Capitolo 18

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"credevo di morire senza veder il tuo volto un'ultima volta" soffiò sulle labbra di Shouto, Izuku.

Todoroki poggiò la propria fronte su quella di Midoriya, tormentato da ciò che suo padre aveva compiuto.

"non è stata colpa tua" gli accarezzò la guancia, Midoriya, mentre debolmente gli sorrideva.

"dovrei sposarla" chiuse gli occhi lui.

"Shouto" si allontanò, in modo da scorgere meglio il suo volto, da lui, Izuku.

"stavi morendo" gli rinfrancò la memoria, il Principe, guardandolo serio negli occhi.

"ma non è accaduto" si protese disperato, lo scudiero.

Ma Todoroki si allontanò, quasi la vicinanza di Midoriya lo infastidisse.

"non ti ho rinnegato sotto tortura" alzò la voce Izuku "io sono il tuo compagno" gli occhi gli pizzicavano, mentre si portava la mano in petto.

"e guarda che ti ha fatto esserlo" il labbro inferiore di Todoroki tremava.

"la desideri?" chiese di punto in bianco, Midoriya.

Forse, quella era l'opportunità per Shouto di terminare ciò che loro erano.

Lasciare che Midoriya vivesse lontano da lui, da suo padre.

"è bella" ma quelle parole dolevano più a lui che probabilmente a Midoriya.

"mi hai appena baciato" gli ricordò in un sussurro.

"colta" abbassò il capo, Shouto, con le spalle tremanti.

"mi dicesti che avresti per sempre scelto me" una lacrima solcò il suo volto, come la lama tagliente che aveva sperimentato per due notti, sotto tortura, a ricordargli le parole di Shouto.

Belle e false.

"dovrei scusarmi con lei" fece, infine, Todoroki.

"allora vai" la gola gli bruciava, le parole gli riuscivano difficili da pronunciare in quel momento.

"Midoriya" ma non terminò, Izuku non gliene diede il tempo.

"vai" alzò il capo, urlandogli in volto.

Shouto potè notare le lacrime infradiciargli il volto e il suo petto si strinse in una presa logorante.

"vai a prenderti le tue forme" lo spinse oltre il bordo del letto, facendolo incespicare all'indietro "cosa importa ormai" singhiozzava rumorosamente "ho resistito per te,solo e soltanto per te, perchè ti amo" era la seconda volta che gli gridava disperato in volto "quando la tua sposa farà qualcosa di tale importanza" lo guardò disgustato, come se il volto di Todoroki non fosse che immondizia, quando un tempo avrebbe voluto farci l'amore "ovunque sarò, mi mandi un corvo, altezza" terminò.

"hai deciso di andartene dunque?" gli chiese Shouto, con lo sguardo rivolto verso il pavimento.

"vi sarà la vostra futura regina a badare a lei, principe" e si voltò, stendendosi, sotto le coperte.

Izuku udì i passi di Todoroki dirigersi verso la porta "Midoriya, è giusto che vada così tra noi, non sei che uno scudiero" e la oltrepassò, andandosene.

Non era ciò che si aspettava, uscito dalle segrete, non il suo rifiuto, non quella confessione.

Quella ragazza gli aveva portato via ogni cosa.

Le lacrime imbrattavo le lenzuola reali, mentre il petto di Izuku singhiozzava senza alcuna sosta.

"in un'altra vita" si ripeteva nel sonno, il quale giuse a portarlo via da quella realtà.

Todoroki, a grandi falcate, percorreva i corridoi del castello.

"mio principe" era lei.

La principessa si era permessa di uscire dalle proprie stanze, per poter percorrere un'ultima volta le fitte vie del giardino reale.

"cosa vi fa lei qui?" si voltò Shouto.

Non portava che una vestaglia accompagnata da un copri spalle.

"volevo andare ai giardini" le sue gote si imporporarono.

"si prenderà un malanno" abbassò il capo lui.

Essere gentile con lei, in quel momento, non era ciò che si aspettava per sfogare il suo tormento.

"non se vi sarà il vostro calore ad accompagnarmi" osò Momo.

Ma forse una passeggiata poteva essergli di sollievo.

"alla terza campana, torniamo dentro, Mia Signora" le porse il braccio, Shouto.

"accordato" sorrise lei, entusiasta, aggrappandosi al suo braccio.

La brezza dell'inverno si faceva sempre più vicina, la guerra era imminente e lui se ne stava a passeggiare a braccetto con la sua futura sposa, lui che doveva guidare il suo esercito verso la battaglia.

Ora che il comandante dell'esercito fu dissolto dal suo incarico.

"era lui? colui che le ha rubato il cuore?" fece lei, all'improvviso, mentre le folate di vento le scompigliavano i capelli.

"no" mentì, Shouto.

"vorrei poterla aiutare, mio principe" si voltò a guardarlo negli occhi.

Chiunque ne sarebbe rimasto affascinato.

"lo state facendo" le sorrise, debole.

"potessi essere io colei che amate" gli accarezzò il viso con la mano delicata di una nobile "vi renderei cento volte più felice" tentò.

Todoroki era troppo stanco per contestare.

Amava Midoriya e per poterlo proteggere era giusto fare ciò che andava fatto.

Avvolse con le proprie braccia i fianchi snelli e morbidi di lei, portandola a sfiorare con il proprio il suo corpo.

E le labbra di Shouto, si unirono alle sue.

Le odiava, quelle labbra, perchè non gli appartenevano, perchè non erano quelle che avrebbe voluto baciare.


Buongiorno :>
sono una persona crudele.
Lo so.
Non uccidetemi per questo affronto alla Tododeku :DD
Spero vi sia piaciuto ♡ al prossimo capitolo

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now