Il Nostro Tempo 1 parte

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Al Castello – Sala del Trono

Dai pensieri del Nogitsune


Non avrei dovuto toccarla. Eppure in ogni momento, non riesco a non guardarla. Non riesco a mandar via mai, la voglia continua di toccare quella pelle. E' il mio demone personale, sotto le sembianze di una bellissima Dea. La mia resistenza sta cedendo. Mi sono già spinto troppo oltre. Conoscendo ogni cosa del vecchio me, continuerò a lottare per avere ciò che voglio, quello che ora bramo di più al mondo. Lei.

Sento il pesante portone aprirsi. Con un lungo sospiro, indosso la mia miglior faccia da cattivo, pronto ad affrontare i leoni nell'arena. Lupo, coyote e la mia dolce strega, nel mio caso. Ma la fortuna o il destino, sembra giocare di nuovo a mio favore perché, siamo di nuovo da soli. Perché deve essere sempre così bella? Penso tra me cercando di non immaginarla, solo con quella vestaglia lillà addosso. Mi vergogno di me quasi. Il mio livello di perversione, non è mai stato così fuori rotta. Se non mi controllo, rischio di saltare in aria, come una bomba a timer incorporato.

Quando saranno dimessi dall'ospedale? chiedo con il tono più sicuro che riesco a trovare, non appena lei avvicinandosi, si ritrova a pochi passi da me.

Spero presto, grazie. Si stanno rimettendo in fretta. Sei stato determinante! gli dico mentre mi porto accanto a lui, alla grande finestra, con la vista che dà sul piccolo fiume vicino all'inizio dell'immenso e colorato bosco, che si estende sotto i nostri occhi. 

Si volta istantaneo a guardarmi, dopo quelle parole. Il piacere che gli leggo dentro, è uno spettacolo. Quelli da mettersi seduti. Da guardare senza emettere un suono. Mi manca fargli notare le sue buone azioni, perché non so come possa reagire, essendo un demone oscuro quale lui è, ma ho imparato che con me forse può fare un eccezione ogni tanto. E poi ho scoperto che mi diverte giocare con lui.

Sappi piccola strega che certi complimenti, li accetto solo da una persona o meglio solo da una cosa..

Si avvicina a me troppo, guardando intensamente e con occhio lascivo, la mia bocca.

Cosa? butto fuori di scatto in tono agitato.

La tua bocca Dea Martin. Solo le tue labbra.

Non mi da tempo di replicare, lo vedo avventarsi su di me per catturarle, quasi non volesse più lasciarmi andare. Come ne avesse bisogno per respirare.

Non respiro. Quel freddo che brucia.. Sono in una specie di trance, dove non so bene nemmeno io cosa succede. L'unica mia certezza è che quando si stacca da me, devo allontanarmi e correre quasi per sedermi al tavolo, o rischio di cadere a terra.

E' inebriante.

C'è una cosa che mi lascia perplessa però. Lui sempre così fiero e sicuro di sé, così fragile adesso, come un bambino che protesta, perché il suo dolce preferito è finito troppo presto. E' così dolce in questi momenti, che il dolore al cuore per il pensiero di Stiles, inerme in quel letto arriva più forte, a farmi sentire in colpa.

Lui sembra capirmi perché si avvicina al tavolo, abbassandosi alla mia altezza, facendomi voltare verso di lui, con due dita sul mento.

Lui sta bene Lydia. Starà bene. Non permetterò, che tu soffra ancora mia piccola dolce Lydia!

Sbaglio o il mio cuore si è fermato? Ha detto MIA? Spalanco gli occhi e lui sembra accorgersene, perché mi lancia un sorriso storto con un occhiolino di quelli che stendono una platea di donne, come birilli al bowling. Una capriola in seno, dolorosa ma felice, mi ricorda che il battito ha ripreso il suo corso ma ora con un suono diverso. Come un cavallo che corre libero.

Strategie di un Nogitsune InnamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora