Capitolo -10-

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Un'immagine distorta di me; ecco cosa vedo quando mi guardo in questo pavimento effetto specchio.

Una ragazza che ha sempre vissuto con una paura costante, che però si è manifestata solo in alcune situazioni.

Fino ai sette anni non ne avuto così paura, creare il ghiaccio faceva divertire sia me che mia sorella; tra i sette e i quindici anni, invece, è stato un incubo: era paura tutto quello che pensavo, dicevo, facevo, la speranza non c'era più, il divertimento un'emozione lontana, la verità qualcosa di nascosto, l'allegria un qualcosa di negato; e tutte queste emozioni passate davano spazio all'oblio, alla nostalgia, alle bugie, alla tristezza.

Mia sorella. L'unica che mi è stata accanto e che non mi ha mai abbandonata, l'unica che ha continuato a sperare, a divertirsi, a dire la verità e a portare sempre allegria. Colei che mi ha risollevato da questo buco nero, colei che mi ha portato perfino a dimenticare i miei poteri; una ragazza splendida, gioiosa e speciale. Mia sorella. Quanto ne sono orgogliosa...

Ma poi, quando tutto sembra ormai passato, ritorna tutto e niente è più difficile che stare lontani dalla propria sorella.

Quando ero venuta qui, ero convinta avrei avuto la possibilità di imparare a controllare i miei poteri, non celarli, di conoscere nuove persone e imparare anche a relazionarmi con loro, non a nascondermi e a tenere nascosto l'amore fraterno che lega me e mia sorella.

Per non far arrabbiare la preside, ho deciso che andrò in biblioteca mentre tutti sono in mensa, almeno sono sicura che nessuno mi vedrà... forse è meglio così...


Ci mettiamo seduti ad un tavolo rettangolare, di legno, già avente le posate; prendiamo poi la nostra cena e iniziamo a chiacchierare.

Ma non riesco a stare concentrata sulla discussione. Continuo a guardarmi intorno per vedere se mia sorella è venuta.

Ci sono rimasta molto male quando ho sentito cosa la vicepreside ci ha e le ha detto di fare; non l'avrei mai potuto immaginare.

-Ehi, Merida! - sento Rapunzel chiamare qualcuno e mi giro verso la ragazza che si sta avvicinando.

Ha dei capelli rossi molto ricci, e indossa dei jeans grigi, una camicetta bianca e un maglioncino nero.

Ci osserva un po' tutti e ci chiede se può stare qui con noi perché non sa dove mettersi.

-E quindi penso che farò basket anch'io. - conclude Eugene il discorso che prima stavano facendo gli altri.

-Comunque ragazzi, lei è Merida. Merida loro sono Eugene e Kristoff quelli sul mio lato, lei è Anna e quello accanto a te è Hiccup. Jack lo conosci già. La tua compagna di stanza? - le dice Rapunzel.

-Non ha molta fame. - risponde secca Merida.

-Come fa a non avere fame? Chi è? - chiede Jack.

-Una ragazza davvero educata e rispettosa. - afferma Merida.

Non so...però spero stia parlando di mia sorella.

-Come si chiama? - chiedo curiosa.

-Elizabeth. - lo sapevo! È mia sorella!

-Me la farai conoscere? - magari così potrò avere una scusa per vederla.

-Ne parlo prima con lei. È una ragazza molto riservata. - le sorrido sincera.


Wow! Quanti libri! Questo luogo è splendido!

Nonostante io abbia passato tantissimo tempo a studiare, non smetterò mai di amare i libri.

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