Spalline in pizzo

92 13 4
                                    

Il giorno del matrimonio tra Dane e Anne era arrivato molto presto a bussare alla porta dei due attori.
Era stato celebrato in un quartiere appartato di New York, in una piccola e candida chiesa che davanti aveva un giardino curato e sul retro un boschetto di querce. La giornata era solare e l'aria era tiepida e frizzante.

Anne indossava un lungo e sobrio vestito bianco, dalle spalline in pizzo che le coprivano le esili braccia e il décolleté, mentre Dane era vestito in modo molto più disinvolto, camicia blu a quadri, giacca scura e cravatta, uno stile che poteva sembrare abbastanza insolito, ma che invece era quasi d'obbligo, per la tradizione della sua famiglia.

C'erano pochi invitati, solo i parenti stretti e gli amici più intimi e, apparentemente, nessun paparazzo. Anne era felicissima, il suo sorriso era aperto e sincero. Stava per avere il bellissimo Dane servito su un piatto d'argento e questo la rassicurava. Dane era anche lui sorridente. Aveva baciato serenamente le labbra rosse di sua moglie, dopo che lei aveva detto .

Ogni cosa era filata liscia come l'olio. Agli occhi di tutti era sembrata una domenica pomeriggio perfetta.
Ma Daniel non era stato lì per vederla. Era rimasto chiuso nell'appartamento che aveva condiviso con Dane per un paio di giorni. Quest'ultimo non l'aveva invitato, non se la sentiva di mandare in confusione tutti i minuziosi piani di Anne un giorno prima del matrimonio, convincendola ad aggiungere un'altra persona, ma questo a Daniel non l'aveva detto.

Entrambi, Dane varie ora dopo il matrimonio, Daniel durante la giornata, quasi inconsciamente avevano considerato l'idea di non essersi incontrati al matrimonio la scelta giusta. Sentivano tutti e due che, se Daniel fosse stato lì, qualcosa sarebbe stato diverso.

Non avrei sorriso. Sarei stato titubante. È così?, si ritrovò a domandarsi tra sè e sè Dane, quella stessa notte, seduto sulla poltrona del salotto dell'appartamento a Williamsburg dove lui e Anne si erano appena trasferiti. Sua moglie intanto dormiva. L'aveva fatta stancare molto quella notte, forse troppo. Ma a lei piaceva così.

No. Sarebbe stato tutto normale. Nessuna incertezza. Mia moglie è bellissima, continuò a pensare. Non poteva negarlo. La prima volta che aveva visto Anne, all'ultimo anno del college, gli era sembrata una dea comparsa tra i comuni mortali, qualcosa di irraggiungibile.
Ma dov'è finita la sua innocenza? Dov'è finita la sua timidezza?. Gli sembrava perfino ironico il farsi tali domande sulla donna che aveva appena sposato. Dane continuò a guardare le persone che camminavano in strada, nonostante l'orario.

Daniel è timido. A volte ho quasi paura di guardarlo. Pare così puro e fragile che potrei rovinarlo con lo sguardo. Il giovane scosse la testa. Non avrebbe dovuto pensare a quel ragazzo, tuttavia la tentazione era troppo forte. Ma Daniel non ha paura. Era così determinato quando cercava di conoscermi. Dane sorrise pensandoci.

Lanciò un ultimo sguardo alla New York fuori dalla finestra prima di tornare in camera. Non voleva che Anne si svegliasse senza averlo accanto. Avrebbe fatto domande e sarebbe stata l'ultima persona con cui Dane avrebbe voluto parlare di ciò che lo turbava.

La notte passò velocemente e si presentò alle porte di New York un lunedì elettrizzante. Le riprese erano finalmente cominciate.
All'interno della Columbia University, il set principale del film, si sentiva nell'aria l'emozionante inizio della creazione di un'opera d'arte.

Daniel ci affogava quasi nella sua trepidante emozione. Voleva dare il massimo. Si aggirava per tutto il set sorridendo come un bambino. Osservava come si muovevano le telecamere, le inquadrature, osservava i vari punti di vista che assumevano. Ormai aveva visto così tante volte scene del genere che arrivava a capire in relativamente poco tempo lo stile del regista, i dettagli su cui intendeva soffermarsi, come voleva che il pubblico vedesse la scena.

John studiava ogni cosa cento volte più minuziosamente di quanto stava facendo Daniel. Sul set si mostrava in tutta la sua serietà, concentrazione e intraprendenza. Come Dane, era determinato a farsi notare dal mondo cinematografico.
Quest'ultimo, invece, non si era ancora fatto vedere. Daniel lo incontrò soltanto mentre si stava dirigendo ai camerini per prepararsi. Dane camminava con lo sguardo fiero, le mani in tasca e a Daniel ricordò la flemma che lo caratterizzava la sera in cui erano andati a Christopher Street. Sorrise all'idea.

La spavalderia di Dane scomparve nel momento in cui incontrò lo sguardo di Daniel. Guardò subito altrove e, quando gli passò vicino, gli fece solo un segno col capo.
Il primo mese delle riprese per loro due trascorse così, un continuo evitarsi.

Daniel era sconsolato. Ciò che aveva predetto Dane la sera che si erano ubriacati si stava avverando. Si stava comportando veramente come se fosse Lucien.
Il punto dolente era che Dane, con l'andare del tempo, non si stava atteggiando in modo distaccato solo verso Daniel, ma anche verso Anne.

Gioco di Maschere ✨BoyxBoy✨Where stories live. Discover now