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"Emily..che..che ci fai qui?"
"Vuoi davvero saperlo?"-si alzò  dal tavolo con le braccia al petto. Aveva un tono strano, un misto tra il sarcastico e l'arrabbiato. I suoi occhi verdi erano scuri, quasi cattivi.
"Io..bhe si..questo è  il mio appartamento e.."
"In parte"-precisó Niall dal tavolo, fissandomi. Sul suo volto comparve un ghigno che scomparve poco dopo il mio sguardo incazzato.
"E cosa?"-disse lei avvicinandosi.
Era la cosa più  bella che avessi mai visto. Portava dei jeans stretti e strappati, una camicia a quadri verdi e una canotta verde petrolio. Il rosso dei capelli era ancora più  in evidenza con tutto quel verde.
"Perché sei qui?"
"Perché non sei venuto oggi?"-chiese sapendo già  che avrei mentito. Non risposi.
"Sei anche muto ora?"
"Possiamo parlarne in sala?"
Lei superò  la soglia della cucina e mi superò andando in sala. Lasciava il suo solito profumo di rosa, che aspirai profondamente prima di seguirla.
"Allora?"-disse dopo essersi seduta sul divano.
Io mi accomodi di fianco a lei, allargai le  braccia sullo schienale e sospirai.
Lei si spostò di qualche centimetro.
"Perché  mi chiedi questo se sai che mentiró? Perché non mi fai direttamente la domanda che devi farmi?"- fissai il soffitto,che non avevo mai trovato così interessante come allora.
"Perché  pensi che lo sappia?"-disse lei con un un sussulto. Abbassai lo sguardo, era bellissima ma quegli occhi incazzati erano terrificanti.
"Lo hai chiesto con un tono sarcastico. Mi pare ovvio che tu sappia che mentiró. Bhe non ho mentito fino ad adesso quindi credo tu abbia sbagliato"- feci con un alzata di spalle.
Le sue braccia caddero sulle sue gambe e poco dopo di alzò.
"Sei irritante con questo tono da menefreghista. Io mi preoccupo per te e tu mi tratti in questo modo?"
Se preoccupa per me? Ieri mi ha respinto e ora si preoccupa per me? Mi alzai di scatto dal divano e mi piazzai imponente di fronte a lei.
"Fammi questa maledetta domanda"-strinsi le labbra
"Sei andato a letto con quella Rosaly?"-alzò  lo sguardo.
"Era la mia fidanzata è  ovvio che io ci sia andato a letto"- mi avvicinai di un passo a lei, che arretró.
"Sai cosa intendo"
"No cosa?"
"Ci sei andato a letto ieri sera?"-sembrava ferita e arrabbiata nel dire quelle parole, come se l'avessi tradita. Riecco quella sensazione orribile. Granai gli occhi e lei mi fissò  spazientita.
"Allora?"
"Anche se fosse cosa cambierebbe? Tu non mi vuoi e io voglio stare da solo, non prendo ordini da una ragazzina"
Le parole erano uscite senza il mio consenso. L'avevo chiamata ragazzina. Avevo  fatto un casino.
La sua espressione cambiò drasticamente. Gli occhi scuri si sgranarono, le sue labbra si schiusero. Vidi un velo di lacrime coprile le grandi iridi verdi. Notai una lacrima che iniziava la sua discesa su quel dolce volto ferito da un mostro, io.
"Tu...tu sei un bastardo"-singhizzó-"sei un idiota!"-le lacrime le scendevano sul viso e lei le asciugó col palmo.
"EJ..io..io non volevo.."-mi superò  con una spallata e le afferrai il polso.
Il suo sguardo mi congeló e la lasciai andare in cucina, questa volta senza seguirla.
"Ehy tutto ok?"-chiesero in coro i due in cucina.
Lei non parlò e poco dopo tornò in sala con la borsa e il cappotto.
"EJ non volevo..io..non so che mi è  preso e.."- mi avvicinai e lei singhiozzó  di nuovo. T la raggiunse e le aprì  la porta dell'appartamento.
Prima di uscire mi fissò-" Dimenticati la nostra amicizia"- e uscì con l'amica.
Io rimasi imbambolato a fissare la porta ancora aperta.
Qualche istante dopo mi ritrovavo a correre giù  per le scale per bloccare quella ragazza.
"EJ! EJ! Non andartene! Emily!"- stavo correndo sulla ghiaia con le calze e faceva davvero male, ma non mi importava.
Arrivai al finestrino del passeggero e vidi il volto della ragazza rigato di lacrime. Battei  il pugno sul vetro ghiacciato e urlai-" Emily ti prego! Non andare! Non posso perdere la mia migliore amica!"
Lei si voltò  verso Tris e disse qualcosa, poi tornò a fissare davanti a sé come  se io non esistessi affatto.
"Emily non farlo! Non andare ti prego!"- sentivo le lacrime scendermi sulle guance. Tris partì e la seguii fino alla strada, urlando di fermarsi.
Con il respiro affannoso, i piedi doloranti e gli occhi che bruciavano, rimasi fermo a guardare le luci della macchina di T andarsene. Niall mi portò una felpa per scaldarmi. Solo allora mi accorsi del freddo e mi strinsi nella felpa calda. Rimasi immobile in quel punto per qualche minuto in attesa di rivedere quelle luci , ma non fu così. Niall mi invitò  più  volte a entrare in casa ma mi rifiutai di alzare un solo muscolo da quel posto. L'unica cosa che si muoveva erano le lacrime. Troppe, un infinità di lacrime. Non l'avevo tradita ma lei mi aveva detto che ci teneva a me. Lei ci teneva.
'Sei un bastardo' 'Sei un idiota' 'io mi preoccupo per te'. Tutte parole sue. Ero un mostro.

