30

1.4K 53 10
                                    

<< Papà, Hanna come sta? >> chiedo a mio padre che se ne sta seduto vicino la tavola ad armeggiare con il cellulare.
Non appena anche io mi siedo accanto a lui, interrompe quello che stava facendo per prestarmi attenzione.
È passata quasi una settimana da quando è venuta a pranzo e dal nostro incontro, poi non l'ho più vista.
Mio padre annuisce sorridendomi:
<< Sta bene. È solo molto
impegnata. >> mi informa.
<< È successo qualcosa? >> chiedo preoccupata.
Scuote la testa dicendomi che va tutto bene e che è solo molto impegnata con il lavoro.
Incrocio le braccia al petto. << Deve fare proprio tutto da sola, vero? >>
<< Si, quel bastardo del suo ex marito non l'ha mai aiutata con le ragazze. Ha dovuto sempre cavarsela da sola. >>
<< È in gamba. È riuscita a tirare su due figlie senza l'aiuto di nessuno. >>
<< Vero... È una gran donna. È per questo che mi piace. L'ammiro. >>
Guardo mio padre e lo vedo finalmente felice; dopo tanto tempo è riuscito a trovare qualcuno da amare e che lo amasse. Sono felice per lui, per Hanna. Una sola cosa mi preoccupa però. Non fa che ronzarmi in testa da quasi una settimana: mio fratello.
Vincent parla di Roxy ogni giorno. Mi dice di quanto sia bella e simpatica, di quanto sia brillante, di quanto sia "tutto". Ecco è questo che dice continuamente Vincent: "Lei è uno splendore in tutto".
Se Vincent iniziasse a frequentare Roxy non so cosa potrebbe accadere a mio padre e ad Hanna. Sono felice che finalmente Vincent abbia trovato qualcuno che gli piaccia, però... Per la miseria! Proprio la figlia della fidanzata di nostro padre?!
<< Senti, Kristeen... >> mio padre interrompe i miei pensieri riprendendo a parlare.
<< Si? >>
<< Hai notato com'è di buon umore Vincent ultimamente? >>
Mi si mozza il fiato e annuisco in risposta alla sua domanda.
<< Papà... >> comincio ma mi interrompe facendomi un'altra domanda.
<< Credi si sia innamorato? >>
Spalanco gli occhi e rido nervosamente.
<< È una cosa grossa dire "innamorato", papà. >>
<< Be'... Allora cos'è? >>
Faccio spallucce. << Non credo frequenti qualcuno. >> dico.
Non sono del tutto sicura che non veda Roxy.
<< Tu dici? >>
Annuisco insicura di quello che dico.
<< Tu come stai? Ti vedo parecchio distratta. >>
Domanda di riserva? Detesto questa domanda. Non so mai cosa rispondere perché a volte non so nemmeno io come sto. Esisto. Ecco tutto.
Scuoto la testa e forzo un sorriso: << È tutto okay, papà. Sto bene. Non ho niente. >>
Mi prende la mano: << Sai che puoi dirmi tutto? >>
Si, certo. Come no! Potrei dirgli: "Lo sai papà, credo di essere davvero interessa a Daniel, ricordi il fotografo? Lavoravamo, o lavoriamo - ancora non ne sono del tutto sicura - insieme. Esatto proprio lui. E mi ha baciata. Mi ha detto che gli piaccio e mi ha baciata. Non so cosa fare perché vorrei parlargli. Sono andata a casa sua un giorno, ma non ho mai bussato alla porta, me ne sono andata come una codarda. Lui mi cerca da allora ma io continuo ad evitarlo inventandomi le scuse più banali alle quali nemmeno un bambino crederebbe. Però sto bene. Tranquillo. Va tutto bene."
Si, certo. Potrei dirgli così. Solo che mi prenderebbe per una stupida. Perché è questo che sono. Una stupida.
Gli sorrido: << Si, lo so. Comunque tranquillo. Sto bene. >>
Mi stringe la mano, poi se la porta alla bocca e me la bacia.
<< Ti voglio tanto bene. >>
<< Anche io. >> dico sfiorandogli la guancia con l'altra mano.
<< Cosa succede qui? C'è una riunione di famiglia e non sono stato
avvisato? >>
Vincent entra interrompendo il momento "padre-figlia".
<< Sei geloso? Vieni qui. >> papà si alza in piedi e allarga le braccia.
