Cap. 37

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Arrivata a scuola un chiasso più insopportabile del dovuto mi travolge.
Quasi mi irrito a dover sopportare le continue urla, cosa sta succedendo?
"Ma cosa succede?" Una volta arrivato a scuola leonardo mi fa la stessa domanda.
"Non ne ho idea, ma vorrei tanto saperlo per poter odiare di meno tutti loro" grido indicandomi la gente alle spalle.
Arrivato il professore finalmente mi calmo.
"Angelica" ride "Riccardo ha saputo di te e Orlando?"
Lo guardo confusa mentre raggiunge la cattedra sotto le risate degli altri.
Mi limito a restare in silenzio.
"Lo prendo come un si" ride ancora sedendosi a gambe accavallate voltato verso di me.
Cos'è che vuole dirmi? L'ho capito che muore dalla voglia di farlo.
"Non hai letto il giornale?"
Faccio cenno di no
"Dovresti" sorride, si alza e mi porge un giornalino di musica con in copertina una foto di Riccardo e...che razza di...
Allontano il giornale lasciandolo scivolare sul banco di Leonardo e fisso il muro alla mia sinistra nel vano tentativo di non comunicare a tutto il mondo la mia delusione.
"Se la sta spassando Riccardo" grida qualcuno alle mie spalle, ma sono così triste, irritata, delusa, arrabbiata, confusa che non mi accorgo neanche chi è che ha parlato, almeno fin quando il professore non lo chiama alla lavagna.
"Posso andare in bagno?" Chiedo dopo neanche 10 minuti, volevo aspettare un altro po' per non destare sospetti ma nom ce la faccio più.
Appena chiudo la porta alle mie spalle un fiume di lacrime mi scende involontariamente dagli occhi e riesco a raggiungere il bagno prima di peggiorare.
Bastano 2 mesi in quel posto per dimenticare i nostri 4 anni insieme? E il bacio allora? Non significava niente?
Qualcuno bussa alla porta principale del bagno.
"Angelica? È tutto a posto?" La voce preoccupata di Leonardo mi colpisce al cuore, mi sento così vulnerabile.
Gli apro la porta senza badare alle attuali condizioni del mio viso e quando Leonardo mi tende la mano mi fiondo tra le sue braccia.
"Io non...non credevo che sarebbe potuta andare in questo modo."
Lui non mi risponde ma mi accarezza la nuca tenendomi stretta contro di se, riesce a farmi smettere di piangere  e prima di parlarmi sembra aspettare il momento giusto.
Mi allontana leggermente per guardarmi negli occhi e mi accarezza una guancia.
"Se ti stai chiedendo se lei è meglio di te io non posso risponderti, ma posso dirti che sei una ragazza fantastica e non ti meriti di stare male per un ragazzo, chiunque egli sia."
Mi lascia un bacio sulla guancia e mi abbraccia ancora.
Questa volta riesco a ricambiare il suo abbraccio, mi stringo al suo petto e tiro un respiro profondo.
"Dovremmo tornare in classe" mi dice, ma io non mi sposto neanche di un millimetro
"Se vuoi torno io e dico che non stai bene" mi rifiuto ancora di rispondergli o di muovermi, ma lui mi allontana con la forza
"O se non te la senti ti porto a casa" mi sorride portandomi una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio.
Mi specchio nei suoi occhi e senza neanche accorgermene lo sto baciando.

Pov. Riccardo
"Cazzo" grido tirando un calcio al piede del letto
Mi siedo e con i gomiti poggiati sulle ginocchia mi mantengo la testa.
"Riki?" Federica mi raggiunge
"Sono usciti video, foto, giornali ovunque. C'è una foto dove ci abbracciamo e tutti continuano a dire che ci siamo baciati. So che ci cacceranno, è così... non può essere, ancora non vi credo."
Conclude la frase a voce tremante con le lacrime che le minacciano di scendere, ma quando mi si siede affianco crolla nel pianto.
La abbraccio provando a consolarla, ma come posso consolare lei se ho bisogno di aiuto anche io?
La attiro a me abbracciandola, mentre anche a me scende una lacrima.
Ho rovinato il sogno della mia vita in cambio di nulla, ma ancora peggio, ho rovinato anche il sogno di un'altra persona.
Ed è tutta colpa mia.
Senza pensarci due volte mi alzo e corro fuori dalla stanza, devo trovare qualcuno con cui salvare e risolvere questa cosa.
Nessuno deve pagare per qualcosa che ho deciso io.
"Riccardo" i ragazzi mi chiamano quando gli passo d'avanti ma nessuno  riesce a fermarmi prima che possa raggiungere la sala in cui tutti i professori stavano decidendo cosa farne di noi.
Proprio come pensavo sono tutti quì a parlare intorno ad un tavolo, mi avvicino attirando la loro attenzione e lascio sbattere la porta alle mie spalle dove 2 dello staff mi stanno seguendo
"Devo dirvi cos'è successo veramente."


SPAZIO AUTRICE

Suuuuu, passate a leggere la mia nuova storia, o poi cosa farete quando questa finirà?

Amore || Riccardo MarcuzzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora