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<<permettici almeno di salutarti come meriti.>> sospira alla fine,come ad essersi liberata di un peso.
Guardo Pattie davanti a me,così piccina ed indifesa in questo momento e quasi mi commuovo.
Assurdo come si siano invertiti i ruoli,ora sono io quella forte.
Non so se accettare l'invito a casa sua,non mi farebbe star bene salutare i bambini in modo così drastico. Dovrò affrontare anche Demi,Sarah,Sophia,Daniela,Victoria,Maya,Charlie e Jamie. Detesto i saluti,gli addii o qualsiasi cosa implichi le lacrime.
Mi odio quando mi impappino completamente,quando mi imbarazzo,quando mi viene il famoso nodo in gola,quando non riesco ad esprimermi...mi odio quando divento debole.
Ma cerco di non pensarci,di focalizzarmi sul mio futuro e su tante cose belle che dovrò aspettarmi.
Torno a casa in un non niente,liquidando Pattie con un "ti faccio sapere oggi" alquanto ambiguo,dato che non ho la più pallida idea di cosa decidere.

"Amore,stasera per le 20:00 sarò lì,d'accordo?saluta prima tutti e non dimenticare niente, baci. Papà."

Quasi mi viene da piangere a leggere le parole di mio padre. Sto realizzando che tra meno di dodici ore lascerò il mio paese,la gente che amo e che non,le mie emozioni sono qui,ogni mia storia.
Lascerò il ritrovo,i ragazzi,le facce conosciute,le amiche e tutta la mia infanzia.
Anche se sarò a meno di un'ora da qui,il distacco sarà comunque grande.
Riposo il cellulare e lo metto in carica,mentre mi concentro sui jeans da mettere in valigia.
Dopo circa venti minuti,sono in soggiorno a parlare con Demi.
È venuta qui senza alcun preavviso,e la cosa mi rende ancor più nervosa ed impacciata.
Mi guarda fisso come se da un momento all'altro potessi tornare quella di prima,ma non ha capito ancora che questo non è un sogno nè tantomeno uno scherzo.
<<perché lo fai?>> le parole dalla bocca le escono deboli e dure.
È ferita lo so,si sente sconfitta e non abbastanza brava da avermi convinta.
Ed il fatto che si senta in colpa mi fa ancor più sentire in colpa.
Il circolo vizioso non ha mai fine a quanto pare.
Provo a calmarmi e a dosare le parole usando quelle giuste.
Voglio rimanere distaccata ma al tempo stesso aprirmi con lei,l'unica che c'è da sempre.
Credo lo meriti.
<<pensi che scappando dai problemi li risolverai?>> continua,senza farmi rispondere.
<<non sto scappando da niente,Demi. È solo una mia decisione,potrò cresc..>>
<<si,si..risparmiami questa farsa!>> mi stoppa con tono duro,roteando gli occhi al cielo.
La guardo sbalordita,a tratti non la riconosco.
<<so che sei arrabbiata..ma dovresti capirmi,non andarmi contro. Non ho bisogno di persone che mi screditano,vorrei solo un supporto. Quello che tu sei stata per tutto questo tempo. Ora cosa ti succede?>>
La sento respirare forte ed incrociare le braccia.
<<Mi succede che odio vedere cose sbagliate. Odio assistere a scelte fatte non razionalmente!>> impreca.
<<Oh,grazie per le belle parole. Non dovevi!>> commento sarcastica.
<<Si,Gomez,si.. è così. Non sopporto la codardia e l'incoerenza.>>dice quasi disgustata,rivolgendo lo sguardo altrove.
Non posso evitare di sentirmi ferita.
<<Ma cosa ti prende!?La smetti di farmi sentire una merda o no?!basto già io,Grazie!>> dico offesa,sentendomi sempre più impotente e debole.
Scuote il capo ripetutamente,non badando ai miei occhi ormai lucidi e spenti.
<<Cosa ci vuole?>> chiede di punta in bianco,con tono curioso.
<<di che parli,ora?>> chiedo seccata.
<<Ad ammettere che sei follemente innamorata di Justin. Spiegamelo,santo iddio!Si risolverebbe tutto!Lo capisci?>> urla indispettita,alzando le braccia al cielo.
Ed io non posso far altro che arrendermi a quelle parole.
Dette proprio da lei. Lei che ha vissuto con te ogni cosa.
<<Non aggiungere altro,può bastare. Se vuoi puoi anche andar via. Me la caverò da sola.>> dico fredda,lasciandola quasi a bocca aperta.
<<io lo faccio per te,cavolo.>> inizia ad addolcirsi. <<lo dico per il tuo bene..risolveresti tanto,fidati. È per lui che vai via,lo so. Ne sono più che sicura e nessuno potrà togliermi questa convinzione. Mi arrabbio perché la Selena forte e guerriera sembra essere morta!>>
Sorriso ironicamente.
<<Qui ti sbagli,Demetria. Io sto proteggendo me stesa,vuoi capirlo o no?stare qui mi fa solo male. Ed io non posso più permettermi questo. Perché per far vincere il mio orgoglio,finisco per distruggermi. Ed io sono stanca di essere distratta.>> dico con tono troppo arreso e disparato,dopodiché deglutisco subito come a voler rimangiarmi tutto ciò che ho detto forse troppo istintivamente.
Strofina nervosamente i palmi delle mani sul jeans,intrecciando i fili dello strappo sul ginocchio.
Fa spallucce.
<<non condivido ma ok,accetto la tua scelta.>> dice pacatamente.
Non posso sentirmi più delusa di così.
<<è incredibile..>> mi lasciò sfuggire incredula,attirando subito la sua attenzione.
<<proprio tu che mi hai vista soffrire per lui,hai visto tutti i miei pianti,i momenti no,cosa ho fatto per lui,quando sono stata male e tutti i fortuitissimi complessi che mi sono fatta venire..solo tu sai cosa ho passato e solo tu mi stai respingendo senza appoggiarmi. Chi se lo sarebbe mai aspettato.>> dico ormai con la voce rotta dal pianto.
Sono esausta di tutto,davvero. Non tollero più nessuno.
<<Me li saluterai tu i ragazzi,io non ho più voglia di vedere nessuno. Me ne vado.>> dico fredda alzandomi di sbotto e tornando in cucina,senza una meta precisa,col solo obbiettivo di portare i miei occhi deboli fragili e feriti lontano da lei.
<<E cosa farai fino a che non viene tuo padre!?>> chiede quasi con tono di rimprovero.
Sospiro,mordendomi un labbro.
<<starò in giro,in un modo mi passerà il tempo. Sempre meglio che stare qui.>>
Lei respira forte,come ad essersi arresa ormai al mio comportamento.
Non lo avrei mai immaginato,avrei sempre pensato a noi due davanti ad un film ad ingozzarci di pop corn ignorando il fatto che di lì a poco ci saremmo dovute separare,godendoci gli ultimi attimi insieme. Come d'altronde abbiamo sempre fatto ogni volta in cui ci siamo separate.
Si alza e recupera la sua roba,avviandosi poi lentamente alla porta.
Si gira una volta sull'uscio,infilando una mano nella tasca del jeans.
Io,dondolandomi sui piedi,a braccia conserte la guardo fredda.
<<Allora.. buon viaggio.>>
Le parole sembrano morirle in bocca,tant'è che fuoriescono come un mormorio.
Annuisco semplicemente,incapace di pronunciare altro.
Deglutisce e continua a guardami per alcuni secondi,quando poi vede il nulla nei miei occhi,si decide a girarsi ed andar via.
Sono stanca di soffrire e di dovermi giustificare. Nonostante questo comporti farmi star male,sopporterò tutto,ma non sentirmi più così inadatta.
Justin deve sparire definitivamente dalla mia vita,che mi piaccia o no.

Justin's pov
{2 ore dopo}
<<questo non vale!cazzo!No!>> esclamo incredulo,mentre vedo il piccolo ometto soprannominato "Chad" accumulare sempre più punti sulla sua testa.
Il rosso getta il joystick sul divano con prepotenza,mentre si crogiola nella sua vittoria.
Lo strattono con una smorfia quando mi si butta letteralmente addosso.
<<Stronzo. Hai barato.>> commento in modo scontato,pronto ad avviare un'altra partita.
<<Ah,Bieber..sappi perdere!Non prendertela!>> dice con tono soddisfatto e superiore.
Gli mando un'occhiataccia,dopodiché poso lo sguardo sul cellulare di Ryan che sta squillando.
Con un cenno del capo indico l'aggeggio e dopo lui.
<<Non mi va.>> risponde secco,allungandosi col collo verso il display.
<<si,è lei. Non mi va.>> ripete stavolta sicuro.
Alzo le spalle,lasciando nel suo isolamento.
Quando litiga con la sua Sophia è sempre tremendamente depresso.
Sbuffa quando il telefono riprende a squillare una seconda volta,dimenandosi sulla poltrona.
<<E rispondi,Ryan!>> lo incito,mentre inserisco un altro disco.
Dopo aver sospirato,ascolta il mio consiglio.
Non posso evitare di guardarlo e seguire la conversazione,sperando che non si scannino telefonicamente.
<<Sophia sappi che non ho voglia di liti..come?cosa?..ehm no,no sta calma..ma io cosa posso far..Ah?COSA?..partita dove?>>
A questo punto mi guarda,e credo che se si potesse uccidere con gli occhi in questo momento sarei morto.
<<Hm,sai per caso il motivo?>> chiede marcando la parola 'motivo' molto sarcasticamente senza mai togliermi gli occhi di dosso.
<<hm..hm..>> mentre ascolta la voce forte di Sophia che rimbomba persino dalla cornetta,mi guarda e scuote la testa allargando le narici per i forti respiri.
Non capisco.
<<ah..bene,ehm..senti ora vengo da te però cerca di calmarla tu,ok?..dai piccola,non fare cos..dai amore,non piangere..aspettami,ok?aspettami e stai calma. ciao ciao,a tra poco. Si,ciao ciao.>> mette giù frettolosamente.
Chad è ancora perso nella sua corsa ad ostacoli,mentre io cerco di capire cosa stia succedendo,anche se lo guardo di Ryan non premette nulla di buono.
<<problemi?>> chiedo con tono molto calmo e basso,sperando di non innervosirlo.
<<Certo!tu li crei ed io li risolvo.>> dice alzando le le braccia al cielo.
<<ma cosa ho fatto ora!?>> chiedo infastidito,senza seguirlo.
<<lascia stare,è meglio.>>
<<vengo con te.>> dico alzandomi di sbotto.
<<no!Assolutamente no!>> risponde urlando,mentre indietreggio istintivamente.
Ma cosa è ?satana?
<<Se ti vede Demi ti mangia vivo,meglio se ti richiudi in casa.>> dice quasi sottovoce.
<<potrei sapere cosa ho fatto di così tanto grave per meritare questo trattamento?>> chiedo imitando la sua voce,ormai al colmo.
<<No,pensaci e ci arriverai.>> dice in maniera antipatica.
<< fai quel che ti pare.>> commento gettandomi di nuovo sul divano,stanco di questa strana conversazione.
Lui dopo aver borbottato qualcosa,esce e sbatte la porta.
Dopo soli pochi minuti,mi squilla il cellulare.
Roteo gli occhi al cielo,mentre mi alzo sul bacino per estrarre il cellulare dalla tasca.
Un numero sconosciuto,che non ho memorizzato.
Rispondo senza tante storie,alquanto annoiato.
<<Si?>>
<<Parlo con Justin Bieber?>> una voce severa maschile.
<<si,ed io con chi parlo?>> rispondo con tono altrettanto forte.
<<Andrea Gomez. Vorrei parlarti un attimo,se non ti dispiace.>> dice con lo stesso tono,stavolta con un tocco d'ironia.
<<Non la conosco nemmeno,mi scusi!>>
mi lamento,accigliandomi.
<<mi conoscerai presto,sta tranquillo.>>
dice con fare intimidatorio. Percepisco il nervosismo nella sua voce.
<<Quando vuole.>> ribatto.
<<Ora. Vieni all'angolo,basta che esci da casa.>>
Continuo ad accigliarmi.
<<come sa dove abito?>> domando serio.
Lo sento sospirare.
<<Sono il migliore amico di tuo padre,non fingere di non conoscermi. Dai,non farmi perder tempo..ti aspetto.>> dice stavolta più calmo e "dolce".
Il papà di Selena.
Cosa vuole da me?

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