Cap. 36

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Pov. Leonardo
Non sono mai stato così ansioso di andar a prendere da casa una ragazza.
Per quante io ne possa aver frequentate nessuna è minimamente simile ad Angelica e sinceramente non so se questa cosa mi piace o no.
E come se non bastasse non esiste persona più lunatica di lei.
Le parli? Ti ignora.
Non le parli? Si arrabbia, ed è proprio quando si arrabbia che la cosa va di male in peggio.
Contrabbatti? Lei potrebbe mandarti a quel paese in tutte le lingue possibili così come potrebbe girare i tacchi e andarsene.
Ma non finisce quì.
E no, perchè poi se ti risponde la cosa potrebbe finire male, ma se va via e provi a seguirla le cose potrebbero andare anche peggio.
In ogni caso se entro la giornata non le arrivano i sensi di colpa allora state certi che le arriveranno al massimo il giorno dopo e sarete costretti a perdonarla.
Mi faccio coraggio sperando di non morire così giovane e suono il campanello.
"Arrivo" sento urlare e appena qualche secondo dopo una signora mi apre la porta.
"Sono un amico di Angelica, passavo di quì e ho pensato di darle un passaggio a scuola"
"Oh...strano, non ho sentito la macchina arrivare" dice
interessante come risposta, ora capisco Angelica da chi ha preso la stranezza.
"Mi dispiace ma è già uscita a piedi, la troverai per strada"
"Vado allora, scusi il disturbo"
"Di niente ragazzo"stavo per andare quando mi richiama

"ma ci siamo già visti da qualche parte?" mi chiede.

faccio cenno di no e apro lo sportello della macchina "non credo, buona giornata"

devo muovermi se voglio raggiungere Angelica prima che arrivi a scuola.

Pov. Angelica

ato camminando tranquillamente verso scuola quando una macchina mi si avvicina camminando a passo d'uomo.

il finestrino si abbassa giusto in tempo prima che l'idea di scappare via mi raggiunga, facendomi incontrare gli occhi di ghiaccio di leonardo

"mi hai fatta spaventare" dico continuando a camminare

"scusa"

annuisco e vado avanti

"non voglio costringerti a salire in macchina, se vuoi possiamo arrivare a scuola in queste condizioni"

"non puoi andare a 5 all'ora"

"e da quando tu hai la patente?"

"non mi serve la patente per sapere che non puoi andare in macchina così piano"

"vorrà dire che in caso di multa darò la colpa a te" dice sorridendomi.

questo è un modo ingiusto per convincermi a salire.

sbuffando apro lo sportello e salgo rima che lui possa fermarsi

"lo faccio solo per non attirare l'attenzione"

"si certo" ghigna lui, 1 a 0 per leonardo

arrivati a scuola puntuali per la prima volta da quando è cominciato l'anno, troviamo la classe ancora completamente vuota, ora capisco la vera importanza dell'avere una macchina.

dopo meno di 5 minuti la classe comincia a popolarsi e all'arrivo del professore mancano solo i soliti ritardatari, tranne me ovviamente.

tra equazioni e poesie le 5 ore passano più lentamente che mai e al suono della campanella, l'unica cosa da fare è tornare a casa e riposare.

"quindi oggi pomeriggio ci vediamo?" mi chiede Leonardo raggiungendomi in corridoio

cosa? e da quando? com'è che io non so niente?

"Per il coso di italiano" puntualizza evidentemente a causa della mia faccia stranita

cavolo, il lavoro

"ecco io..."

"perfetto, alle 4 sono da te, ci vediamo" dice non lasciandomi finire la frase e va via senza neanche portarmi a casa.

si, di solito avrei risposto di no, ma oggi mi ha accompagnata a scuola, accompagnarmi a casa era quasi un obbligo.

sbuffando me ne torno a casa a piedi con il freddo che mi congela il naso.

Pov. Riccardo

"Ragazzi, ci vogliono tutti alla tv, c'è un messaggio da Maria" dice Alessio bussando alla porta di tutte le camere come se stesse suonando la batteria, a quanto pare gli manca farlo.
Solo quando siamo tutti d'avanti alla tv lasciano partire il video.

"Entrati nella scuola di amici vi sono state dettate delle regole da seguire" si sente la voce di Maria in sottofondo mentre lasciano scorrere una breve parte del video in cui siamo tutti attenti a sentire le regole della scuola.
Il respiro mi si ferma quando incontro lo sguardo di federica e il cuore sembra perdere un battito.
"In molti ne hanno dimenticate alcune e altri le hanno tralasciate non dandone importanza"
Riesco a vedere il mio stesso terrore negli occhi di Federica, che sicuramente al momento continua a ripetersi "ci hanno beccati".
Io invece comincio a vagare con la mente immaginando tutte le peggiori conseguenze di questa storia.
È colpa mia, ci manderanno via, Federica mi odierà, tutti mi odieranno.
Torno a concentrarmi sulla tv solo quando non si sente più alcuna voce e un altro video viene fatto partire.
Appena vedo la mia immagine dall'altra parte, mi alzo e vado via sotto gli occhi di tutti.
So già come va a finire.

SPAZIO AUTRICE

Scusate il ritardo ma l'estate già mi manca, ho bisogno di tempo libero per raccogliere le idee e riposare.
MA.... sono scema e ho voluto cominciare un'altra storia, si si, lo so che è una pazzia.
MA VOI PASSATE A LEGGERLA. È UN OBBLIGO. CIAO.

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Amore || Riccardo MarcuzzoWhere stories live. Discover now