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<<Perché non provi a calmarti?>>
La voce di Maya risultava per le mie orecchie fastidiosa ed odiosa.
Echeggiava nella stanza,lasciando trapelare la preoccupazione.
Sospirai ancor più forte,cercando di rilassare i nervi.
<<Non voglio parlarne,va bene?>> le dissi,girandomi nella sua direzione e guardandola negli occhi.
Provai ad essere calma,ma non mi riuscì benissimo.
Stavolta fu lei a tirar fuori un grosso sospiro,accompagnato da qualche parola borbottata.
<<Ma lo sai che mamma e papà si preoccuperanno e ci rimarranno malissimo!>> esordì aprendo le braccia.
In effetti si,era solo quella la cosa che più mi rendeva triste.
Richiusi violentemente la cerniera della valigia,finalmente piena.
<<Lo so e non c'è alcun bisogno che tu me lo puntualizzi ancor di più. Ma purtroppo,cara Maya,le cose stanno così. Io ci ho provato. Credimi,ho cercato in tutti i modi di far regnare la pace. Ma ho capito che in questa casa o ci sta lui o ci sto io. Ed è giusto che lui,in quanto figlio,resti qui. Sono io quella di troppo.>>
Dissi fredda,mantenendo il controllo.
<<ma tu non sei di troppo!>> urlò in modo frustrato.
Pregai mentalmente che questo penoso teatrino finisse al più presto.
<<tesoro! Come mai vai via?!>> una voce stridula rimbombò tra le quattro mura,facendomi girare di scatto.
Lizzy,a pochi centimetri dall'ingresso,mi guardava con gli occhi sbarrati.
Ecco,ci mancava solo lei ad allietarmi la partenza.
Maya iniziò a parlare,ed io la fulminai con lo guardo per far sì che si facesse gli affaracci suoi.
<<Cose mie,Lizzy. Sta tranquilla.>> cercai di sembrar il più pacata possibile,anche se le mie narici ormai si dilatavano sempre più per i grossi e sonori respiri.
<<ora,scusatemi,vado giù.>> dissi zigzagando tra le due ed uscendo da quella camera maledetta.
Questa casa mi dava ormai una sensazione di odio e terrore al tempo stesso.
Rossi una volta arrivata in cucina.
<<non possiamo convincerti in alcun modo,vero?>> chiese con voce tenue Pattie,ormai arresa alla mia decisione.
Le presi le mani nelle mie,e la accarezzai il palmo.
<<Sta serena,è una scelta mia. Ormai sono maggiorenne,so badare a me stessa. I bambini puoi mandarli da me se vuoi,non ci sono problemi.>> dissi guardandola a tratti,incapace di sorreggere il suo sguardo.
<<almeno accetta gli altri soldi che ti spettano. Ti serviranno.>> continuó Jeremy,mentre giocava con le sue dita.
Gli sorrisi dolcemente.
<<Non se ne parla. Non ho fatto niente di straordinario per meritarli. Voi invece..beh,dovrei sommergervi di compimenti per quanto avete fatto. Purtroppo non sono brava con le parole,quindi non posso far altro che ringraziarvi di vero cuore. Ringraziarvi per tutto,per ogni cosa. Siete stati come dei genitori. Vi prego di non prenderla come una mancanza di rispetto,ma di capirmi. Lo sapete che vi adoro.>> dissi ormai con gli occhi ludici,sotto lo sguardo fiero ed emozionato dei due.
Jeremy corse ad abbracciarmi,stringendomi a se.
<<sai che sei una figlia per me. Per ogni cosa puoi chiamarmi.>> sussurrò accarezzandomi.
Annuii soltanto,mandando giù il grosso nodo alla gola formatosi a quelle parole.
Lui andò via,salendo sopra per prendermi le valige.
<<Dimmelo. Cos'è che ti turba?>> sussurró Pattie,avvicinandosi sempre più a me.
Incrociai le braccia e tamburellai più volte il piede a terra. Quegli occhi verdi sembravano penetrarmi.
Da un lato sentivo che meritava una spiegazione,dall'altro non volevo metterle altri pensieri per la testa.
<<Ho bisogno di crescere.  E non è qui che posso farlo.>> dissi d'un fiato.
Notai subito la sua fronte corrugata.
<<Non dipende da voi.>> concluso chinando la testa.
<<e da chi,allora?so che mi nascondi qualcosa. Lo sento.>> disse con voce supplichevole.
Sospirai,cercando di trattenere le lacrime.
<<Qui ho provato molte emozioni,forse troppe. Contrastanti e forti. E..non è stato facile per me. >> ammisi schiarendomi la voce.
Non mi andava di dire altro.
Sarei scoppiata in lacrime se avessi ricordato le parole di Justin.
Mi abbracciò,trasmettendomi tutto il suo amore.
Feci lo stesso,sentendo qualche lacrima bagnarmi la guancia.
Devo farlo. Devo farlo. Mi ripetevo mentalmente.
Anche se è dura devo andare via.
Questa casa senza che me ne accorgessi stava riportando a galla la me dei vecchi tempi.
<<sei sicura di non voler dire niente ai tuoi?sarebbero preoccupati se lo sapessero!>> esordì da brava mamma responsabile,spazzando via con l'indice le lacrime depositate alla fine delle sue guance.
<<proprio per questo,voglio che stiano sereni. Io me la caverò,sta tranquilla.>> cercai di tranquillizzarla.
<<noi verremo a farti visita spesso,sappilo!>> tuonò forte puntandomi il dito,facendomi ridere.
<<Certo. Vi preparerò una cenetta deliziosa,e staremo insieme. >> dissi sorridendo al pensiero.
Sentimmo dei forti passi sulle scale e dopo Thomas piombare in cucina.
<<perché te ne vai??>> mi urlo contro stringendo i pugni. Il piccolo petto che si muoveva su e giù per l'affanno.
Mi si spezzò il cuore nell'istante in cui iniziò a piangere.
<<Sei cattiva!mi hai detto una bugia!!>> disse picchiettandomi sulle gambe,con le sue esili manine.
<<Thomas!!>> lo richiamarono i genitori,ma questo non riuscì a placare la rabbia del piccolo.
<<Mi hai  detto che mi volevi bene!>> urlò mentre piangeva.
Mi chinai alla sua altezza.
<<E te ne voglio!>> dissi accarezzandogli i capelli.
<<alloa resta co noi.>> disse Diego,spuntando da dietro insieme a Jaxon.
Sospirai e caccai via le lacrime,facendo un immane fatica.
<<Basta bimbi! salutate Selena e fate gli educati! Non è facile nemmeno per lei!>> urlò Pattie rimproverandoli.
Si zittirono. Ma i loro sguardi delusi mi trafiggevano più di una lama affilata.
<<Noi siamo tristi se tu vai via>> disse lentamente Jaxon,mordicchiandosi un dito.
<<te ne vai pecchè papà ti ha sghidato??lui è un papà blavo,non ti pleoccuare..lui ti perdona.>> disse Diego speranzoso.
<<basta,lasciala stare,lei è cattiva.>> lo riprese Thomas,portandolo via.
<<Bambini ora basta!filate in camera!>> li rimproverò Jeremy,tornando poi a guardandomi con aria di scusa.
Deglutii ancora,ormai al colmo.
Tornai ad abbracciare entrambi,e con poche parole cercai di andar fuori,aiutata da Jeremy con le valige.
Richiusi la porta alle mie spalle,e mi sedetti a terra.
L'aria calda e i cinguettii degli uccelli rendevano il clima calmo.
Crollai in lacrime,coprendomi il viso con le mano.
Tutto questo era orribile.
Non pensavo si rivelasse così difficile lasciare questa  casa.
Mi sono sentita una merda.
Piansi ancora più forte,urlando all interno.
Perché sono una delusione per tutti?
Perché la mia vita deve essere così..strana e complicata?
Era la scelta migliore,lo sapevo. Ma allo stesso modo mi sentivo in colpa e sporca. Avevo rispettato i miei limiti,non mi ero sacrificata per il bene di un altro,per la prima volta.  Avevo capito che ero arrivata al colmo,ed avevo preso la decisione più egoisticamente bella che avessi potuto prendere.
"Brava. Io sto con te. Non sentirti sbagliata,hai fatto la cosa più giusta. Oggi passo a salutarti insieme a Sarah. Devi stare alla larga da Justin,è l'unico modo per star bene."
Il mio telefono si illuminò lasciandomi leggere il messaggio di Demi. Le avevo raccontato tutto,avevo bisogno di sfogarmi.
Quelle parole così pungenti e vere mi trafissero dentro,facendomi sfociare in un altro pianto disperato.
Sentivo di non volermi distaccate da lui.
Da loro.
Da questa casa.
Ma sapevo di doverlo fare. Avevo bisogno di tagliare questo cordone.
La domanda era:sarei stata la stessa?
Ma poi,la vera me qual era? Quella di prima o quella di oggi?
Solo io potevo rispondere a questa domanda.
E non sapevo minimamente cosa dire.
Continuai a piangere,cercando di svuotarmi l'anima.

Al di là degli occhiWhere stories live. Discover now