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<< Hai sentito? >> mio padre mi fa ritornare alla realtà. In quest'ultimo periodo mi perdo spesso nei miei pensieri.
<< Cosa? >> chiedo, dato che non ascoltavo per niente.
<< Dicono che domani arriverà l'uragano Suffir. >>
Guardo fuori la finestra e noto che il cielo è grigio.
<< Davvero? No, io ho paura! >> frigno come una bambina.
<< Al telegiornale dicono di stare a casa e di non muoversi. >>
<< Sabato... Cioè domani. >> esclamo.
Mio padre annuisce e sussulto nel sentire il campanello della porta d'ingresso suonare.
<< Aspettavi qualcuno? >> chiede mio padre.
Scuoto la testa e chiedo lo stesso a lui che risponde di no.
Allora mi alzo e vado ad aprire.
<< Hei scimm... Ciao piccola. >> è
Carl, un vecchio collega di mio padre.
<< Ciao Carl, prego. Entra. Papà è di là in salotto. >>
Mi sorride e io ricambio, mi sposto su di un lato per farlo entrare.
<< Scimmione! Non puoi far aprire tua figlia ogni volta che arrivo io! Le do sempre dello scimmione. >> lo sento dire e a me scappa una risatina.
Carl è praticamente uno di famiglia ormai. Io e Vincent lo consideriamo come uno zio. Carl è di Phoenix, lavorava come vigile del fuoco, ma poi è stato trasferito qui a Miami.
Era amico di mia madre e di mio padre, ha fatto loro da testimone di nozze.
Quando mio padre è andato in pensione e ci siamo trasferiti qui per il mio lavoro, ci siamo ritrovati al supermercato. Da allora Carl viene quasi tutti i giorni. Quasi. Ha anche lui una famiglia e deve fare la sua presenza. Anche se dice che preferisce passare le sue giornate qui da noi invece che a casa con sua moglie.
<< Jessica diventa ogni giorno più insopportabile. E io che voglio starmene tranquillo e lei che rompe sempre. >> dice ogni volta che papà gli chiede di Jessica.
Chiudo la porta e raggiungo loro in salotto: << Carl vuoi da bere? >> chiedo e lui fa cenno di si con il capo.
<< Puoi portarmi della Vodka. >> dice e io spalanco gli occhi.
<< Non abbiamo Vodka. >>
Mio padre mi guarda e dice di poterla trovare in cucina, nella credenza, dietro le bottiglie di vetro.
Lo guardo esterrefatta: << Abbiamo della Vodka? >>
Mio padre annuisce e Carl ridacchia.
<< Fai bene a non farla vedere ai ragazzini, potrebbero farne un cattivo uso. >> dice avvicinandosi a mio padre.
Porto le mani sui fianchi e lo guardo male: << Non siamo ragazzini, Carl. Siamo cresciuti. Noi non beviamo quella roba. E se proprio vuoi saperlo, cattivo uso ne fai anche tu. >> dico tutto d'un fiato e poi prendo aria,
<< È Vodka, non succo di frutta. Ti fa male. >>
<< Tesoro, portane anche uno a me. Una volta tanto cosa vuoi che sia. >>
Ah bene, ora anche mio padre si mette a bere quella roba!
Guardo entrambi in cagnesco e mi volto per dirigermi in cucina e andare alla credenza.
<< Parecchio nervosa la ragazza
oggi... >> sento Carl rivolgersi a mio padre.
Si, sono nervosa. Lo sono per la rivista. Spero le foto siano venute bene. Sono nervosa per Daniel, il nostro rapporto è cambiato dal campeggio, aveva detto sarebbe venuto domani per vedere la rivista insieme, ma per via dell'uragano e dei telegiornali che hanno detto di rimanere a casa non verrà.
Meglio perché non avevo poi tutta questa voglia.
Torno in salotto con la bottiglia di Vodka e due bicchieri. La poso sul tavolino davanti il divano e guardo mio padre in cagnesco che mi rivolge un sorriso.
Sorridi quanto vuoi, ma questa non la passa liscia. Non voglio assolutamente che beva.
Mio padre apre la bottiglia e versa la Vodka prima nel bicchiere di Carl, poi nel suo.
Spalanco gli occhi: mezzo bicchiere?!? Ma dico, è impazzito?
<< Dicevo. >> Carl beve un sorso,
<< Che ne dici se tu e i tuoi ragazzi venite domani al nuovo locale che si è aperto? >>
<< Che locale? >> chiedo. Non ne sapevo niente. Non so mai niente.
<< Un locale country, dicono che si mangi bene. >> spiega Carl.
Mio padre annuisce e beve.
<< Io non ci sono. Carl domani è pericoloso uscire. I telegiornali dicono di restare in casa. >>
<< Tesoro. Fino a poco fa non sapevi nemmeno l'arrivo dell'uragano
Suffir. >> mio padre mi zittisce.
Con questo che vorrebbe dire?
