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Nei giorni successivi al riallacciamento con EJ non avevo avuto incontri in scantinati o sul ring. Era passata una settimana e non avevo problemi. E poi successe.
Una chiamata da Griffin. Di nuovo al padre di EJ. Mi ero rotto il cazzo, me ne volevo tirare fuori prima che lei scoprisse cosa facevo. Andai davanti a casa di Griffin. Quando bussai lui aprì senza problemi la porta. Nessun graffio. Nessuna ferita. Era guarito. Lo stronzo mi stava usando.
"Liam questo è  il pacco"
"Infilatelo nel culo quel cazzo di pacco di erba"-gridai rabbioso spingendolo in casa e facendogli cadere la busta rettangolare.
"Che cristo fai Payne!"
"Stai bene! Mi stavi usando brutto pezzo di merda"
"Si ti stavo usando!"-urlò lui alzandosi-" ma stavolta non sono solo. Ti consiglio di consegnare la busta o finirà male"
"Me ne fotto della tua busta del cazzo! Io esco da questa merda, non mi faccio usare da un coglione come te!"-urlai voltandomi e allontanandomi.
"Lo hai voluto tu stronzo"-disse lui.
Iniziai a camminare per Palm Ave, per arrivare a casa del padre di EJ.
Prima che potessi arrivare un tipo mi afferrò le spalle e mi spinse con forza a terra.
"Che cazzo fai?"
"Payne giusto?"
Appena mi voltai vidi uno scimmione guardarmi minaccioso.
"Si e allora?"
Senza rispondere mi tirò un pugno in pieno volto.
Volai a terra.
"Cristo santo che cazzo fai amico!"-dissi coprendomi il naso con la mano.
"Hai dato buca al mio capo"
"Il tuo capo? Aspetta Griffin?"-mi alzai con il braccio teso davanti a me e la mano aperta in segno di resa.
"Si"-disse lui rilassando le spalle.
"Quanto ti ha pagato quel frocio del cazzo?"-abbassai il braccio e sorrisi malizioso.
Fui colpito di nuovo in faccia e mi ritrovai per la seconda volta a terra.
Sentii il sangue scendere fino alle labbra e sentii il sapore di ferro in bocca.
Non feci in tempo ad alzarmi che mi beccai un altro pugno carico d'odio.
Riuscii a spostarmelo di dosso con un pugno ben piazzato.
Mi alzai barcollando. I due pugni mi avevano fatto andare in confusione. Anche se mi aveva colpito non ero incazzato. La rabbia di solito mi aiutava ad andare giù  pesante con i pugni.
Scossi la testa e mi passai la mano sotto il naso per togliere parte del sangue.
Riuscii ad alzarsi anche lui, per mia sfortuna. Il labbra spaccato aveva alimentato la sua rabbia. Era pronto a uccidermi, glielo leggevo in faccia. Si scaraventó  su di me e iniziò a tempestarmi la faccia. Era troppo pesante per spostarmelo di dosso, così  alzai le braccia e provai a difendermi. Non credo che sarei riuscito ad uscire da li vivo se non fosse stato per qualcuno che mi diede una mano.
Mi appoggiai su un braccio e mi passai l'avambraccio sulle labbra. Stavo perdendo parecchio sangue e  non ci vedevo più da un occhio.
Lo scimmione si stava alzando e notai il tipo stargli davanti, pronto a colpire.
"Non voglio farti male vecchio"
"E allora vattene dal mio quartiere stronzo!"-sbraitó l'altro
No vidi ne sentii più  nient'altro.

