Cap.15

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Sto sorseggiando con calma la bevanda di cui non ho la minima idea di cosa contenga, quando sento il telefono vibrare.

Il mio primo pensiero va a Paola, e se le è successo qualcosa?

Prendo subito il telefono dalla tasca e quasi urlo: Riccardo.

"Riki"

"ma dove sei? non ti sento la musica è troppo alta" mi alzo e in fretta esco dal locale.

Soluzione stupida dato che il volume della musica fuori era lo stesso.

"mi senti?"

"non molto ma si, allora? come stai? ho visto i miliardi di messaggi e le migliaia di chiamate in segreteria, mi hai fatto spaventare. Ti manco così tanto?" ride

"ovvio scemo, potevi anche farti sentire..."

"avrei voluto, ma qui hanno detto che ci daranno il permesso di utilizzare i telefoni solo quando finiamo di registrare la puntata"

"questo l'avevo intuito, l'altra soluzione sarebbe stata " si è montato la testa ed è scappato in Canada", ma no, il Canada non è da te"

"Vedo che la mia mancanza si sente, quella dell'umorismo no però"

"E già...allora? Dimmi cosa fate, quante puntate avete registrato? Quando comincia il day time? Come sono gli altri? Stai studiando? Com'è stare lì? Ti trovi bene? Hai trovato anche lì qualcuna che ti sbava dietro? "

" no tranquilla, nessuna"

"E tu tra le mille domande rispondi alla più stupida?"

"Ho letto la gelosia nella tua voce" ride

"Si certo, comunque...quand'è che torni? Non vi danno giorni liberi? Se non vieni tu posso venire io? O non mi fatto entrare?"

"Per ora non ci hanno parlato di pause, anche perché abbiamo appena cominciato, ma so che qui dentro non può entrare nessuno...devo informarmi meglio"

"Ok, poi fammi sapere. Ora che fai?"

"Mi preparo e andiamo in pizzeria, tu invece non mi hai ancora detto cos'è quella musica che sento dall'inizio"

" Sono in un locale"

"In un locale? E con chi?"

"Con un'amica, credo di avertene parlato, si chiama Paola"

"Paola chi? La secchiona?"

"Io la definirei meglio come figlia della strega, ma si, lei"

"Fantastico, quando tornerò dovrò rieducarti"

"Ma stà zitto, almeno non sono sola come un cane. Non puoi capire com'è la vita qui senza di te."

"Capisco, capisco...ora devo andare, domani prima di dare il telefono ti richiamo, promesso."

"Lo spero per te"

"Ciao"

"Ti voglio bene"

"Anche io" sussurra dall'altra parte del telefono prima di chiudere la chiamata.

Torno nel locale provando a scansare il minor numero di persone e stranamente il mio posto al bar è ancora libero.

"Strano" penso, ma prima di raggiungerlo un ragazzo prova a sedersi

"È occupato " mima il barista, il ragazzo si alza e resta in piedi appoggiato al bancone

Ecco perché.

"Grazie" dico sedendomi

"E di che?" Risponde indaffarato a scuotere un cocktail di qua e di là

"Di avermi mantenuto il posto"

"Ah, sì... la tua amica sarebbe rimasta da sola"

"Si sarebbe alzata anche lei"

"Ma seduti è sempre meglio che in piedi" mi fa l'occhiolino e versa un sorso di cocktail anche nel mio bicchiere

"Assaggia e dimmi cosa ne pensi" sorrido e mi siedo. Una scusa più stupida per far rimanere ancora un po' me e Paola non c'era.

Mentre il liquido freddo mi riscalda lo stomaco, un altro ragazzo si avvicina al barista e prende il suo posto, dev'essere finito il suo turno.

Abbasso lo sguardo quando si accorge che lo sto guardando e torno a sorseggiare il liquido nel mio bicchiere, è veramente buono.

"Credo di averti già vista da qualche parte" sobbalzo quando me lo ritrovo affianco.

"Eppure non sembri la solita tipa da locale" continua facendo cenno ai miei fantastici jeans

"Oh...questi...è una lunga storia"

"Ho tempo"

E io non starò qui a raccontare la mia vita ad uno sconosciuto

"No veramente, è una lunga storia" Tiro un sospiro di sollievo quando vedo Paola tornare sana e salva, non so perché ma avevo uno strano presentimento.

"tutto ok?" chiedo

"perché? sono solo andata in bagno"

"sì ma...lascia stare" in effetti è solo andata in bagno, mi faccio troppe paranoie.

"Che ne dici, ce ne andiamo?" Le chiedo sperando che sia tornata in se, non la sopporto più chiesta musica

"Si per favore, mi sta scoppiando la testa" dice facendo qualche passo verso l'uscita

"Aspettami" grido bevendo l'ultimo sorso di liquido rosso e prendendo al volo il cellulare che avevo poggiato sul bancone.

Stavo per scendere dallo sgabello quando sento qualcuno tirarmi per il polso

"Non mi hai ancora detto il tuo nome"

"Neanche tu me lo hai detto" sorrido e senza dire altro strattono il braccio e vado verso Paola

"Ciao strana" lo sento gridare, sorrido ma non mi giro e poi...non sono strana.

O almeno...vestita così ...in un locale... forse sì...ma no, non sono strana.

SPAZIO AUTRICE
Ed ecco finalmente il vostro capitolo.
Per quanto riguarda il concorso di scrittura in molti mi avete chiesto di dirvi com'è andata e...SONO UNA FINALISTA.
Non potete immaginare quanto sono contenuta... e per una volta sono giustificata nell'aver aggiornato dopo un po' di giorni hahaha.
Ci vediamo nel prossimo episodio, ciaooo

Amore || Riccardo MarcuzzoWhere stories live. Discover now