< Da quanto eri lì? >> chiedo.
<< Da poco. >>
<< Sarei comunque uscita. Potevi aspettare. >>
Mi dice che ho ragione ma che non sa perché lo ha fatto.
Si passa una mano tra i capelli imbarazzato.
<< Va bene, non fa niente. >> gli punto un dito contro: << Ma la prossima volta sta' al tuo posto. >>
Si mette sull'attenti: << Agli ordini, capo! >>
Scoppio a ridere portandomi una mano alla bocca: << Stupido. >>
Ride anche lui e non so perché, ma mi sento serena. Qui con lui sento uno strano senso di calma.

Fotografandoti{COMPLETA}Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