Quando aprii gli occhi, o meglio l'occhio, ero in un posto già  visto.
"Ehy ragazzo! Mi stavo facendo preoccupare, pensavo tu fossi morto"
"Signore che ci faccio qui?"-il dolore che provavo si moltoplicó quando dissi quelle poche parole.
"Tieni"-mi porse una busta di ghiaccio-"o preferisci una bistecca?"-disse ridendo.
Sorrisi, ma senza sforzarmi troppo, non riuscivo quasi a muovermi.
"Signore..perché..."
"Perché sei qui?"-rise di nuovo.
Annuii appoggiando poi la testa alla poltrona su cui ero seduto.
"Non potevo lasciarti in mezzo alla strada, pieno di sangue e con parecchie ferite da tappare su diverse parti della faccia"-disse lui sedendosi su un'altra poltrona.
"Gra..grazie"
"Figurati ragazzo. A proposito tu sei il ragazzo che l'ultima volta mi ha portato il panetto. Payne giusto?"
Annuii di nuovo. La mia mente si ricollegó alle sue parole.
"Signor Johnson"
"Come fai a sapere il mio cognome?"
"Il..il.."-respirai pesantemente e continuai-"..citofono"
"Oh ok"-sorrise, poi continuò-"Vuoi qualcosa da bere? Una birra o un Jack Daniel o non so"
Scossi la testa rifiutando la sua offerta. Pian piano il dolore stava sparendo, come il gonfiore all'occhio.
"Lei deve smettere di prendere i panetti da Griffin"
"Per quale motivo?"
"Perché i suoi nipoti potrebbero scoprirlo e inoltre le fa male"
"Nipoti?"
Ovviamente sapevo che EJ e Jack Jack erano i suoi figli ma preferivo mentire piuttosto che espormi totalmente.
"Emily e Jack Johnson, che vanno alla Forest"
"Oh no loro sono i miei figli"
"Ah ok"
"Si..tu vai a scuola con loro giusto?"
"Io..si si"
"Ti prego non dirgli che il loro padre è  un drogato"-si sporse in avanti e mi toccò  la mano.
Quel contatto mi riportò  alla mente Emily e le sue labbra.
Mi fermai un attimo e mi persi nei miei pensieri.
"Tutto apposto ragazzo?"
"Io..si mi scusi"- mi spostai in avanti imbarazzato cercando di alzarmi.
"Era una faccia da innamorata quella che avevi"-sorrise lui togliendo la mano dal mio ginocchio.
"Cosa? Oh no affatto"-ero più  che imbarazzato. Mi alzai a fatica dalla poltrona e mi avviai alla porta.
"Cosa fai ragazzo?"
"Oh sto tornando all'appartamento dive abito. Non voglio creare disturbo"-sorrisi girandomi verso l'uomo che ora mi stava praticamente di fronte.
"Liam,caro, non crei alcun disturbo. Vorrei tu stessi meglio prima di andartene. E poi voglio sapere di più  su questa ragazza che ti ha fatto perdere nei tuoi pensieri prima"
Roger era un brav'uomo, forse troppo espansivo,però mi trovavo bene. A parte il fatto che si fumava l'erba e altre stronzate del genere, mi sembrava di stare di nuovo con mio padre.
"Ehm signore.."
"Chiamami Roger figliolo"-mi interruppe bruscamente mentre mi prendeva sotto braccio e mi accompagnava sulla poltrona dove ero seduto poco prima.
"O..ok..amm Roger..io..credo che starò  bene..infondo voglio diventare un pugile e quindi questo è  il minimo dolore che io possa sopportare"-mi divincolai dalla sua presa, ma una sua pacca mi sbilanció in avanti e dovetti attaccarmi al volo ai braccioli della poltrona. Tanto valeva sedersi ormai.
"Oh... non credi sia pericoloso voler diventare un pugile?"
"Bhe è  pericoloso si, ma è  il mio sogno"
"Tuo padre e tua madre cosa ne dicono?"
"Io..io..."-mi fermai un istante. Il dolore della perdita di mio padre era sempre presente in me e sentire quella domanda mi fece sentire debole-"mio padre è  morto signore..non sento ne vedo mia madre da due anni e..non le ho mai parlato di questo"
"Oh mi spiace"
Di nuovo quel contatto fisico. Questa volta però, mentre fissavo il pavimento, fui io a parlare.
"Mr Johnson lei vuole sapere chi è  la ragazza, signore"
"Oh non sei obbligato a dirmelo"-rispose lui sollevando il grande palmo dalla mia spalla.
"È  sua figlia signore. Sono innamorato di sua figlia Emily"

*SPAZIO JAMES *
Hello pandacorni pucciosi. Sono tornata ancora. Dopo quasi un mese.
Spero vi piaccia questo capitolo.
Bye xx

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