Qualcosa di Inaspettato

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Castello - Camera da letto Void


Dai pensieri di una Lydia confusa ma stranamente preoccupata per un demone dal nome Nogitsune..


Lo ammetto non è stato facile per niente. Non voleva nemmeno che fossi qui. Non può parlare ma a senso, sono riuscita a capire questo. Ma nemmeno quando Stiles, si impunta con me riesce ad averla vinta. Risultato? La sua testa è bendata mentre i tagli, ho dovuto prima pulirli e poi disinfettarli. Quel sangue così violaceo, quasi nero, metteva i brividi. Fortuna avevo una mascherina con me, per l'odore. Il sangue di quei demoni è qualcosa di nauseante e orribile. L'unico momento in cui sono rimasta in bilico, è stato quando più volte, ho toccato la sua pelle con le mie dita, mentre lo curavo. Sembrava liscia come il marmo. Unita a quel pallore coperto dal viola dei lividi, fa un effetto strano. Tipo formicolio allo stomaco. Che sia la mia paura a crescere? Se fosse così, sembra una paura seducente. Paura che vorrei provare sempre.

So solo che non mi sento sicura a lasciarlo qui, perciò, mi siedo su una vecchia ma elegante poltrona in legno, imbottita in verde antico, con un cuscino in braccio, a guardare rapita, il panorama che offre la sua finestra. I grandi alberi mossi dal vento, si intrecciano alle nuvole quasi, talmente volano in aria. Il calore del sole che riflette sul vetro, brucia così forte che riscalda la mia mano appoggiata sopra, mentre chiudo gli occhi un attimo, perdendomi nei miei pensieri.

La stanza dove mi trovo, sembra quella di una vecchia casa delle bambole, un po' polverosa ma ben tenuta. Il letto con la coperta color acquamarina, cozza un po', con il rosso bordeaux delle tende. Non mi importa è bellissima. Tutta piena di pupazzi, colorati e sorridenti. Ricordo che da piccola anch'io ne avevo una con altri colori, ma molto simile. Accanto al letto sotto una piccola finestra, c'è un tavolino dorato decorato con dell'edera rampicante, che lo ricopre fino alle gambe, per poi proseguire sul muro, rendendo la parete come un prato verde. L'elegante e vecchio grammofono posto sopra, fa bella mostra di sé in un legno lucido e profumato. Sembra miele e foglie di menta. Stordisce. Chiudo gli occhi, assaporando a pieno quel particolare odore. Noto che un disco è già pronto per essere ascoltato. Accanto al grammofono, trovo una busta color cipria. Titubante mi avvicino aprendola. All'interno, c'è un piccolo foglio di carta rosa antico, anch'esso profumato. Un tuffo al cuore, mi prende quando leggo un messaggio scritto sopra. Una grafia un po' disordinata e strana, ma comunque semplice. La sua. Posso saperlo, pur non avendola mai vista. Sento un leggero tremore alle mie mani. Sono quelle parole a distrarmi. Distrarmi da tutto.

Balla Lydia. Balla per me.

Non riesco a trattenere un sorriso. Mi da felicità. Questo posto seppur così solitario, mi da serenità. Non so perché, non me lo spiego. Lo sento dentro me e basta. Accendo il grammofono, facendo partire il disco.


Appena le prime note, fanno il loro ingresso nell'aria intorno a me, comincio a volteggiare, facendo finta di essere sotto il Sole, in un prato pieno di fiori colorati. Ballo senza un domani solo per me stessa. Per lui. Gli animali che arrivano a farmi compagnia, mi fanno festa giocando intorno a me. Il vento canta. L'aria mi accarezza, mentre vibro insieme al rumore delle foglie, che da terra si alzano per ballare con me. Canto felice sotto quelle foglie, che mi ricoprono fino a vestirmi. Un lungo vestito marrone dorato. Mi sento parte di quelle foglie. Mi sento la regina del bosco. Gli uccellini, mi portano una corona di bacche e agrifoglio rosso. Felice ruoto ancora su me stessa, fino a perdere la ragione, finché un ombra lontana e sfuocata, diventa sempre più realtà. Una volta reale, mi guarda con un sorriso, per poi inginocchiarsi.

Strategie di un Nogitsune InnamoratoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora