Capitolo 49

1.6K 215 145
                                    

Todoroki afferrò Midoriya per un braccio, portandolo a mettersi al riparo contro il suo petto.

Mentre la sua schiena, fronteggiava il pugno avvolto dalle fiamme del padre.

Non era ciò che si aspettava, riavere colui che amava e abbandonarlo il secondo dopo.

Sognava le mattine con il volto avvolto tra i suoi soffici capelli, il profumo della sua pelle, la sua sola presenza.

Occhiate fugaci, il metallo degli anelli che brillava a contatto con i raggi del sole, la consapevolezza che da quel momento in poi, tutto sarebbe migliorato, tutto sarebbe tornato come un tempo.

Quando cavalcavano lontano dalla prigionia dei loro castelli, verso quel lago che fungeva da ponte, da quel lago che fu l'inizio della loro storia.

Una storia che il lieto fine probabilmente non lo avrebbe mai avuto, neppure la sua ombra.

In quegli istanti, dove stringeva Midoriya, mentre egli, disperato, si dimenava, battendogli con rabbia i pugni sul petto, si rese conto che dare la vita per lui, sarebbe stato confermare quanto per lui avrebbe potuto fare se fossero rimasti entrambi in vita.

Shouto non desiderava che la felicità per il suo sposo, che con, o senza di lui, Izuku meritava di trovare e amare.

Le lacrime, come in piena, solcavano gli zigomi cosparsi di lentiggini di Midoriya, mentre con la consapevolezza che avrebbe perso un'ulteriore volta Todoroki, gridava ad egli di spostarsi, di lasciarlo andare, che non era compito suo dare la vita per lui.

Finché il sangue non macchiò il volto di Izuku.

Le sue mani tremavano, mentre non aveva il coraggio di alzare lo sguardo, di proferir ulterior parola.

"figlia mia" fece Endeavor, con voce smorzata.

Shouto sgranò gli occhi, voltandosi di scatto e comprese che il sangue che macchiò entrambi non fu il proprio.

Uno scenario che mai Todoroki credette di poter mai vedere, si presentò davanti ai suoi occhi.

Con il capo, rivolto al suolo, Fuyumi era stata colpita, mentre con la mano destra, reggeva una lancia che trapassò il cuore di Enji.

"perché?" respirava a fatica, Endeavor.

"per mia madre" alzò il volto, mentre dalle labbra, socchiuse in un sorriso, rivoli di sangue le macchiavano il mento.

"Fuyumi" gridò Shouto, mentre si precipitò a sostenerla, prima che Enji estrasse la propria mano dal suo corpo.

Ella cadde tra le sue braccia, con il volto pallido e un buco in petto.

La mano della sorella raggiunse, a stento, il volto del fratello.

"mi dispiace" e lentamente i suoi occhi si serrarono "digli" un ultimo respiro, prima di cadere tra le braccia della morte "che non avrei mai voluto privarlo del padre" e finalmente, vendicò la madre.

Ancora una volta, le lacrime solcarono il volto di Shouto.

"ti voglio bene" le sorrise, mentre le accarezzava i capelli di sfumature differenti, mentre le appoggiò, con delicatezza, la schiena al suolo "sorella".

"spero tu sia sazio di aver distrutto la nostra famiglia" la voce del padre lo raggiunse.

Shouto cercò lo sguardo di Enji con il proprio, colmo di odio e ira.

"hai massacrato tua moglie" si alzò in piedi, raggiungendolo "hai voluto uccidere colui che amavo" espresse finalmente tutto ciò che da molto tempo era riuscito a nascondere "e ora la tua unica figlia non respira per colpa tua" indicò la sorella stesa, priva di vita, sulla neve macchiata di liquido scarlatto.

"è colpa tua se si trova lì" fece, mentre con lo sguardo scrutava la figlia, ora persa in un mondo dove non avrebbe potuto più rivederla "per proteggere te" alzò lo sguardo verso il figlio, che si pentì di aver desiderato.

"tu hai distrutto questa famiglia per il potere, l'avarizia e l'egoismo" dalla pianta del suo piede del ghiaccio iniziò ad allargarsi per il terreno "hai distrutto le vite dei tuoi figli" raggiungendo il corpo del padre, con le ginocchia al suolo "hai distrutto l'amore incondizionato di tua moglie" e secondo dopo secondo, Enji diventava ghiaccio.

"lei era meravigliosa" abbassò nuovamente il capo, ormai compreso che non avrebbe potuto più nulla "la prima volta che la vidi mi sembrò un angelo" ora che aveva privato della vita alla sua stessa figlia, alla sia unica speranza di rimediare "ma neppure lei" si rese conto che ogni cosa che amava, che toccava, si riduceva in cenere "con il suo amore, con la sua timidezza, con la sua comprensione" il suo dono, non era tale, conferito da una strega divenne una maledizione "riuscì a destarmi dal mio obiettivo" il ghiaccio lo raggiunse sino al collo.

"io l'amavo" e poi, divenne limpido, spoglio dai suoi peccati, l'uomo che probabilmente Shouto avrebbe desiderato come padre.

"ma l'hai uccisa" Todoroki estrasse la lancia, riducendo la statua di ghiaccio, un cumulo di cristalli infranti al suolo.


C'è un'insana soddisfazione a far morire i personaggi della mia ff.
Ora credo di comprendere in parte Isayama.
Spero vi piaccia la Kiribaku che sto scrivendo e spero di non deludervi.
♡ al prossimo capitolo.

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now