Capitolo 25

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Izuku aprì gli occhi.

Sentiva il dolore e il piacere di aver accanto Todoroki, ancora immerso nel sonno.

Non poteva aiutarlo, non poteva salvarlo, ma lo avrebbe amato, lo avrebbe voluto ancora.

Portò il palmo della sua mano destra sulla sua guancia, tiepida e rosea.

Avrebbe voluto svegliarsi ogni mattina in quel modo, con il suo calore presente alle sua spalle, con il suo viso privo di preoccupazioni.

Midoriya si ricordò della riunione, di Momo, di suo padre.

Avevano riparato, forse, la frattura che tra loro vi si era creata, ma non era finita, non ora che Shouto divenne Re.

Il giovane principe percepì il braccio di Todoroki trascinarlo dai fianchi sempre più vicino al suo volto.

"lo sento che non ti dai pace" aveva ancora gli occhi chiusi.

"è un male preoccuparsi di ciò che ci divide?" assaporò il profumo virile di Shouto travolgerlo.

"è un male che tu non ti goda questo momento" gli accarezzò la schiena nuda "tra poco dovrò partire" lo informò.

"vorrei poter venire con te" fece a bassa voce Midoriya.

"e io rimanere" accomodò il proprio mento sopra i capelli morbidi e scompigliati di Izuku.

"la sposerai, non è così?" tracciò una linea immaginaria, tra i pettorali di Shouto, con le dita.

"lei non mi piace" fece calmo, senza alcun dubbio in voce.

"lo sai che i matrimoni non sono sempre basati sull'amore" nascose il suo volto nell'incavo del collo dell'amante.

"non lo farò Izuku" e finalmente gli aprì, afferrando i fianchi del compagno, portandolo a cavalcioni sopra di se.

E lo ammirrò, per il suo corpo, la sua pelle che prendeva fuoco sotto le proprie dita che lo stringevano quasi possessivamente.

"dovrai sempre mandare avanti la stirpe dei Todoroki" gli ricordò, stendendosi sopra di lui.

"ci penseranno i miei fratelli a questo" portò il capo all'indietro.

"se vi fosse la possibilità" sussurrò, ma non terminò.

"sì" rispose l'altro, tornando a guardarlo dritto in volto.

"intendevo" ma Todoroki si mise a sedere, con lui sopra le proprie gambe.

"ti sposerei" e Izuku costatò che Shouto comprese ciò che voleva intendere.

Todoroki lo baciò, in un movimento casto e dolce, quasi per assicurarsi che lo stesse facendo per davvero, che non fosse tutto un frutto della propria immaginazione.

"Todoroki? Tesoro? sei qui?" stava per aprire la porta, Momo.

Izuku percepiva in petto una sensazione di fastidio e vergogna, per essere andato a letto con il Re promesso alla principessa.

"sono occupato" rispose immediatamente.

La porta placò il suo movimento.

"le carrozze sono già pronte, torniamo a casa" la sua voce era cristallina e leggiadra, dolce e armoniosa.

Come poteva, solo Izuku, pensare di competere con lei?

"arrivo" fece, infine.

Midoriya si strinse a lui, quasi non fosse nelle sue facoltà lasciarlo andare.

Sentiva il suo battito aumentare secondo dopo secondo.

"non morirò Midoriya" si avvolse a lui, nella speranza che comprendesse quanto lasciarlo andare lo devastasse.

"no, non lo farai" alzò il volto, sorridendogli.

Nel frattempo, nelle celle di castel Todoroki, una presenza ignota venne a far visita al precedente, tiranno, Re.

"se lo faccio" era una voce sicura, tanto fredda quanto appena percettibile.

"dominerai il nord e il sud" informò, Endeavor.

"è tradimento" sorrise, l'ombra.

"non mi sembra che ciò ti turbi" ricambiò, beffardo, il sorrido, Enji "i quattro regni sono nelle tue mani" portò le mani alle sbarre.

"ti farò risorgere, se mi verrà data ogni cosa io desideri" gli affari, erano pur sempre affari.

"tutto, per il mio ultimo utile erede" terminò.

Midoriya vide le carrozze sparire oltre le colline.

Si chiedeva se nulla sarebbe cambiato, se Shouto avrebbe potuto mutare le proprie decisioni.

"principe" fu un'ancella alle sue spalle "il Re richiede la vostra presenza, gli sorrise leggermente nervosa.

"grazie" le sorrise, Izuku.

Durante la riunione non era che riuscito a gridare e battere le mani sul tavolo irato, doveva rendersi conto che un principe non si comportava come un plebeo.

Bussò alla porta delle stanze del padre e vi entrò.

"Sire" fece, porgendo una riverenza.

"ancora queste formalità? ragazzo mio?" gli portò una mano sulla spalla Toshinori "sei parte della mia famiglia, devi darmi del tu" gli sorrise.

Midoriya annuì.

"volevi dirmi qualcosa?" alle sue orecchie era scorretto rivolgersi in quel modo a lui, ma poteva sentire quanto questo legame tra padre e figlio lo colmasse di gioia.

"uno sguattero ha sentito rumori dalla tua stanza" si voltò, andando per il balcone.

"ero solo irato per la non richiesta presenza della strega" mentì spudoratamente.

I suoi occhi vagavano per la stazza per l'agitazione e le dita intrecciate dietro la sua schiena si torturavano l'una contro le altre.

"lo era pure il giovane Todoroki" gli rinfrancò la memoria.

"io" ma non riuscì a parlare.

"non è un problema, Izuku" gli rivolse un sorriso comprensivo "io non reputo le preferenze delle persone una caratteristica importante, ma ti chiedo, se vuoi tenerlo all'oscuro dalla principessa, di aver maggior tatto" spiegò.

"ti ringrazio" arrossì violentemente il giovane.

"comunque" battè le mani, facendo sobbalzare Midoriya per lo scatto "tua madre ti ha scritto questa lettera" cercò di porglierla, ma una cortina di manto grigio pervase la stanza.

"nebbia?" chiese allarmato Midoriya.

Per poi scorgere il brillare di una lama, alle spalle del padre.

"un dono"

"padre"

Ma fu troppo lento.

Le sue gambe non si mossero, paralizzato dalla vista che lo avrebbe segnato come un ricordo indelebile.

La gola del Re delle terre del Sud, lacerata, mentre il volto del primogenito sporca del sangue del suo sangue.

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Izuku mai na gioia Midoriya.
Dovevo.
Spero vi piaccia ♡ al prossimo capitolo

Flightless Bird // TODODEKUWhere stories live. Discover now