<< Vieni, bello di papà. >> dice e io scoppio a ridere.
<< Papà, non ho più dieci anni. >> borbotta.
<< Lo so, ma sei pur sempre mio figlio. Non posso chiamarti così? >>
Vincent scuote la testa: << Sono cresciuto ormai. >>
<< Giusto, e ora vuoi trovarti una ragazza. >> dice tutto d'un tratto lasciando di sasso sia me che mio fratello, ma a quanto vedo più me che lui.
<< Si. >> dice.
<< Cosa?! >>
Entrambi rivolgono l'attenzione su di me che mi sono alzata di scatto dalla sedia facendola cadere all'indietro.
<< Kristeen... >> mio padre mi guarda sconvolto.
<< Papà, scusa. >> sposto lo sguardo da mio padre a Vincent. << Vincent. Possiamo parlare un attimo. >> lo prendo per mano trascinandolo con me prima che potesse rifiutarsi.
<< Cosa c'è? >> dice una volta dentro camera sua.
<< Vincent, dobbiamo parlare. >> chiudo la porta alle mie spalle e vedo mio fratello andarsi a sedere sul letto.
Mi guardo intorno e vedo le foto di noi due da piccoli. Una eravamo entrambi sull'altalena. Nostro padre spingeva entrambi e nostra madre scattava la foto. Un'altra era posta sulla scrivania.
Eravamo sempre io e Vincent. Era il mio dodicesimo compleanno e Vincent era accanto a me mentre mi scattavano la foto con la torta. Ricordo che piacque fino a quando non gli concessi di venire a spegnere le candeline con me. Aveva sei anni ed era già un piccolo ribelle.
<< Cosa devi dirmi? >> la voce ormai matura del mio fratellino mi riscuote da quei ricordi.
<< Si, dobbiamo parlare. >>
<< Ho capito. Ma di cosa? >>
Incrocio le braccia al petto: << Di Roxy. >>
Fa segno con la mano di sedermi accanto a lui, ma io scuoto la testa e decido di rimanere in piedi.
<< Kristeen... >>
<< Uscite insieme? >> lo interrompo.
<< Ci vediamo. >>
Sospiro amareggiata. << Quindi uscite insieme. >>
Vincent annuisce e io mi rabbuio.
<< Sei gelosa del tuo fratellino? >> dice dandomi una gomitata per scherzare.
<< Vincent, voglio fare un discorso serio con te e tu giochi sempre. >> sbotto.
Alza le mani e mi guarda sbigottito.
<< Okay, scusa. Dimmi pure. >>
<< Dimmi pure? Vincent, stai scherzando? >> dico e lui scuote la testa.
<< Stai uscendo con la figlia della fidanzata di nostro padre! >>
Fa spallucce: << E allora? >>
Sospiro esasperata: << Okay,
ascolta... >> gli prendo la mano e lui osserva il mio gesto.
<< Sai che ti voglio bene e che desidero solo il meglio per te. >>
Annuisce restando in silenzio, in attesa che continui.
<< Sono felice che ti piaccia questa ragazza... >>
<< Si, e allora? Perché fai tante
storie? >> mi interrompe.
<< Vincent, te l'ho detto. È... >>
<< La figlia di Hanna. Lo so. >> mi interrompe di nuovo. << Non c'è bisogno che tu me lo ripeta. Lo so. Ma mi piace. Non posso farci niente. Il mio cuore batte quando la vedo. A te non capita lo stesso con Daniel?! >> dice alzando sempre di più la voce.
<< Tra me e Daniel non c'è nulla! >>
C'è stato un bacio. Ma questo non significa nulla.
<< Si, certo. >>
<< Basta Vincent. >> ringhio.
<< Cosa vuoi Kristeen? >> il suo tono è fermo, duro. Non mi ha mai parlato così.
Incrocio le braccia al petto: << Papà ne soffrirebbe se lo venisse a sapere. >>
Sbuffa, si alza dal letto e viene verso di me come una furia.
<< Ma cosa ne sai tu! Kristeen non rompere. È la mia vita. >> sbotta e apre la porta uscendo dalla camera.
Questa conversazione è stata molto animata. Io e mio fratello non abbiamo mai litigato così, cosa è cambiato?
Nulla. Sono io. Ha ragione. È la sua vita, e io non posso decidere nulla.
Devo uscire di casa, ho bisogno di aria.
Vado in camera mia, prendo la mia roba e vado via.

Fotografandoti{COMPLETA}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora