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Entrai nello spogliatoio,aprii il mio armadietto e presi il borsone. Frugai con la mano al suo interno in cerca delle cose per potermi fare la doccia.
Entrai nella sala delle doccie e appoggiai tutto sul muretto che divideva un piano doccia dall'altro.
Mi spogliai velocemente e accesi l'acqua gelida, per farmi passare la rabbia, cosa che non funzionó.
Mi lavai in una decina di minuti e mi coprii con l'asciugamano. Con un secondo asciugamano mi strofinari i capelli e lo lasciai cadere sulle spalle.
Quando uscii dalla stanza per tornare agli spogliatoi maschili, le pettegole che erano in palestra passarono e mi fissarono per qualche istante e si misero a ridere. Io scossi la testa e me ne andai.
Mi vestii, uscii dagli spogliatoi e salutai Mikey con una pacca sulla spalla.
"Amico hai una faccia. Che è successo?"-disse lui.
Più tempo passava più mi convincevo che lei non sarebbe stata mia. Mi sforzai di sorridere e lo guardai-"non ti preoccupare Mic..è tutto ok"
Sospirò-"non posso sapere nulla ho capito"
Sorrise,mi abbracciò e mi salutó,scomparendo nella palestra.
Io varcai la porta e mi sedetti sulla panchina poco più avanti.
Appoggiai il borsone a terra e infilai la mano in tasca, estraendo il pacchetto contenente l'ultima sigaretta e l'accendino.
Infilai la sigaretta in bocca e accesi.
Un lampione era piazzato a pochi centimetri dalla panchina e la luce gialla era fioca e illuminava il fumo che buttavo fuori.
Rimasi lì un po a fissare il vuoto. Non passarono molte macchine e della gente usciva dalla palestra.
Il cielo si era fatto scuro, nero e senza una stella. Chissà dov'era Emily. Finii la sigaretta, la buttai a terra e la schiacciai con il piede per spegnerla.
Guardai il telefono. Un paio di chiamate perse e nessun messaggio. Le 22:30. Osservai le chiamate. Una era di Niall. Probabilmente aveva chiamato per capire dove fossi finito, quel ragazzo si preoccupava spesso se non tornavo a casa, aveva paura che mi fossi cacciato in qualche guaio o che, addirittura, fossi stato arrestato. Era patetico ma gli volevo bene.
L'altra era di Emily.
Senza pensarci troppo digitai il numero e attivai la chiamata. Il telefono squilló un paio di volte e nessuno rispose. Chiusi la chiamata e ricomposi il numero. Nessuna risposta per la seconda volta.
'Lei non vuole stare con nessuno dei due' la voce gracchiante della ragazza in palesta mi tornò in mente. E se non rispondeva perché non voleva stare con me? Se era da sola con il telefono sul comodino? O peggio se era col telefono spento? E se era con O'Donnel? Avevo bisogno si un altra sigaretta.
La palestra era praticamente vuota e un paio di persone mi passarono attorno.
"Avete una sigaretta?"-chiesi a un ragazzo afferrandolo per un braccio.
Lui mi fissò e sorrise prendendo il suo pacchetto. Mi porse la sigaretta.
"Tu fai chimica con ms Bruk. Siamo nella stessa classe Payne."-sorrise mettendosi una sigaretta tra le labbra.
"Oh si..sei..emm...Gordon Sancez giusto? "
" Si " -rise lui.
Presi una boccata dalla sigaretta e aspettai qualche istante prima di soffiare fuori tutto il fumo. La nicotina mi bruciò la gola per qualche istante. Non fumavo due sigarette una di fila all'altra da quando papà  mi disse che Nina era finita in ospedale e che avrebbe potuto rischiare la vita. Passai mezz'ora insieme a Sancez e la sua amica, poi loro se ne andarono.
Mikey stava chiudendo la palestra alle 23:30 e io ero ancora su quella panchina, ormai congelata.
"Amico devi andare a casa"-disse lui facendo tintinnare le chiavi della macchina.
