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"Vuoi che ti riporti ai dormitori?"-chiesi a Emily appena arrivammo.
Lei scosse la testa e sussurrò un-"non importa"- spostandosi poi in cucina. Niall era sul divano con Tris che gli tamponava il sopracciglio sanguinante, era conciato piuttosto male.
Seguii EJ in cucina.
"È tutto ok?"-chiesi sottovoce.
"Come ha potuto..prima io e poi T...perché.."
Era sconvolta. Io non parlai, mi limitai ad avvicinarmi e abbracciarla.
La sua schiena era appoggiata al mio petto, la sua testa china sul lavandino.
"Tu lo sapevi?"-chiese ad un certo punto.
Le diedi un bacio sulla testa.
"Per questo ha sempre cercato di dissuadermi dall'uscire con lui"-continuò. Annuii leggermente e smisi di stringerla.
Lei si girò e mi guardò negli occhi. Ci fissammo per qualche istante poi mi si gettò al collo e mi strinse a sé, come se aspettasse quell'abbraccio da una vita.
Rimanemmo in silenzio, uno stretto all'altra.
"Liam"-chiamó Tris dall'altra stanza.
Sbattei per qualche istante le palpebre e lei sciolse l'abbraccio, mi era parso di sognare quel momento quando si diresse verso la sala, poi si girò-"Allora? Ti stanno chiamando"-disse con un sorriso dolce.
Annuii e la seguii. Mio cugino si era ripreso un pochino ma era piuttosto stanco.
"Emily tu non vai al dormitorio?"
"No..Non me la sento ora T, andrò domattina"
"Domani ho l'incontro"-mi intromisi-"mi avevi detto.."
"Lo so e ci sarò Liam"-sorrise dalla mia parte, poi tornò con lo sguardo verso Tris-"hai un pigiama o qualcosa per stanotte?"
T scosse la testa. Si girò verso di me aspettando una qualche risposta.
"Emm..se..se vuoi posso darti una mia maglietta..però non credo di avere pantaloncini..cioè..emmm"-non capivo perché ero così imbarazzato.
"Uh i pantaloncini li ho io, vieni"-disse T correndo in camera di Niall. EJ la seguì con un sorriso.
"Dove la farai dormire?"-disse la voce roca e affaticata di mio cugino.
"Nel mio letto"
"E tu?"
"Emmm..io..mi metterò sul divano credo"
"Non ti preoccupare"-disse EJ mentre T la trascinava in camera mia-"dormo io sul divano"
Sparirono entrambe dietro l'angolo ma subito dopo spuntò Tris con un sorriso malizioso-"la maglia devi dargliela tu"
Annuii muovendomi verso camera mia. Mi trovai davanti EJ con dei pantaloncini neri in una mano e i tacchi nell'altra.
"Emm, ti va bene la mia vecchia maglia di football? È pulita tranquilla"-risi stranamente nervoso. Lei annuii e appoggiò tacchi nel borsone che si era portata. Non avrebbe immaginato di stare da me per la notte.
"Puoi dormire tu nel letto, non c'è problema per me"-disse mentre cercavo la maglia.
"No, dormi tu nel letto, sei l'ospite e io voglio che tu stia bene"-dissi afferrando la maglietta.
"Con te sto bene"-sussurrò lei. Mi bloccai per un istante elaborando le sue parole,poi mi girai e la vidi nascondersi il volto tra le mani. Era adorabile.
"Anche io sto bene con te"-dissi.
Alzò la testa e si coprí di nuovo.
"Sembri una scimmietta"-risi porgendole la maglia.
Mi colpí la spalla e prese la maglia, sudito dopo mi prese per un braccio e tentò di trascinarmi fuori dalla stanza. Risi opponendo resistenza per qualche istante poi tirai indietro il braccio. Come immaginavo inciampó all'indietro e cadde su di me urlando.
Risi nuovamente, ma stavolta scappò una risata anche a lei.
"Dai adesso cambiati, io vado a farmi una doccia"-dissi uscendo dalla stanza e chiudendo la porta. Prima di chiudere le sorrisi, lei ricambió stringendo la mia maglietta.
"Cugino come stai?"
"Sono un po acciaccato, ora io e T andiamo a letto, non stare troppo sveglio. Domani è un giorno importante"
Annuii. Era davvero un giorno importante. Avevo lottato tanto per arrivare fino a lì, mi ero passato l'inferno e c'era gente che continuava a ripetermi che non ci sarei mai arrivato. Poi mia madre che mi ha mandato da psicologi ed esperti per capire cosa mi succedesse. Tutte quella responsabilità sulle spalle. Dopo la morte di mio padre mi sono sentito debole e vulnerabile. Avevo una tale rabbia dentro. E poi quel bulletto che mi ha preso di mira mi ha fatto perdere tutte le speranze.
Mia madre aveva notato la mia situazione. Mi aveva chiesto cosa io avessi, ma non ho mai voluto darle preoccupazioni. Le ho chiesto solo  di iscrivermi a quella palestra, e domani finalmente avrò la mia rivincita su tutto, tutta la mia vita sarà ripagata domani, su quel ring. Se vincerò, e devo riuscirci, tutti i miei sforzi non saranno stati vani.
Mi guardai allo specchio. La mia vita sarebbe cambiata di li a poco.
Mi infilai sotto la doccia e mi rilassai, godendomi l'acqua calda.
Qualche istante dopo qualcuno bussò alla porta.
"Liam?"
"Si EJ? "-mi bloccai per un attimo.
"Hai..hai ancora molto?"
"Perché?"
"Non..non riesco a dormire.."
Spostai leggermente la tendina e tirai fuori la testa.
"E io a che ti servo?"
"Emm...io..."
"Dammi un attimo ho finito"-dissi spegnendo l'acqua e allungando il braccio per predere un asciugamano.
Quando riuscii ad afferrarlo me lo legai intorno alla vita e uscii dalla doccia.
Emily si era girata per evitare di guardarmi. Credo fosse in imbarazzo, ma non era l'unica.
Sentii le guance bruciare un poco e cercai di vestirmi il più velocemente possibile. Senza accorgermene mi ero girato anche io.
"Sono pronto puoi girarti"- dissi qualche istante dopo con un sorriso.
Non avevo notato quanto la mia maglietta fosse enorme sul suo corpo, il pantaloncino era sparito sotto il tessuto blu scuro.
Uscimmo dal bagno e percorremmo il corridoio fianco a fianco.
"Allora perché ti servo?"
" Non voglio che dormi sul divano e...ho bisogno di qualcuno che dorma con me"
"Devo proteggerti dai mostri dentro al mio armadio scimmietta?"
"Non chiamarmi così! E non ho paura dei mostri"
"E allora perché vuoi qualcuno?"
Abbassò lo sguardo e aprì la porta, facendo poi una breve corsa verso la parte del letto in cui di solito dormivo io.
"È per quell'idiota?"-dissi a bassa voce.
Lei annuii e singhiozzó.
"Ehi calma non piangere"-mi posizionai davanti a lei, mettendomi in ginocchio per guardarla.
Le asciugai una lacrima con il pollice e le alzai dolcemente il viso.
"Sei con me ora. Non ti accadrà più nulla"
"Potresti..dormire qui? Mi-mi sentirei più al sicuro.."-sussurrò con un sorriso appena accennato.
Sbattei per qualche istante le palpebre convinto fosse un sogno poi annuii. Lei mi abbracciò e poi si posizionó sotto la trapunta.
Deglutii mentre giravo il letto e mi sedevo dall'altro lato. Dormire con lei era come un sogno irraggiungibile.
'Stai calmo, non devi farti prendere dall'ansia' diceva la voce nella mia testa, ma il mio cuore parve non capire e appena mi misi sotto le coperte i battiti si duplicarono.
Non osai avvicinarmi a lei, ero immobile come un pezzo di legno. In altre occasioni probabilmente mi sarei avvicinato o avrei cercato un contatto, ma con le, con il suo profumo di rose, con il suo corpo steso di fianco al mio, i miei arti smisero di funzionare.
Lei si girò verso di me-"grazie Liam"- sbatté le palpebre lentamente e chiuse gli occhi sprofondando nel sonno.
Guardare il suo volto così rilassato mi fece tornare alla normalità, l'ansia sparita lasciò posto a un sentimento forte, la voglia di proteggerla pervase il mio corpo. Mi girai verso di lei e dolcemente le accarezzai la guancia.
"Grazie a te"-sussurrai.
Chiusi gli occhi e buttai fuori un respiro profondo, addormentandomi poco dopo.

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