Capitolo 46

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Todoroki non comprese, convinto che della vita di Midoriya non vi fosse rimasto che il vuoto.

"non osare creare illusioni, strega" le inveì contro.

"se tu muori" intervenne Hitoshi "le streghe scompariranno per sempre dal continente" ricordò a Uraraka.

"ma oltre vi sono" sorrise, debole.

"occhi a palla" alle sue spalle, la chiamò Katsuki "riporta anche lui, riportami Eijiro" con il volto rigato dalle scie umide, delle lacrime, secche.

"una vita per un'altra" rispose "non si può dividere in due parti" mentre comprendeva, quanto quelle parole stessero logorando il divoratore del fuoco.

"la mia" fece in un sospiro, quasi gli mancasse il fiato "puoi prendere la mia e portarlo indietro?" le poggiò i palmi delle mani sulle spalle, stringendole in una presa, inconsciamente voluta, dolorosa.

"lui non vorrebbe questo" socchiuse le labbra, presa alla sprovvista da quelle parole.

"io non volevo che si sacrificasse per qualcuno di già morto" la scosse "perciò fallo" i suoi occhi brillarono, quei occhi rubino che non desideravano che rivedere il volto del rosso che amavano, consci che non sarebbe mai accaduto "io non riesco a vivere così, senza di lui" gli tremò il labbro.

"neppure lui ne sarà capace" scosse il capo, contrariata.

"fallo" essa, pur che una richiesta, parve una minaccia "fallo perché io ho combattuto questa guerra per colpa tua" digrignò i denti "e per colpa tua, ho perso colui che amo più della mia vita stessa" terminò, nella speranza di ciò che desiderasse divenisse realtà.

Ochaco chiuse le palpebre, mentre le proprie dita si muovevano in gesti fluidi e controllati.

Dalla breccia, il corpo, graffiato e sanguinante, di Kirishima oltrepassò i margini, poggiando, morbido, la schiena al suolo.

Katsuki lo raggiunse e con le proprie dita, delicato, gli accarezzò le guance, quasi potesse ferirlo.

"Eijiro" la vista, ancora una volta, si offuscava "un giorno forse mi dirai perché hai deciso di abbandonarmi" e lo osservò, in ogni suo minimo dettaglio, per l'ultima volta che ne avrebbe avuto la possibilità "nelle prossime vite" sorrise, ricordandosi i discorsi folli e privi di senso di Kirishima sulle vite future "ti prego di amarmi" la pelle del rosso non era mai stata gelida quanto allora, colui che lo riscaldava ogni singola notte sotto le coperte, che potevano anche non servire con la sua sola presenza.

Voltò il capo, a dare Ochaco il permesso di avvicinarsi e iniziare ciò che le aveva insistentemente chiesto di fare.

"Bakugo" tentò "le seconde possibilità esistono" inclinò appena il capo.

"ma io non la voglio" la guardò, nelle iridi castane che con dolore gli supplicavano di riconsiderare le proprie scelte "lui era l'unica possibilità di cui avevo bisogno" tornò con lo sguardo, a lui.

"dammi la tua mano" fece lei, senza guardarlo, mentre afferrava con l'altra, quella del corpo umano del drago.

Bakugo fece come ordinato, sentendo dopo vari secondi, le proprie energie fluire lontano, fuori dal proprio corpo.

"digli che lo amo" fece, negli ultimi istanti in cui poteva scorgere la luce "che mi dispiace" una lacrima gli rigò il volto, incontrando la linea curva delle labbra, contorte in un sorriso "avrei voluto dirgli di persona quanto lui significasse, ogni singolo giorno, per me" tirò su col naso, guardandolo "digli che non potevo vivere senza di lui, digli che in futuro" la voce lo abbandonò, per un'istante, per quanto debole fosse diventato "sceglierò lui, sceglierò sempre lui" e dai propri polmoni, l'assenza d'aria fu fatale.

Il cuore di Kirishima riprese a battere, il colore della propria pelle più vivido e il petto riprese il suo movimento lento e pacifico, alzandosi e abbassandosi.

"lo farò" fece Uraraka, vedendo la vita di Bakugo, scivolare a Eijiro.

Katsuki cadde, con la propria schiena, all'indietro, con gli occhi sbarrati e il sorriso a dipingergli il volto soddisfatto e sereno.

"era l'ultimo divoratore" fece Hitoshi, alle sue spalle.

"ciò non deve impedire a un uomo di dare la propria vita per colui che ama" attese che Kirishima aprisse gli occhi "il dovere, non viene mai prima della propria ragione di vita" .

Ed egli si alzò, col busto, di scatto, riassaporando la vita, la brezza che gli sferzava il viso.

"io non dovrei essere qui" constatò, con gli occhi sgranati.

"neppure lui, dove tu ti trovavi" indicò, Ochaco, Bakugo.


Bakugo non avrebbe saputo come proseguire la propria vita, non sarebbe tornato alle caverne, per il semplice motivo che avrebbe ricordato Kirishima e ciò lo avrebbe soppresso ogni singolo secondo.
Non posso fargli tornare entrambi e questo mi dispiace.
Mancano vari capitoli ancora, ma la ff sta giungendo al suo termine.
La prossima che scriverò sarà una Kiribaku e spero sia all'altezza delle Tododeku.
Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now