Capitolo XII - Sete

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Hermione e Draco continuarono ad avanzare piano, lentamente, con cautela, incespicando ogni tanto su qualche radice rialzata o una pietra messa lì in mezzo. Dovevano essere davvero in profondità, forse nel cuore più antico della costruzione, sotterranei risalenti ad un'epoca chissà quanto precedente. Se non altro, la struttura pareva costruita; quello era sicuramente un corridoio, sebbene lungo e tortuoso, e da qualche parte avrebbero dovuto esserci stanze, magari celle carcerarie, forse qualche strumento di tortura o gabbia. La ragazza sperava ardentemente di non incontrare pericolose creature o magie letali; essere senza bacchetta la rendeva ancora più nervosa e vulnerabile di quanto già non comportasse la situazione, e la consapevolezza che nessuno dei due era in grado di difendersi la riempiva d'angoscia. Oltretutto c'era da tener conto dell'assenza di acqua potabile, prima ancora che di cibo, senza considerare che, come una stupida, non aveva detto a nessuno del suo impegno, nè di dove si stesse dirigendo. Stuart non sarebbe rimasto a controllare che tornassero... ma poco male, in fondo, di sicuro Patrick si sarebbe preoccupato non sentendola per tutto il giorno, così come Harry. Sapeva che avevano organizzato un picnic con il resto dei Weasley, magari l'avrebbe chiamata per invitarla e vedendo che non rispondeva si sarebbe fatto due domande....
Nessuno dei due parlava, entrambi stanchi, demoralizzati e soprattutto provati dall'arsura. La sete si faceva sempre più pressante... non sarebbero sopravvissuti a lungo, realizzò Hermione con sgomento. Due giorni, massimo tre. Specie in quelle condizioni.... ma no, ma no, certamente i suoi amici l'avrebbero cercata. Sarebbe bastato chiedere al custode....
Ma oggi è sabato.
Che stupida, che stupida che era stata! Organizzare una cosa del genere di sabato, senza avvisare anima viva! L'indomani sarebbe stata domenica, e nessuno sarebbe andato al lavoro. E anche se Harry o Patrick si fossero accorti della sua sparizione, non si sarebbero potute organizzare le ricerche prima di lunedì... il castello era ancora visibile? Ma no, certo che no! Ci sarebbe voluto un Black per riattivarlo, e l'ultima rimasta era Andromeda! L'avrebbero capito in tempo? In caso affermativo, chi avrebbe mai potuto immaginare che fossero caduti così in profondità? Magari aprendo la porta avrebbero visto il vuoto, pensato che era un crollo di molto antecedente e avrebbero lasciato perdere da subito, non pensando che potessero essere precipitati.
Ma come avrebbe potuto sapere che sarebbe finita in quella situazione assurda?
- Malfoy... - susurrò, con la bocca dolorosamente asciutta. - Tu... tu hai detto a qualcuno... dove andavi?
Lui si bloccò un attimo, come fulminato da una dolorosa presa di coscienza.
- Perchè, tu no? - chiese, con voce malferma.
- No, in effetti.... - ammise lei, mortificata.
- Cazzo.... nemmeno io..... - sussurrò Draco con lo stesso tono.
- Perfetto! - berciò lei, stridula, mentre il panico iniziava ad invaderla. - Perfetto! Ed oggi è pure sabato!
- Ma.... ma avrai qualcuno a cui.... ehm.... - tossicchiò brevemente - devi rendere conto dei tuoi spostamenti....
Hermione non seppe come interpretare quella frase, perciò ritenne più comodo per entrambi buttarla sul lato lavorativo.
- Di solito ad Harry che è il mio superiore, ma.... mi è passato di mente, sono accadute altre cose.....
Sentì l'altro appoggiarsi al muro e lei fece lo stesso a quello opposto.
- Quindi.... quindi mi stai dicendo che.... dobbiamo restare qua sotto, senza viveri, per due giorni interi?
- Cavolo.... - mormorò, tentando di dominarsi - cavolo, io... non potevo... che potevo sapere...
- Calma, Granger, calmati - sussurrò, stranamente quieto. - La troviamo, una soluzione, la troviamo. Qualcuno ti cercherà.
- Perchè, a te no? - chiese senza riflettere.
Lui emise un piccolo suono di gola che voleva essere una risatina sarcastica, ma che non riuscì a camuffare un sottofondo amaro.
Solo in quel momento Hermione ricordò il suo colloquio con Astoria e fece qualche supposizione.
- In ogni caso - deviò bruscamente, imbarazzata - bisognerà aspettare lunedì....
- Aspetteremo, non abbiamo.... ehm.... altra scelta. E poi qui c'è muschio ovunque.... significa che un po' di umidità ci sarà... magari una fonte sorgiva, che ne so....
Hermione si asciugò gli occhi, sollevata dall'essere al buio, e tentò di dominarsi. Non aveva mai sofferto di claustrofobia e non era proprio il momento adatto per farsela venire.
- Dai - mormorò Draco, con un tono che voleva essere incoraggiante ma che non riuscì a mascherare la paura - dai, camminiamo e pensiamo ad altro.
Ripresero ad avanzare, quasi sfiorandosi con le braccia, silenziosi ed impauriti.
- Avessi almeno la bacchetta... - piagnucolò Hermione, affranta. Merlino, quant'era opprimente quell'oscurità quasi totale....
- Temo che sia finita sotto le macerie.... e non penso sia rimasta intatta - rispose lui, quasi dispiaciuto.
La consapevolezza di aver perso la cosa più importante che possedesse rischiò di farla sprofondare direttamente nel panico totale, ma si fece forza e tentò di concentrarsi su altro.
Qualcosa di bello.... qualcosa di bello.....
Patrick
.
Ma più ci provava, più i contorni del viso del ragazzo le sfuggivano, più si sforzava più non riusciva a ricordare bene la forma del suo viso, il suo sorriso, la curvatura delle sue sopracciglia, i dettagli delle sue mani. Perchè? Perchè non riusciva ad afferrarne il ricordo? Perchè nella sua mente era sfocato, indefinito? Non riusciva nemmeno a risentire il tono della sua voce.... maledizione, cosa le stava accadendo....
Decise di lasciar perdere, altrimenti la paura l'avrebbe definitivamente divorata e non sarebbe più riuscita a muovere un solo muscolo.
James.
Ecco, il suo bellissimo nipotino le appariva chiaro come il sole, invece. La sue coscette paffute, le sue guanciotte tutte da sbaciucchiare, i suoi gorgoglii teneri.... il pensiero del bambino la rasserenò leggermente ed avanzò un po' più tranquilla, accanto a quell'uomo impenetrabile in un buio che lo era altrettanto.

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