Capitolo 32 +10k!

1.1K 88 51
                                    

"Lasciami in pace! Non ti devi più azzardare a parlarmi!" urla violentemente, spintonandomi verso il muro.

"Fai schifo! Sei una persona orrenda! Non ti meriti niente! Nella mia vita vali zero!" Calde lacrime inziano a bagnare il mio viso, ormai rosso. Mentre il mio corpo inerme, è accasciato a terra, appiccicato al muro.

"Sei inutile, egoista, insensibile, pensi solo a te stessa e a soddisfare i tuoi bisogni" le lacrime aumentano sempre di più, e con fatica cerco di alzarmi, facendo aderire la schiena alle mattonelle fredde della stanza. La luce fioca che proviene dalla piccola ed unica lampadina del soffitto, mi acceca, nonostante non sia tanto potente neanche da illuminare per bene la stanza.

"Ti prego smettila" sussurro ammalapena, guardando a terra, e sprecando il poco fiato che mi era rimasto.

"Non ti vergogni di quello che sei? Non ti fai schifo?" Dice lui, guardandomi con sguardo freddo.

"Basta!" Cerco di dire tra le lacrime.

"Guardati, ti stai distruggendo da sola, sei così debole ed ingenua" si abbassa sulle ginocchia, facendo un sorriso malvagio ed accarezzandomi la guancia, tutta bagnata.

Il solo contatto della sia mano con la mia pelle mi fa venire i  brividi.

"Jacob ti prego..." dico cercando di piangere in silenzio, e spiaccicandomi al muro, tentando di scappare dal suo tocco.

"Diana, non puoi scappare da quello che c'è nella tua testa"

Mi alzo di scatto sul busto, sgrandando gli occhi e facendo un grande respiro. Mi metto una mano sul petto, respirando velocemente, e guardando un punto fisso davanti a me. Il suono del telefono mi fa girare verso il comodino, ed ancora inregolare e spaventata dal sogno, rispondo alla chiamata senza vedere chi è.

*inzio chiamata

Io: Pronto?

X: Pronto Diana

Io: chi è?

X: em, sono Jacob

Io: ah, ciao

X: sei per caso impegnata?

Io: um, no. Perché?

X: ti andrebbe di venire al parco?

Io: certo

X: tra mezz'ora ci vediamo li.

Io: Okay

X: stai bene?

Io: Sisi a dopo

*fine chiamata

Chiudo il telefono, buttandolo sul letto e mettendomi le mani sul viso. Mi compro gli occhi, respirando pesantemente. Mi massaggio le tempie, strozzando un'urlo. Cosa doveva rappresentare questo sogno? Poi perché proprio Jacob?

Scuoto la testa, alzandomi dal letto. Appena i miei piedi toccano il suolo, un'improvviso brivido di freddo di percorre tutta la schiena. Mi viene la pelle d'oca, ed inizio a saltare verso l'armadio.

LEAVE ME LONELY ||Jacob Sartorius||Where stories live. Discover now