Passò mezz'ora e io ero ancora fermo. Stavo congelando così, all'ultimo richiamo di Niall, mi ero deciso che era ora di tornare dentro. Non sentivo più  i piedi mentre camminavo.
"Io non sarei mai riuscito a correre fuori con questo gelo. Devo ammetterlo sei stato parecchio testardo"- mi tirò  una pacca sulla spalla.
"Sono stato un mostro..era la giusta punizione.."- dissi superando la soglia dell'appartamento.
"Tecnicamente, come ha detto lei, sei stato un idiota. Ti sei giocato la carta dell'orgoglio e ha perso. Questa è  una punizione più  che giusta"- entrò e andò  verso la cucina per sistemare i piatti.
"Perdere Emily era una giusta punizione?"-dissi lasciandomi andare sul divano.
"Non ho detto questo"-si affacciò alla porta per guardarmi.
"Ora come cazzo faccio a riconquistarla?"
'Non devi mollare Payne' disse il mio subconscio.
"Riconquistarla?"
"Si"-chiusi gli occhi e appoggiai la testa allo schienale.
"Allora ti piace"-mi si avvicinò il biondo.
"Si..mi piace..e parecchio..sono un idiota.."-sospirai.
Il ragazzo al mio fianco sorrise e su avvicinò  a me.
"Se vuoi riconquistarla devi chiederle scusa e portarle un fiore.. o magari parla con Ros e dille che non ti interessa"
Riflettei ad occhi chiusi.
Dovevo parlare con qualcuno. In quel momento mi venne in mente Stecchetto.
Aprii gli occhi e lo fissai.
"Stasera esco un ora prima per andare in palestra. Non chiedermi il motivo."
Mi alzai dal divano e andai in camera, lasciando mio cugino a bocca aperta.
Presi il borsone e ci infilai  dei pantaloncini neri della Kipsta e una canotta bianca,le scarpe da ginnastica e le bende.

Quando uscii erano le 18 e 30. Di solito uscivo un ora dopo. Lasciai Niall che fissava il televisore e schiacciava i tasti del  joystick sparando a gente su Halo.
Presi le chiavi di casa e quelle della moto e uscii.

*SPAZIO JAMES *
Hello ciurmaglia!
Sono tornata!!  *canta alleluja*
Mi spiace non esserci stata tutto sto tempo. Ho scritto sto capitolo ieri e lo ho finito solo adesso. Spero vi piaccia! #liampayne#niallhoran#emily#liamily#traguardiassurdi#919views

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