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"Ti prego, guardami! Sono qui!"
Ancora una volta come tutte le mattine, mi sveglio di colpo, sudata, il respiro affannoso e le lacrime agli occhi.
Mi metto a sedere nel letto e cerco di far tornare il respiro regolare ispirando ed espirando profondamente.
Mi asciugo le lacrime e mi alzo.
<< Buongiorno. Sei già sveglia? >> mio padre viene verso di me per salutarmi, fa per posarmi un bacio sulla fronte, ma faccio un passo indietro.
<< No, papà, scusa. È che sono sudata. Ho bisogno di fare una doccia. >> spiego.
Mio padre annuisce con un sorriso e poi attraversa tutto il corridoio per fermarsi davanti la porta della camera di mio fratello, per poi entrare.
Io mi chiudo in bagno per fare una lunga doccia.
Oggi ho il giorno libero e quindi posso dedicarmi di più a me stessa.
Sto per entrare nella doccia quando il mio cellulare prende a squillare e già so chi è che mi cerca a quest'ora del giorno.
Sbuffo, chiudo di nuovo il box doccia e rispondo:
"Ciao, Daniel. Buongiorno."

"Come facevi a sapere che..."

"A parte il nome sul display, ma ormai ho capito che quando il cellulare squilla di mattina, sei tu."

"Dovrei essere onorato di tutto ciò?"

"Non lo so. Insomma, hai capito che ti ritengo un rompiscatole?"

Per qualche secondo c'è silenzio, poi riprende a parlare: "Sono davvero una rottura del cazzo?"

Ridacchio. "Non è esattamente il termine che ho usato, ma comunque si."

"Okay, fatto sta che non mi interessa."

"Bene..." rido di nuovo.
Daniel riesce sempre a mettermi di buon umore.

"Che fai?"

"Stavo per entrare nella doccia."

Lo sento deglutire e poi sento un sospiro o credo avesse trattenuto il fiato. Non saprei dirlo con precisione.

"Felice di saperlo. Io intendevo questa mattina, cosa fai?"

Avvampo. Che figura!
"Oh, ehm... Niente. Credo. Perché?"

"Ti va di fare una gita?"

Inarco un sopracciglio. Ammetto che un po' la cosa mi eccita.
"Dove?"

"In barca."

Spalanco gli occhi sorpresa: "Tu hai una barca?"

"Non io. Un mio amico. Dai, vieni. Sarà divertente. Potremmo tuffarci dalla barca e guardare i pesci sott'acqua. Magari..."

"Vedere meduse, e granchi, e polipi..."
Dico disgustata.

"Si."

"No, Daniel."

"Dai!! Se hai paura, prometto di proteggerti a costo della vita."

Scoppio a ridere: "Sei simpatico."

"Lo so." Dice fiero. "Su, tesoro. Dì di si!"

Alzo gli occhi al cielo e sospiro.
"Okay."

"Passo a prenderti tra un'ora. Fatti trovare pronta."

"Va bene."

Ci salutiamo e riattacchiamo e io finalmente posso fare la doccia, ma non la doccia lunga e rilassante che volevo fare.

