Capitolo 15

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"che significa?" lo sguardo del principe venne oscurato da un velo di preoccupazione.

"significa che sono pronto a far decapitare il tuo amato Izuku Midoriya, se non esegui ciò che ti viene chiesto di fare" lo informò Enji.

"non oseresti" ringhiò Shouto, mentre le mani si racchiusero in pugni dalle nocche bianche.

"tutt'altro, mi farebbe piacere, ma non avrei con che motivarti" gli sorrise comprensivo.

Dal portone una guardia vi entrò "sono giunti, vostra Maestà".

"te ne andrai e non tornerai" gridò dalle segrete Aizawa.

"mai" il labbro spaccato di Izuku tremava, mentre appeso dai polsi non dava segni di resa.

"lui non ha bisogno di te" ruggì il capitano.

"non è così" abbassò il capo Midoriya, mentre ricevette un altro pugno alle costole, sputando sangue.

"te lo ripeto, tu andrai via da palazzo e non tornerai" lo minacciò con la punta della lama.

Izuku sorrise "se devo andare via, me lo deve chiedere il Principe in persona".

Izuku non avrebbe ceduto, non ora che poteva essere parte della vita del Principe.

Aizawa, il giorno seguente, richiese con urgenza una riunione col Re.

"non si arrende" fece disperato.

"allora colpiscilo più forte" rispose indifferente Enji.

"è un ragazzo, lo ucciderei" quasi non gli urlò contro.

"fallo, uccidilo, finché Shouto lo crederà vivo sposerà la ragazza" lo congedò.

Momo era affascinante, dalla pelle rosea e priva di imperfezioni, i capelli corvini che come una cascata le scendevano lungo le spalle e i seni prosperosi.

Colta, bella e di poche parole.

Perfetta per Shouto.

Erano i suoi standard, semplici e senza alcuna esagerazione.

Ma lei, non era Midoriya.

"ho saputo dei suoi poteri Principe" disse lei, con il braccio avvolto in quello di Todoroki, mentre la scortava lungo i giardini reali.

"già" ma il suo sguardo perso lo tradiva.

"comprendo che il matrimonio sia difficile da mandar giù, ma non sempre è male come si pensa" tentò di rassicurarlo.

"il mio cuore appartiene già a qualcuno" rispose, fissando l'orizzonte mattutino.

"mi dispiace, ma chi potrebbe essere migliore di una principessa?" gli sorrise, nel tentativo di portarlo alla realtà degli stati sociali.

"questa persona" la guardò severo

"mi scuso per la mia arroganza, non volevo offenderla" abbassò lo sguardo lei.

Todoroki si chiedeva dove fosse Midoriya.

Quella mattina non era venuto in camera sua e neppure si trovava nei giardini ad esercitarsi.

Sperava stesse bene, stesse respirando.

Non era che colpa sua, ciò che stava accadendo.

Se solo avesse seguito l'esempio di Izuku, se solo l'avesse lasciato andare.

"lui non ha bisogno di te" ancora Aizawa.

"che ne può sapere uno come lei" il volto gli venne fatto voltare con un sonoro schiaffo.

"dimmi che andrai via e ti lascerò andare" gli urlò contro "non voglio farti questo" stava cedendo.

"lo vuole il Re non è così?" chiese con le gambe che non reggevano il suo peso.

"ragazzo, hai solo una scelta, ti prego" lo supplicò il capitano.

"io, sono il compagno di Todoroki Shouto" affermò per la medesima volta con un sorriso dipinto in volto.

E tutto riprese da capo.

Uraraka correva, la visione l'aveva presa alla sprovvista.

Se Izuku moriva, il regno sarebbe caduto in preda guerra, caos e rovina.

La casa del giovane distava a pochi metri.

Aprì la porta, con il petto che con pressione non gli permetteva di respirare.

"suo figlio, signora Midoriya, corra" le disse alla madre, Uraraka.


volevo dirvi che, probabilmente, non riuscirò a postare capitoli da martedì.
Il motivo è perché il mio pc sta avendo dei "problemi" e non mi permette di salvare e modificare i capitoli scritti dopo il diciassettesimo.
Farò il possibile per riprendere, gomen.

Spero vi sia piaciuto ♡ al prossimo capitolo.

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now