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Non avevo iniziato a fare incontri negli scantinati per hobby, volevo essere un pugile. Tutti i pomeriggi andavo in palestra, dopo scuola, e facevo un paio d'ore tutti i giorni. Ero come uno di famiglia per Michael, il proprietario della palestra. Tutte le estati, oltre ad allenarmi, gli davo una mano; e di questo Mickey era felice.
Per sdebitarsi mi faceva pagare di meno l'abbonamento e mi dava delle lezioni gratis dopo l'allenamento.
Come ho detto, non ho iniziato a fare incontri negli scantinati per hobby. Su questi incontri però ci scommettevo.
Trevor, uno dei miei amici,organizzava gli incontri e teneva i soldi delle scommesse. Ci pagavo l'abbonamento e l'affitto dell'appartamento in cui convivevo insieme a mio cugino: Niall.
Quello stronzo ne cambiava una una ogni giorno e faceva il duro, nessuno sapeva che aveva paura di me. Eravamo simili esternamente: capelli corti, espressione da bad boy e braccia tatuate; ma lui era uno stecchino biondo e.... Lasciamo stare, lo conoscerete più avanti.
Hey non mi sono nemmeno presentato! Mi chiamo Liam James Payne, diciannovenne, nato in Wolverhampton, Inghilterra, ma cresciuto con mamma e due sorelle (Nicola e Ruth) ad Orlando, Florida.
Andavo alla Forest Lake Accademy, scuola privata, l'unica che mi aveva accettato per la mia intelligenza e non per il mio aspetto fisico. Mi hanno spedito alla privata perché tutte le scuole pubbliche mi avevano espulso, causa poco autocontrollo, ma su questo ci sto lavorando.
Ora voi vi direte: " fa boxe per sfogare la rabbia"; il che è vero, ma non è il motivo principale.
La mia vita è sempre stata movimentata, fin dalla nascita.
Voi saprete che un bimbo lo fanno piangere appena nasce, per vedere la sua vitalità; bene io non davo segni di vita. Ero nato apperentemente morto. Poi puff ,ho iniziato a vivere come una persona normale. Il mio problema? Sono nato con un rene atrofizzato, ovvero mi funziona solo un rene.
Già , uno shock, e non solo per i miei genitori, ma anche per chiunque non mi conosca.
A tre anni ho perso mio padre in una sparatoria nel bar dove andava di solito. Un bravo padre, un grande uomo, si trovò nel luogo sbagliato al momento sbagliato.
Mia sorella Nicola era molto legata a lui. Quando papà morì lei ci soffrì un sacco. Diventò autolesionista. Come lo so? A cinque anni entrai in camera sua e la vidi piangere. Quando mi avvicinai a lei vidi il sangue e le chiesi che stesse facendo; lei spaventata si coprí il polso con l'altra mano e tenne premuto per qualche istante.
Il sangue non uscì più dal suo polso, ma io non capii lo stesso e le chiesi cosa fosse successo. Lei mi guardò e disse :" Prometti che non lo dirai alla mamma".
Era spaventa e io non volevo che lo fosse,perciò promisi. Ho sempre provato a farla smettere.
A tredici anni fui preso di mira dal bulletto della scuola e dal suo gruppetto. Ogni volta che mi picchiava io mi trattenevo dal piangere, provavo a difendermi, ma lui era più forte e più grande di me.
Quando tornavo a casa, mia madre era sempre allarmata perché tornavo con un occhio nero o il labbro spezzato. Volevo proteggermi da solo e non farla più preoccupare. Per questo a Natale chiesi dei guantoni e un sacco da boxe. Iniziai ad allenarmi. A quattordici anni stesi quel tipo, acclamato dagli altri compagni e richiamato dai professori. Da quel giorno la mia carriera scolastica andò a puttane mentre la mia carriera di bad boy prese il sopravvento. La mia fama di cattivo ragazzo crebbe, e con questa anche la fila di ragazze che sbavavano e mi stavano attaccate al culo. Per un certo periodo, tra i diciassette e i diciotto anni ebbi una ragazza. Una della Forest Lake. Quelle della privata sono delle zoccole. Lei ne era la regina. Si chiamava Rosaly. Era sempre intenta a ficcarmi la lingua in bocca. Voleva anche di più, ma io sono uno all'antica...No scherzo me la sono spassata con quella ragazza. La mollai, come si lascia un vecchio giocattolo per quello nuovo.
In tutta la mia vita però una cosa bella mi è successa. Si chiamava Emily e fu il mio primo bacio. Avevo solo sei anni e lei cinque, ma fu bellissimo. Successe tutto per caso.
Io e lei ci odiavamo e quel bacio mi stupì non poco. Eravamo nella stessa classe. Alla fine dell'anno mi sarei trasferito all'esterno di Orlando, in periferia. Quando lo dissi alla classe, due giorni prima della fine della scuola, notai il suo sguardo distrutto,i suoi occhi si riempirono di luccichii.
Senza dire nulla,si alzò dal suo banco e corse fuori dalla classe. Io dopo qualche minuto chiesi alla maestra di andare a cercarla e , senza aspettare risposta, uscii dalla classe.
Era sull'altalena in giardino. Arrivai e mi sedetti di fianco a lei.
" Che ti è successo caccoletta? Perché sei scappata?"
Lei non rispose. Poi si voltò verso di me. Aveva le lacrime che le scendevano sulle guance paffute. In quel momento, in quell'istante soltanto vidi i suoi occhi verdi guardarmi con dolcezza e non con rabbia, come capitava di solito.
Chiuse gli occhi, togliendomi quella dolce visione, e ,senza che io me ne accorgessi, posò le sue labbra sulle mie. Io spalancai gli occhi mentre lei lentamente si spostava.
"Spero di rivederti un giorno" disse alzandosi e allontanandosi.
Io rimasi lì, con la bocca schiusa leggermente; mi guardai in giro per capire se tutto ciò fosse reale. Non la rividi più dopo l'ultimo giorno di scuola.

*SPAZIO JAMES*
Hello guys!!!! Come va? Sono James(nome d'arte, sono una ragazza, mi spiace deludervi) e ho iniziato a scrivere questa storia perché avevo un'idea e volevo svilupparlo; e soprattutto sapere che ne pensate :)
Spero vi piaccia.
Dato che è la prima storia vorrei anche che mi aiutaste con varie correzioni..senza insulti grazie! :)

BOXE |LIAM PAYNE|Where stories live. Discover now