Capitolo 41

711 68 22
                                    

//scusate per eventuali errori grammaticali e di punteggiatura♡

La presa di Jacob era ferrea, stretta, come se avesse paura che io potessi sciogliere le mostre mani da un momento all'altro.

Non lo avevo mai visto così. Potevo sentire come la sua rabbia si stesse accumulando nella povera vena del collo che , a parere mio, sarebbe esplosa.

Un qualcosa lo rendeva leggermente inquietante. Era come se una nube nera lo circondasse. I suoi capelli erano scompigliati, gli occhi leggermente rossi, e lo sguardo preoccupato.

In qualche modo guardandolo mi sentivo in colpa, sia per averlo coinvolto in questa cosa sia per procuragli sempre così tanti problemi e preoccupazioni.

I suoi passi erano ampi e veloci, e per me erano difficili da assecondare.

"Jacob" lo richiamai fermandomi sul posto.

Girò il viso nella mia direzione, incatenato lo sguardo al mio.

"Che c'è?" Domandò preoccupato, mettendo una mano sulla mia guancia.

"Stai tranquillo okay? Non agitarti. Sono sicura che tutto si sistemerá"

Tirai un sorriso, cercando di rassicurarlo.

Dopo un secondo di riflessione ricambió il sorriso, annuendo deciso.

Inaspettatamente rimase fermo a fissarmi, senza smuoversi.

Lo guardai confusa.

Cosa c'era che non andava?

"Che c'è?-" prima che potessi finire le sue labbra si posarono sulle mie, unendosi.

Rimasi con gli occhi aperti, fino a quando una bellissima sensazione mi invase completamente, permettendomi di rilassarmi.

Sono per caso farfalle? Elefanti?

Dopo poco ci staccammo, e con il sorriso sulle labbra mi riprese per mano, ritornando a camminare.

Qualche metro e arrivammo davanti alla mensa.

Sospirai pesantemente, mentre senza fermarci entammo dentro, catapuldandoci sui ragazzi.

"Che è successo? Diana hai pianto?" Domandò Shawn confuso.

Frettolosamente mettemmo il telefono sul tavolo, ed iniziammo a spiegare per filo e per segno tutto quello che era successo.

Lo strisciare della sedia di White mi fece attappare le orecchie per il fastidio.

"Io lo sapevo! Lo sapevo cazzo! Ve l'ho detto fin dall'inizio che c'era qualcosa che odorava!"escalama lei infuriata.

"Sì dice 'qualcosa che puzzava' " la corresse Nash

White gli lancio un'ochiattaccia.

"È uguale"

"Dov'è Madison adesso?" Domandò Cameron alzandosi a sua volta.

"Non ne ho la più pallida idea" risposi stringendomi nelle spalle.

"Andiamo a cercarla!"

In men che non si dica White era sfrecciata via.

E tutti cercammo di tenere il passo.

Correva come se fosse inseguita da un'orco o qualcosa del genere.

Girammo mezza scuola, fino a quando non usciamo nel campo esteriore.

Scendemmo nei posti inferiori, più vicini al campo.

LEAVE ME LONELY ||Jacob Sartorius||Where stories live. Discover now