Capitolo 15

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Normani's pov
Entrai a scuola con Lauren e il mio cuore batteva decisamente troppo velocemente, il solo ricordo di quello che era successo il giorno prima mi faceva venire le farfalle nello stomaco. Non sapevo dove mi avrebbe portata questo amore, o se amore non era, c'ero quasi.
Camminando per i corridoi contornati da armadietti rossi la vidi, insieme alla sua amica e notai la Lauren irrigidirsi alla loro vista, non sapevo cosa le fosse successo, ma non ebbi molto tempo per pensarci poiché la polinesiana si girò e mi guardò. La sua attenzione rivolta verso di me mi procurò disagio, quella sensazione mi fece abbassare lo sguardo. Io, Normani Kordei, per la prima volta in cinque anni, piegata dalla vergogna, abbassai la testa per camminare nei corridoi. Non volevo neanche pensarci a cosa mi stesse facendo la Hansen, o meglio, Dinah.
Io e la mia migliore amica arrivammo agli armadietti e io finalmente alzai lo sguardo "è per lei che hai abbassato lo sguardo?" Chiese fredda Lauren "si..." risposi io un po' tentennante, mi sentivo ancora tremendamente osservata, anche se sapevo che Dinah non avrebbe mai perduto il suo tempo con una come me, al 100% non ero nemmeno nei suoi pensieri, mi facevo problemi inutili, ma comunque mi sentivo a disagio. "E tu, perché improvvisamente sei diventata così tesa?" "Non sono tesa." Rispose lei secca. Si, era tesa, okay, meglio lasciarla stare. "Andrò infondo a questa storia Jauregui" "fai quello che ti pare"

Eravamo in classe da un po' e Dinah e Camila erano davanti a me e Lauren.
Ero abbastanza impegnata a fissare i capelli color oro lucido della ragazza davanti a me quando il professore di economia parlò a voce più alta catturando l'attenzione di tutti "allora, ragazzi. Fate silenzio per favore. Per la prossima settimana voglio una ricerca sull'economia mondiale. Saranno fatte in gruppi di quattro, le voglio stampate al computer, e non fate che copiate e incollate da internet perché verrete interrogati uno per uno davanti alla classe sulla vostra ricerca e vi chiederò i collegamenti con quello che stiamo studiando in classe sul libro. La voglio di almeno quattro pagine piene, pretenderò un vostro commento, voglio sapere cosa pensate di quello che sta succedendo nel mondo e cosa secondo voi andrebbe cambiato, migliorato o fatto per vivere meglio. Bene, tutto chiaro o qualcuno ha domande?" Di tutto il discorso che aveva fatto il professore, alla maggior parte della classe, era arrivata solo la parte dove aveva detto 'in gruppi di quattro' così, tutti i miei superficiali compagni si misero a discutere per fare i gruppi, senza minimamente interessarsi al vero significato di quello che aveva detto il professore. Quest'ultimo, si innervosì leggermente e catturò di nuovo gli sguardi di tutti gli alunni "come immaginavo. Smettete di mettervi d'accordo, pischelli. I gruppi non li decidete voi, bensì il sottoscritto. Non voglio sentire storie. Vi state antipatici? Un motivo in più per fare subito la ricerca. Abitate lontano? Prendete l'autobus e raggiungete casa del vostro compagno, così magari durante il viaggio potete guardare fuori dal finestrino e fare attenzione a vari cartelli pubblicitari o centri commerciali di ogni tipo, inserendoli poi nella verifica e quindi nella vostra interrogazione, avrete più materiale e io sarò più felice. Fate sport e non avete tempo? Vi prendete 0. Non è un mio problema. Quindi, i gruppi saranno fatti a banchi, semplicemente, i primi due banchi insieme e i secondi due insieme. Mi sembra una logica semplice." Si sentirono svariati lamenti di gruppo quando la campanella suonò, sovrastandoli "ho giusto fatto in tempo a finire di parlare, bene. Buona giornata ragazzi, alla prossima settimana." Noi ci alzammo tutti i piedi in segno di saluto e il professore uscì, solo dopo essere tornata a sedere mi resi conto di quello che era realmente accaduto. La Hansen era davanti a me.
Per tutto il resto delle lezioni io e Laur non parlammo con le due ragazze davanti a noi, solo quando suonò l'ultima campanella si girarono. "Quindi... a quanto sembra noi dobbiamo farla insieme la ricerca..." attaccò bottone Dinah "già..." rispose Camila abbassando lo sguardo "a casa di chi lo facciamo? Oppure se è un problema potremmo farla nella biblioteca della scuola" continuò la bionda "no, no, ci vediamo a casa mia, va bene a tutti o qualcuno ha problemi?" "Per me è okay" rispose l'amica della polinesiana che successivamente annuì "allora è andata" "scusami, e Lauren?" Chiese ancora Camila e la mia mica si irrigidì di nuovo, ma più di prima e più di quanto già non lo fosse "tranquilla, non preoccupatevi per lei, viene sempre a casa mia e io vado sempre a casa sua, non c'è problema per noi" le due ragazze davanti a me annuirono e io ripresi a parlare "quindi, quando lo facciamo?" "Il weekend nooo" disse la cubana più piccola quasi annoiata "va bene Cabello, il weekend no!" Le risposi io ridacchiando divertita dal suo tono "si Mila, questo weekend non posso neanche io, ho la partita di basket, ricordi?" Chiese la bionda alla sua amica. Giocava a basket. Una cosa in più su di lei. Camila annuì vigorosamente sorridendo dolcemente e io continuai "okay, quindi, oggi è giovedì e domani è venerdì. Dopodomani e il giorno ancora dopo no perché sono sabato e domenica, quindi rimarrebbe poi l'inizio della prossima settimana, però io dir-" "io posso solo domani." Disse Lauren tutto a un botto interrompendomi. Io la guardai mezza shoccata, o forse semplicemente con un'espressione indecifrabile, quella ragazza era seriamente affetta da qualche disturbo, ora che fosse bipolare o cosa non lo so, ma non è normale cambiare umore così. Spostai lo sguardo da Lauren alle ragazze rimaste attonite davanti a me "bene, quindi, la principessina può solo domani, per voi va bene?" Chiesi facendo una vocetta un po' ridicola e sbattendo le ciglia sorridendo vomitevolmente. La ragazza accanto a me mi regalò una gomitata accompagnata da un'occhiata di fuoco "mi scusi, miss simpatia!" E alzò gli occhi al cielo, io sorrisi. "Comunque, seriamente. Per voi va bene domani a casa mia?" Chiesi. Loro si guardarono e annuirono, poi guardarono me e mi diedero il consenso. Rimanemmo così d'accordo per il giorno seguente. Io salutai Lauren e andai a casa, più agitata che mai, sarebbe venuta Dinah a casa mia e doveva essere tutto perfetto.
Appena arrivata chiamai la donna delle pulizie e mi misi anche io a sistemare, dopo tutto il pomeriggio passato a pulire la signora andò via e io mi rilassai, o almeno ci provai.

Text received from unknown number - NorminahDove le storie prendono vita. Scoprilo ora