Capitolo 44

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Bakugo, con il petto che sia alzava e abbassava a stento, tagliò le carni dei suoi ultimi nemici.

Si guardò attorno, il campo di battaglia sgombro e oltre la breccia, vi era Todoroki, di spalle, accasciato a terra.

La sua schiena, pervasa da tremolii, gli fece alzare di scatto il volto al cielo, cosparso di nuvole.

Della carnagione rubino, della pelle di Kirishima, non vi era traccia.

Neppure i suoi ruggiti, il suo corpo  al suolo, la sua forma umana.

Un vuoto vi si era creato all'interno del proprio stomaco, con il timore, di essere giunto a conclusioni affrettate.

A grandi falcate, raggiunse lo scudiero di Midoriya, che in quel momento non vide.

Egli teneva tra le braccia Ochaco, la quale priva di sensi, riposava.

"Eijiro?" chiese, continuando a guardarsi attorno.

Shinso non rispose, lui che non aveva le parole per spiegare, che colui che amava, si era gettato per salvare la vita di qualcuno che l'aveva già persa.

Katsuki non aveva il tempo, e la pazienza, per attendere una risposta che non sarebbe mai giunta.

Il cuore si strozzava man mano che i secondi trascorrevano privo della presenza di Kirishima.

Si avviò lungo il margine, opposto da dove si trovava Shouto, della breccia.

"Todoroki" lo chiamò, disperato, Bakugo.

Il capo di Shouto tremò, mentre si voltò, a cercarlo con lo sguardo.

Il biondo, socchiuse le labbra, vedendo gli occhi rossi, colmi di lacrime di Todoroki e il labbro inferiore che tremava.

Con tra le braccia, il corpo esile e freddo, di Izuku.

"Kirishima" sussurrò, Bakugo, mentre il capo di Shouto, lentamente, voltava a destra e a sinistra.

A Katsuki mancò il fiato.

Come pugnalato, le proprie forze, che lo reggevano, si dispersero.

Mentre i propri ricordi, la memoria del suo volto, sfumavano, in un dolore atroce che gli attanagliava le viscere e le contorceva.

I suoi occhi, persi, scrutarono l'orizzonte.

Cadde sulle propria ginocchia, debole, mentre le ciocche, sporche di fuliggine, galleggiavano nella brezza soffocante che attraversava il campo.

"perché?" la voce strozzata gli moriva in gola "non eravamo forse giunti alla conclusione che saremo tornati a casa?" una lacrima, gli rigò il volto "insieme?" mentre le proprie braccia, inerti, stavano lungo i fianchi, con le dita che sfioravano il terreno.

"non voglio credere a tutto questo" batté le palpebre, facendo cadere le gocce salate che gli offuscavano la vista "non voglio dirti addio" singhiozzò "non voglio perderti" si portò la mano destra all'altezza del cuore "non voglio provare questo tormento" e sembrò soffocare.

Si poggiò con i gomiti al suolo, gridando quel dolore che lo lacerava dal profondo.

"mi ami, Bakugo?" chiese, Eijro, in quella notte di tempesta all'interno della caverna.

Scoperti dalle loro nudità, avvolti tra loro braccia.

"chiudi la bocca, voglio dormire" rispose scontroso, sistemandosi meglio sul suo petto caldo, cullato dai battiti regolari del suo cuore.

"io ti amo" gli accarezzò la schiena nuda "credo non potrei vivere senza te" osservava il soffitto, mentre le parole gli sfioravano le labbra senza pensare.

"dormi" lo rimproverò il biondo.

"mi sono innamorato dei tuoi occhi" sorrise "del tuo viso" e pensò a quanto Bakugo rappresentasse ogni singolo istante della propria esistenza "dei tuoi difetti".

"hai finito?" chiese con le palpebre serrate, Katsuki.

"mi ami?" rispose, con la medesima domanda che gli pose in precedenza.

"non fare domande a cui conosci la risposta" chiuse il discorso.

Quel giorno, quella notte, avrebbe voluto rispondergli, dirgli che lui lo amava, che avrebbe smosso mari e monti per lui, che mai al mondo avrebbe desiderato avere al suo fianco alcuno che lui.

Quei momenti che aveva spezzato, quei momenti che poteva averlo tra le braccia, che poteva godere della sua presenza, ormai non vi erano più, e lui gli aveva sprecati, gli aveva persi.

Per i suoi difetti, per quell'orgoglio che non gli permise di mostrare l'amore incondizionato che per quel ragazzo provava.

Per i suoi capelli color del fuoco, per i suoi occhi ossidiana, tali e quali a un buco nero che lo travolgevano, il suo sorriso persistente anche quando tutto andava male, anche quando la speranza gli abbandonava, quando di loro si pensava non vi fosse più nulla.

Lui amava Eijiro.

Lo amava e lo aveva perso.

Ho voluto dedicare tutto il capitolo alla Kiribaku.
Katsuki che soffre per l'amore che ha perso mi ha reso emotiva a tal punto da piangere.
Esprimere i sentimenti di un personaggio mi emoziona sempre.

Dopo aver dimostrato di essere una frignona,

Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now