La pallina andò a segno e il flipper smise di funzionare

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San Francisco era particolarmente affollata quel sabato pomeriggio. Le strade erano gremite di gente di tutti i tipi, indaffarata a svolgere mille compiti diversi nel minor tempo possibile.

Daniel camminava tra la folla. Mani nelle tasche, passo lento, nessuno lo notava. Sembrava percorrere una corsia preferenziale, completamente estranea a quelle altrui, sempre rapide e trafficate. Le persone gli scorrevano attorno veloci, senza fermarsi un attimo, come centinaia di treni sulle loro rotaie.

In pochi incontravano il suo sguardo. Quasi tutti tenevano gli occhi rivolti a terra, sullo schermo del cellulare o dritti di fronte a loro. Attorno a lui c'erano decine di sguardi che guardavano altrettante decine di sguardi senza mai guardarli veramente. In verità osservavano tutto l'ammasso nel suo insieme, un solo grande pesce formato da tanti piccoli pesci, vicini, stretti, che nuotano all'unisono nell'oceano, invulnerabili.

Questo Daniel lo leggeva nel loro sguardo fermo, concentrato verso una sola e irremovibile direzione. Non c'era tempo da perdere, in quegli sguardi.

Daniel cercava di incrociarli uno ad uno, anche se solamente per un misero secondo, nel tentativo di decifrarli e, nei casi più eccezionali, di far scattare qualcosa in loro: uno sguardo in risposta, un cedimento nella loro espressione fredda o anche un semplice pensiero discordante. Tutto sarebbe andato bene, qualunque cosa lo avrebbe fatto sorridere.

Mentre camminava, per un attimo Daniel notò una figura seduta su una panchina, sul limitare del marciapiede. Si trattava di una ragazza, forse di quattordici, quindici anni. Stava china su un piccolo quaderno, coi lunghi e lisci capelli bruni a coprirle un lato del viso, segnato qua e là da gruppetti di lentiggini leggere.

Non indossava nulla di accattivante, una semplice canottiera nera che le lasciava le spalle spoglie, mentre le sue gambe magre erano coperte solo da dei pantaloncini corti in jeans e per un momento nella mente di Daniel passò l'idea di sedersi accanto a lei e stringerla, perché probabilmente aveva freddo.
La sua pelle era chiarissima e per certi versi gli ricordò Catherine, la sorella di Dane, anche se non fu quel dettaglio a catturare il suo sguardo.

Era la sua espressione che lo interessava, il modo in cui il suo candido viso rotondo era segnato da una sfumatura di tristezza, come se ciò che stava scrivendo la stesse costringendo a pensare a qualcosa che in passato la aveva amareggiata o spiazzata o lasciata confusa.

Improvvisamente sentì che loro due non erano molto diversi. Un tempo lui si era trovato nella sua stessa situazione, con quella stessa espressione persa sul volto, a scrivere poesie, mute richieste d'aiuto, nel tentativo di riordinare i pensieri e riacquistare chiarezza.

La osservò a lungo, mentre camminava e sperò di rivederla un giorno, felice. Poi passò oltre, non poteva fare tardi. Doveva comprare una cosa e, se non si fosse affrettato a raggiungere la fermata dei tram, il negozio a cui era diretto avrebbe sicuramente chiuso.

Ma prima che potesse raggiungere la fermata, a pochi passi da lui, un ragazzo che stava andando nella direzione opposta e che procedeva altrettanto velocemente, lo travolse. Non lo guardò neppure, dopo averlo spintonato, ma si limitò a sibilare un aggressivo «Sta attento a dove vai, finocchio»

Daniel rimase fermo per un attimo a guardare quel ragazzo scomparire come fumo tra la folla, per poi tornare a camminare a sguardo basso, come scosso. Si sedette sul primo posto libero che trovò alla fermata e guardò il tabellone elettronico degli orari. Dieci minuti e poi sarebbe passato il suo tram.

«Hey amico, mi dispiace per quello che ti ha detto quel tipo».

Daniel voltò svogliatamente lo sguardo a sinistra, per poter guardare in volto il suo interlocutore. Si trattava di una ragazza della sua età, semplice, dai lunghi e ordinati capelli biondi, gli occhi azzurri e la corporatura robusta. Il suo sguardo era luminoso e invogliava a sorridere.

Gioco di Maschere ✨BoyxBoy✨Where stories live. Discover now