"Non torno ora..passo per qualche locale prima.."
"E il borsone?"
"Lo lascio sotto la sella della moto"-alzai le spalle.
"Prendi la moto, andiamo a casa tua e poi ti porto io per locali"
"Grazie Mikey  ma sto bene così..tu non potrai bere e io non vado bene come compagno di uscite"
"Ti scarico nel primo in cui ci sono più  ragazze e ti lascio lì"-rise lui. Io sorrisi malinconicamente. Non volevo portarmi a letto nessuna che non fosse Emily. Lei invece non mi voleva, non ero il tipo giusto e mi facevo tanti filmini mentali.
"Leeum"-mi appoggiò la mano sulla spalla e io alzai lo  sguardo-" hai bisogno di divertirti, di sfogarti..andiamo a casa, lasci la moto e poi ti lascio al nuovo locale, il Madness. Prendi la moto"
I suoi occhi erano fissi su di me, il sorriso sicuro, sapeva di avermi convinto.
Mi alzai dalla panchina e presi il borsone. Non sentivo più  le mani e i piedi, ma non me ne curai più di tanto. Montai in sella e partii verso l'appartamento, con la macchina di Michael  alle spalle.
Quando arrivai mio cugino era appoggiato al portone del palazzo.
"Dove cazzo sei stato"
"Calmati mostro"-risi prendendo il borsone.
"Non chiamarmi mostro sai che lo odio e sto calmo un cazzo, ti avrò  chiamato almeno venti volte dove figa lo tieni quella merda di telefono! Potevi dirmelo che non tornavi prima della chiusura cazzo! Sei un coglione!"- urlò.
Ero abbastanza divertito dalla sua reazione, quel ragazzo diventava una fidanzatina isterica quando si incazzava con me, sembrava mia madre.
Lo supera mentre lui continuava ad insultarmi, seguendomi su per le scale. Quando entrai in casa c'era Tris seduta sul divano con una maglia di Niall e dei pantaloncini di jeans, se fosse stata in piedi avrei detto che era in mutande.
"Hey T"- alzai il braccio e lei mi salutó con la mano.
Passai la sala e la cucina dirigendomi in camera. Niall smise di urlare appena entrò  in camera ma mi seguì  per farmi il terzo grado.
"Dove vai ora"
"Sto andando al nuovo locale con Mic"
"E  poi? Ti trovi una e la porti qui?"
"Sarò abbastanza ubriaco da non accorgermene"-poi lo guardai e lo abbracciai con un sorriso-"Scusa mamma"-risi.
Lui si staccò e mi fissò, mezzo imbronciato e mezzo divertito.
"Stanotte non fate cazzate. Ah e T resta qui a dormire stanotte"- mi fissò  e scomparve in sala.
Uscii dalla stanza e passai per la sala.
"T..EJ  dov'è?"-chiesi passando dietro il divano.
"Non lo so...so che è  uscita con qualcuno..credo Sean"-disse lei accovacciandosi sotto il braccio di Niall.
"O'Donnel"-soffiai.
Uscii dalla porta e scesi dalle scale.
Mikey mi stava aspettando nel furgoncino. Ad un certo punto vidi due figure e una di queste mi chiama, la voce acuta della bellissima rossa che non avevo visto tutto il giorno. Con lei un ragazzo; come immaginavo O'Donnel, con le braccia incrociate al petto mi fissava.
Lei si avvicinava piano, un po timorosa della mia reazione.

* SPAZIO JAMES *
HELLO GUYS!
Ci ho messo una marea a postare scusate scusate scusate il prossimo proverò  a farlo un po più  velocemente. Ho un sacco di cose da  fare e non trovo mai il tempo.
I know that is it to late now to say sorry la la la la la *canticchia agitando l'indice*
Comunque .....vi do la buona notte piccoli dolci maghi, gnomi, fate e pandacorni arcobaleno.
Bye bye :)  xx
~James~

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