<< Papà è pericoloso. >>
<< Hanno detto giorno e ora del suo arrivo. Saremo a casa molto prima. Tranquilla. >> cerca di tranquillizzarmi.
Scuoto la testa: << Io non vengo. Non voglio rischiare la vita. >>
<< Va bene. Resta pure qui. Io e Vincent andremo e saremo di ritorno prima dell'arrivo del caro uragano. >>
Sospiro e guardo i due che continuano a bere.

"L'arrivo dell'uragano Suffir sarebbe previsto in serata, attraverserà l'intera città, consigliamo gli abitanti a rimanere in casa al sicuro."
La giornalista ripete le stesse cose degli altri telegiornali.
<< Papà non so se vi conviene uscire questa sera. Restate a casa. >>
Mi rivolgo a mio padre che se ne sta stravaccato sul divano con un braccio sotto la testa e gli occhi chiusi.
<< Non posso dire di no a Carl, lo
sai. >>
Sospiro esasperata: << Si che puoi. Basta dirgli che non vuoi più andare perché preferisci restare a casa, dato che sta per arrivare un uragano. >>
<< Kristeen. Adesso basta. Saremo di ritorno prima di sera. >>
Mio padre si alza e si dirige verso la sua camera da letto grattandosi un punto dietro la schiena.
Mi lascio andare sul divano mentre la giornalista continua a ripetere le stesse cose: rimanere a casa per l'arrivo dell'uragano.
<< Diglielo tu a mio padre! >> esclamo.
<< Hai detto qualcosa? >> mio fratello fa il suo ingresso nel salotto e si siede accanto a me.
<< Vincent, non andate. Restate a casa, con me. >>
Vincent mi abbraccia e mi accarezza la guancia: << Tranquilla, torneremo prima che arrivi e per giunta sani e salvi. Te lo prometto. >> mi rassicura e io mi lascio andare nel suo abbraccio.
<< Non fatemi preoccupare, vi
prego. >>
<< Tranquilla. >> mi bacia sulla fronte e poi dice: << Piuttosto per ingannare l'attesa perché non prepari qualcosa per quando saremo di ritorno? >>
Lo guardo di sbieco: << Pensi solo a mangiare. >>
Annuisce: << È l'unica mia gioia. >>
Metto un finto broncio: << Io no? >>
Vincent scoppia a ridere e mi abbraccia.
<< Tu sei mia sorella, ti voglio bene. Ma il cibo è la mia unica gioia. >>
Scoppia a ridere guardando la mia espressione.
<< Adesso andate via! >> indico la porta e Vincent si avvia alla porta d'ingresso, poi anche mio padre.
<< Allora mi preparerai il mio piatto preferito? >>
Incrocio le braccia al petto e scuoto la testa: << Scordatelo. >>
Vincent mi fa la linguaccia e poi vanno via.
Guardo l'ora sul cellulare e segna le 18:26. Sospiro preoccupata.
<< Spero facciano in tempo. >> mi stringo nelle spalle e mi lascio andare ancora una volta sul divano.
Per ingannare l'attesa decido di leggere un libro.

Mi alzo per andare in cucina a prendere un bicchiere d'acqua, e un lampo illumina tutto l'ambiente fino al salotto.
<< Per la miseria! >>
Mi guardo intorno, poi guardo fuori la finestra e che mi venga un colpo quanto piove forte! Non me ne sono resa conto fino ad ora.
Guardo di nuovo l'ora e questa volta segna le 19:03.
<< Quando arrivano? >> mi passo le mani tra i capelli.
Accendo la TV e ascolto ciò che dice il telegiornale: "l'uragano Suffir si avvicina alla città di Miami. Ripetiamo. Consigliamo i cittadini a rimanere in casa al sicuro."
Sospiro e comincio ad agitarmi.
D'un tratto qualcuno suona alla porta e mi precipito ad aprire.
<< Dov'eravate? >> mi blocco all'istante non appena mi rendo conto di trovarmi Daniel di fronte e non mio padre e mio fratello.
<< Daniel... >> sibilo. << Cosa ci fai qui? Non hai sentito? Dobbiamo rimanere chiusi in casa. >> dico in preda al panico.
Gli faccio segno di entrare e lui entra.
<< Cosa ci fai qui? >> chiedo di nuovo.
<< Sono... >> si interrompe perché d'un tratto la luce va via, ed io comincio ad avere seriamente paura.
Sussulto facendo un passo avanti e finisco contro il suo petto.
Non riesco a vederlo in volto per via del buio, ma sento il suo sguardo addosso. So che mi sta guardando.
<< Hai paura? >> sussurra dolcemente.
Annuisco, ma poi mi rendo conto che non può vedermi e sussurro un si.
<< Tranquilla. >> mi cinge la vita con un braccio e mi accarezza da sopra i capelli con la mano libera.
<< Kristeen, resto con te. >> mi sussurra all'orecchio.
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Fotografandoti{COMPLETA}Where stories live. Discover now