Capitolo 38

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È ormai da ieri sera che penso costantemente ad un modo per aprire quel dannato armadietto, e prendere quel dannato indizio. Non so neanche perché sto facendo tutto questo, però il mio istinto e la mia curiosità mi spingono nel continuare.

Chi avrà scritto quella lettera? A chi è indirizzata? Perché dovrebbe scrivere tutte quelle cose?

"Signorina Maoghany, vorrebbe risolvere lei l'equazione?" Domanda la professoressa di matematica, guardandomi con disappunto, e facendomi risvegliare dal mio momento di trans.

"Em..." la guardo, con occhi sgranati, come se mi fossi appena svegliata, inconscia di quello che sta succedendo.

"Esca" dice semplicemente, indicando la borta con il braccio sinistro.

Sbuffo, afferando le mie cose, ed uscendo, sbattendo leggermente la porta dietro di me, sotto lo sguardo stupito di tutti.

Inizio a girovagare per il corridoio, senza meta, continuando a sbuffare insistentemente, sono irritante.

C'è me lo dico da sola, vi rendete conto?

Inizio a contare mentalmente gli armadietti che si presentano alla mia destra, fino a quando mi fermo davanti a quello di Jacob.

Mi guardo attorno, controllando che non ci sia nessuno, per poi fiondarmici sopra.

Cerco di tirare il lucchetto, inserire una possibile password, lancio pugni e schiaffi al metallo blu, ma niente.

"Urg"

Poso le mani sull' armadietto, per poi avvicinare la testa, e guardarmi i piedi.

"Che c'è? Non riesci ad aprire l'armadietto?"

A quel suono, faccio un balzo all'indietro, mettendomi una mano sul cuore.

"Mi hai fatto prendere un colpo!" Esclamo spaventata, cercando di calmarmi.

Il ragazzo, di cui non so il nome, si avvicina all'armadietto, per poi prendere in mano il lucchetto e maneggiarci con fare totalmente esperto.

In un secondo il lucchetto cade a terra, facendomi sgranare gli occhi.

"Wow! Come hai fatto!" Esclamo, piegandomi e raccogliendo il lucchetto.

"È solo esperienza piccola"

Grugnisco leggermente all'ultima parola, ma lo ignoro, aprendo l'armadietto e iniziando a frugarci dentro.

"Ora dimmi- si sporge dalla porticina dell armadietto, e precedentemente lo aveva coperto- cosa vuole una ragazza come te, dall'armadietto di Sartorius?" Domanda curioso, scrutandomi da capo a piedi.

"Di certo, non cose che ti riguardano" rispondo ridacchiando, con lo sguardo fisso al contenuto di quell'armadietto.

"Bhe penso di si, già che stai frugando nel suo armadietto senza che lui lo sappia"

Poso lo sguardo su di lui, fissandolo.

È un ragazzo leggermente più alto di me. Occhi azzurri, capelli biondi, apparentemente tinti. Indossava un maglione grigio, ed un paio di skinny neri.

"Sì, ma te mi hai aiutato" lo provoco, continuando a frugare.

Dove cavolo sta quel benedetto libro!?

Ridacchia, scuotendo la testa.

"Hai ragione"

Alzo un vecchio quaderno, trovando finalmente quel benedetto libro.

"Finalmente" sussurro aprendolo.

Lo sguardo di quel ragazzo è ancora fisso su di me.

"Come ti chiami?" Domando alzando lo sguardo verso di lui.

LEAVE ME LONELY ||Jacob Sartorius||Where stories live. Discover now