<< Pronta per l'avventura? >> dice non appena mi siedo accanto a lui in auto.
<< Si. >> dico poco convinta.
Daniel alza un braccio e mi sfiora la guancia con il dorso della mano.
<< Hai paura? >> chiede ed io annuisco. << Del mare aperto o della barca? >>
Sorrido nervosa: << Entrambe le
cose. >>
<< Dirò al mio amico di andare piano e di non spingersi troppo a largo,
okay? >>
Lo guardo per un istante e lui sorride, stranamente timido.
<< Che c'è? >> chiede con un sussurro.
<< Grazie. >>
<< Per cosa? >>
<< Per quello che fai per me, ma non sei obbligato. >>
Scuote la testa e mi dice che non lo è, ma che lo fa con piacere.
<< Hai detto le stesse cose che ho detto io per la cena. >>
Annuisce: << Lo so. >> ammicca. << E sarà perché a te comincia a piacere la mia compagnia e a me la tua. >>
Dice e poi aggiunge qualcosa che non riesco a capire.
<< Andiamo? >>
Annuisco e parte.
Arriviamo al porto e Daniel comincia ad agitare un braccio in aria, mentre con l'altra mano prende la mia.
<< Vieni. >> dice. << Ecco il mio amico. Andiamo da loro. >>
Trattengo il fiato. E lo ammetto: ho paura. Ho le gambe che mi tremano. Ho sempre avuto paura delle barche, sempre avuto paura del mare aperto, fin da piccola. L'ho già detto? E ora per accontentare Daniel, dovrò metterla da parte. Fingerò che non sia un problema per me, ma la verità è che me la sto facendo sotto dalla paura.
Stringo forte la mano di Daniel, e più ci avviciniamo, più gliela stringo.
<< Tutto bene? >> chiede.
Annuisco esitante.
Si ferma e mi prende anche l'altra mano, << Hai paura? >>
Faccio spallucce e distolgo lo sguardo, ma lui porta una mano sulla mia guancia e mi fa voltare la testa per guardarlo in volto.
<< Non fai che chiedermelo. Te l'ho detto, no? >>
<< E io ti ho detto che ti avrei protetta anche a costo della vita. >> dice serio, fin troppo serio, e la cosa mi turba un po' e non saprei spiegare il perché.
<< Che stupido. >> lo canzono.
Mi sorride e mi porta un braccio sulle spalle attirandomi a se.
<< Andiamo, tesoro. >>
<< Daniel! Amico! >>
Un uomo alto, moro, tutto muscoli si avvicina a noi.
<< Ciao, Jack. >>
Daniel gli porge la mano e l'amico jack gli da una pacca affettuosa sulla spalla.
<< Jack, lei è Kristeen. >> mi presenta al suo amico che subito gli rivolge un'occhiatina furba con tanto di gomitata.
<< Scommetto che è la tua ragazza. >>
Avvampo e Daniel se ne accorge. Sorride a me e si rivolge all'amico:
<< Se tu scommettessi su ciò che hai appena detto, sta' pur certo che perderesti. >>
Jack inarca un sopracciglio. Non so se perché non ha capito cosa Daniel intendeva dire, o perché voleva semplicemente mostrare al suo amico la sua sorpresa.
<< Lei è la mia collega Kristeen. La modella. >> spiega.
Jack spalanca gli occhi e mi guarda.
<< La modella. >>
Daniel lo guarda intimorito, o infuriato: << Jack. Kristeen. >> ringhia.
Jack alza le mani in segno di resa e poi ci fa segno di salire a bordo della sua barca.
<< Mettiti comoda. >> Daniel mi accompagna a sedermi, poi raggiunge l'amico al timone.
<< Sei un fottuto idiota. >> sento.
<< Sono amici da una vita. >>
Sussulto nel sentir parlare alle mie spalle. Mi volto di scatto e una bella donna, lunghi capelli biondi, occhi verdi, una pelle decisamente perfetta, se ne sta seduta proprio dietro di me ed io che non ci avevo nemmeno fatto caso.
<< Perdonami. Non ti avevo vista. >> mi scuso.
Lei mi sorride e si presenta.
<< Sono Amelie, la moglie. >>
Annuisco. << Molto piacere, io
sono... >>
<< Kristeen, la modella. >>
Perché calcano "la modella"?

<< Kristeen, coraggio! Vieni in acqua! È fantastica! >>
Guardo l'acqua limpida, guardo alle mie spalle e vedo l'immensità, quella che mi fa paura.
Cosa c'è più in là? È il non sapere che mi terrorizza.
<< Kristeen. >> la voce di Daniel ora è vicina, potrei dire che ora lui è vicino.
<< Si... >>
Mi prende il viso tra le mani e mi guarda intensamente negli occhi.
<< Ci sono io. Okay? >>
Esito un attimo, poi annuisco.
<< Te lo prometto. Stammi vicina, io non ti lascio. >>
Annuisco e Daniel mi prende per mano e mi conduce alla scaletta, scende prima lui, poi mi dice di sedermi e di scendere piano. Lui mi sta davanti,
<< Ti tengo io, tranquilla. >>
Mi porta le mani sui fianchi e mi aiuta a scendere.
<< Oh, mio Dio! È davvero fredda! >>
Mi aggrappo a lui a mo' di koala e ridacchia.
<< Non so se prenderti per un polipo, o per una scimmietta. >> ride Jack.
Amelie gli dà uno schiaffo sul braccio dicendogli di smetterla di fare l'idiota, poi si rivolge a me con un sorriso:
<< Io direi più un koala, si. Un koala molto carino. >>
Ridacchio e le dico che avevo pensato alla stessa cosa.
<< Già, un koala pauroso, ma molto carino. >> ripete Daniel guardandomi fisso negli occhi.
Mi allontano di poco perché i nostri visi sono troppo vicini.
Mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio imbarazzata.
Ultimamente Daniel è strano. Che gli prende? E poi ha quel suo modo di guardarmi che mi fa paura.
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Buongiorno! Oggi il tempo fa decisamente paura! 😱😅 e niente...
Be' spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Un bacio! 😘

Fotografandoti{COMPLETA}Where stories live. Discover now