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Nella settimana successiva l'alcool mi fece compagnia, molta  compagnia. Niall mi stava vicino, visto che anche T era andata via per qualche settimana. Il Madness era sempre affollato in quelle sere, appunto perché erano le vacanze invernali.
La sera della vigilia mia madre mi chiamò  e rispose Niall al mio posto.
"Si pronto?Certo zia te lo passo"-mise una mano sul fisso e mi chiamò-"pss Leeyum. È  tua madre"-non sentii, troppo immerso nei miei pensieri -"Liam James Payne! Alzati da quel dannatissimo divano!"-ringhió  a denti stretti.
Mi voltai e sbattei le palpebre. Mi alzai e allungai la mano verso il telefono. Il biondo me lo passò e sparì nella sua camera.
"Pronto?"
"Oh tesoro, va tutto bene?"-la voce di mia madre era preoccupata.
"Mamma stai calma è  tutto ok"
"Grazie a Dio. Ti ho chiamato qualche giorno fa ma ha risposto tuo cugino dicendomi che dormivo ancora, pensavo ti fossi ammalato"
'Sì mamma sono malato d'amore'
"No è  tutto ok, ho solo bevuto un po"
Si trattenne dall'urlarmi contro e dal ricordarmi come tornava a casa suo marito, mio padre, dopo il lavoro. Sospirò e rimase zitta.
"Allora come mai mi ha chiamato?"
"Oh si..tua sorella Ruth è tornata a casa con suo marito e i piccolini per festeggiare Natale a casa. Anche Nicola è  a casa.."
Sapevo cosa avrebbe voluto sentire ma non avevo le forze per passare una giornata intera a casa con mia madre, le mie sorelle e i bambini di una delle due.
"Passerò nel pomeriggio se vuoi"
"Non..non vieni a festeggiare con noi?"
"Mamma non..io.."-sbuffai.
"Per favore caro. Ci manchi davvero tanto sai? Sopratutto a me. Serve un uomo di casa"
Sospirai. Fu allora che decisi di dirle tutto.
"Ma ti..ti ricordi della ragazzina di cui ti avevo raccontato alle elementari?"
"Si..come si chiamava? E..Ellen, alice"
"Emily mamma"
"Oh giusto"
"L'ho ritrovata..viene nella mia stessa scuola..e.."
"Sei innamorato di questa ragazza tesoro?"-la sua voce era particolarmente eccitata.
In sottofondo sentii un 'innamorato di chi?' provenire da una delle due sorelle.
"Io..forse..sto..sto male. Sto davvero male"
"Oh come mai?"
"Amm..vengo..vengo nel pomeriggio a trovarvi domani e continuiamo la conversazione ok?"-dissi sentendo gli occhi inumidirsi.
"Certo tesoro"-la sua voce era rassicurante, dolce, felice della notizia.
Chiusi la chiamata e mi ributtai sul divano.
"Domani vai a mangiare da tua madre?"-Niall comparve da dietro la porta.
"No, passo nel pomeriggio. Ti..ti andrebbe di accompagnarmi?"
"Ne sarei felice. Non vedo tua madre e le tue sorelle da quando eravamo ragazzini"
"Bene"
'Perfetto Payne. Stasera non devi bere neanche un goccio di alcool. Lei tornerà.'
Continuavo a ripetermelo. 
Feci una doccia e uscii per la prima volta quella settimana per comprare qualcosa di carino per la mia famiglia e per i due piccoli di mia sorella.
L'indomani mi alzai di buon ora, fresco come una rosa. Era strano alzarsi senza nessuna goccia di alcool in corpo o senza i sintomi della sbornia. Ero riposato. Non appena mi guardai allo specchio notai la barba incolta cresciutami nella settimana precedente. Mi rasai, mi lavai e mi cambiai, pronto ad affrontare una lunga giornata con il dolore nel cuore e un sorriso finto sul viso.

Parcheggiai davanti a casa, nella piccola stradina del nostro quartiere. Fissai l'abitazione scolorita ma ancora messa bene.
"Casa dolce casa"-esclamò Niall.
"Già"-sussurrai io.
Uscimmo dalla macchina e recuperai la borsa con i regali per tutti.
Arrivai davanti al cancello della casa e suoni, senza ricevere risposta. Il cancelletto si aprì e mia madre aprì la porta nello stesso momento, correndomi incontro. Mi abbracciò come se fossi appena tornato dal servizio militare. In effetti non la vedevo da molto tempo. Ricambiai il suo abbraccio con le borse in mano e le sussurrai all'orecchio parole dolci.
"Ci sei mancato amore mio"
"Anche tu mi sei mancata mamma"
Dietro di me notò Niall e abbracciò pure lui.
"Ciao zia"-il sorriso innocente di quel ragazzo mi spiazzó leggermente. Era lo stesso sorriso di quando veniva qui da piccolo.
"Saliamo, fa freddo qui fuori"
Annuimmo entrambi e la seguimmo in casa. Appena oltrepassammo la porta i marmocchirtti di mia sorella Ruth comparvero.
"Zio! Zio"-urlarono.
"Piccole pesti"-risi io. Era la prima volta dopo una settimana che ridevo davvero. I bambini mi mettevano allegria.
Salimmo le scale e salutammo  tutti. Ruth e Nicola mi saltarono praticamente addosso. Erano felici mi fossi fatto vedere dopo così  tanto tempo. Salutai Thomas, il marito di mia sorella, e diedi ad ognuno i suoi regali. Ci sedemmo a tavola tutti quanti mentre i bambini giocavano tra loro. Parlammo per molto prima di arrivare a lei.
"Allora Liam, mi stavi parlando di Emily"-se ne uscì  mia madre.
"Chi è Emily?"-chiese Ruth.
"Non è la bambina che ti ha baciato in giardino alle elementari?"-rispose Nicola.
Io arrossii leggermente e sentii una risata trattenuta da parte di Niall. D'istinto  mi partì un pugno che colpi la sua spalla.
"Ahi!"-rise strofinandosi il braccio.
Mia madre mi rimproveró, ma sia io che Niall la tranquillizzammo dicendole che era normale per noi. A quelle parole si stupì  ma si calmó e mi esortó a continuare la storia interrotta il giorno prima.
"Si Niki è la bambina delle elementari"
"Oww.. e che è  successo?"
Presi un respiro profondo-"l'ho rincontrata. Viene alla Forest Lake"
"Uhh"-le mie sorelle erano delle pettegole nate-"e allora? Ti sei innamorato? State insieme? Lei dov'è?"
"Calmatevi! Una domanda alla volta"-risi nervoso.
"State insieme?"-chiese mia madre.
"No mamma, non stiamo insieme"
"Tu però sei innamorato di lei vero?"-disse Ruth.
Annuii  leggermente appoggiando le mani le braccia sul tavolo.
"E lei? Ti ama?"
"Questo"-mi fermai e sospirai-" questo non lo so"
"Oh tesoro come si fa a non amarti?"- provò  a tirarmi su di morale mia madre. Sorrisi ringraziandola, ma con il cuore in frantumi.
"Ora dov'è?"-si aggiunse Thomas, che fino a quel momento era stato in silenzio. Mi aveva analizzato mentre parlavo di lei. Sapeva che stavo male.
"È..in Italia dai parenti"
"E per quanto sta via?"
A quella domanda persi il calice di vino che era stato davanti a me per tutta la discussione e lo bevvi tutto d'un fiato. Mi schiarii la voce e chiusi gli occhi facendo vedere due dita.
"Due settimane?"
Non risposi tentando di non mostrarmi debole davanti alla mia famiglia.
"Mesi"-disse Niall appoggiandomi la mano sulla spalla.
Quando aprii gli occhi una lacrima stava bruciando la mia guancia.
La mano di mia madre mi accarezzó, asciugandomi il viso.
"Ora capisco perché  non volevi venire"-disse dolcemente.
Il resto del pomeriggio passò in modo più  tranquillo, fu divertente e rasserenante  stare con la mia famiglia. Restammo lí a mangiare quella sera e tornammo tardi all'appartamento.
Mi sdraiai sul letto pensando alla tortura che sarebbe arrivata più  avanti. Il bacio di capodanno. Il mio era lontano kilometri. Chiusi gli occhi sentendo un dolore atroce nel petto e mi addormentai.

*GRAZIE*
Grazie a emmix07062004, maria-luisa2005, KittaAngel, AnnaMucerino, valepayno e a tutti gli altri che hanno letto questa storia e che continuano a leggerla. PS ho aggiornato il primo capitolo.

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