Un diario che si scrive da solo

3.4K 97 90
                                    



Prologo



Un giorno qualunque ma non molto ordinario


La nebbia fitta e profumata, avvolge tutto intorno a sè, dentro quel grande e sinistro bosco. Che sia l'ingresso di un mondo alternativo? Magari nascosto tra i folti rami e le foglie della riserva protetta, di Beacon Hills? Forse. O forse no. Con il soprannaturale, vale solo una regola. Non si sa mai, quanto una cosa sia certa o meno. 

Una voce lontana simile ad un feroce e ringhiante latrato risveglia l'eco nascosta, tra le malevoli spire di quella insidiosa e inquietante nebbia, fino a svanire per sempre. Fino a pormi nel centro, di un silenzio quasi innaturale e agghiacciante. Mi basta un solo breve respiro, mentre con una innaturale fretta, vengo catapultato via chissà dove.

Un ringhio di rabbia mi sale in gola.

Poveri e illusi ridicoli!!

Urlo a piena voce, una volta che sono di nuovo integro. Di nuovo me stesso.

Hanno creduto di poter vincere al mio gioco? Pezzenti e sciocchi. La partita è più che aperta. Se posso dirlo, direi che è ancora tutta da giocare. Stavolta però è un nuovo gioco. Infernale, duro, più criminale e angosciante dei precedenti!.

Vero, mi sono rotto come un vaso di porcellana antica e polverizzato, sotto i loro occhi. Quei ragazzi però, non potevano minimamente sapere, come e soprattutto cosa, una Banshee devota e consenziente, può creare con le sue arti e le sue mani. Ecco allora, sono di nuovo in questo bunker freddo che detesto, ma impossibile da trovare. Un rifugio perfetto. Ex casa della strega. Ex perché con ineguagliabile piacere, ho dovuto ucciderla.

Chi sono io? Una kitsune millenaria, una volpe malefica e ingannatrice.

Il Void: Il Vuoto.

Pronto, per tornare anche per voi, ed essere l'incubo dei loro sogni. Potete chiamarmi come volete non mi offendo. Anzi per me è un onore sapere il vostro pensiero sul mio supremo essere..

Lascio a voi definirmi.

Lascio a voi interpretarmi.

Solo una cosa è importante adesso. Da quando sono rinato, se posso dirlo così, avverto dentro di me una nuova sensazione. Come se una parte del vecchio me stesso, mi sia costantemente dentro e accanto.

Nel mio caso un nome e cognome: Stiles Stilinski.


Come è possibile? Deve essere morto per forza, non poteva sopravvivere senza la mia ombra, la mia audace presenza, a vagare nella sua testa..

Eppure..

Non ha un cuore e lo sa. E' solo, uno spirito crudele. Una magnifica cattiveria, come lui più ama presentarsi. Cattiveria, che non conosce confini, ed è lì, in quel preciso istante che capisce tutto. Il rito della strega era fatto affinché non solo lui ne trovasse beneficio, ma perfino lo stesso Stiles.

Maledetta! urlo fuori in tono cattivo. Musica per me, ma adesso sono veramente arrabbiato.

Allora perché, sento un dolore qui al petto, (si mette una mano ad altezza cuore) quasi uno spasmo elettrico, che mi impedisce di provare rabbia per la Banshee? Oh ora capisco..

Lydia Martin.

Con una rabbia che cresce ripensa a come Stiles, la teneva stretta a sé. La teneva lontana da lui. Per proteggerla. Quel rubino speziato, quegli occhi verdi così grandi ed immensi da perdersi dentro. Da volerci annegare. Ma lui, non ha un cuore e lo sa. Eppure, sente che a suo modo ama l'unica banshee, strega, o donna che sia, che non potrà mai avere.

Lydia.

Disgustato da me stesso come non mai, cerco di scacciare via, l'immagine di quei capelli rossi, a cascata, intorno alle sue spalle.. La sola cosa, che per me ora conta, è la vendetta.

E quale modo migliore per vendicarsi, se non cercare proprio lei, la sua spina dolorosa ma anche bellissima, nel fianco!? I sogni? No. Quelli cominciano ad essere banali. No le scriverò. Proprio come farebbe Stiles: l'innamorato che scrive alla sua bella..

Un ghigno cattivo e sinistro compare sulla bocca mentre penso al tranello che sto preparando all'intrigante strega. Ho davvero detto intrigante? Sospiro confuso ma non mi lascio prendere dal panico.

Preparati Lydia, il tuo incubo sta per tornare. Seppur spero tu non mi respinga..

Un piccolo quaderno dalla copertina nera e lucida simile ad un diario, fa la sua istantanea comparsa, su di un sudicio e traballante tavolo di fronte a me. Accanto una penna. Un monito per dire scrivi? Inquietante. Mi piace.

Ridacchio divertito aprendo quelle pagine bianco giallastre. Come la penna sfiora il foglio però non esce nessun tipo di inchiostro. Niente. Poi come chiamato, un denso liquido color verde acceso, senza una logica spiegazione, bagna la carta con qualcosa che non credevo possibile.

Un nome semplicemente.

Lydia.

E quello stesso nome come è stato scritto, davanti a me sparisce improvviso davanti ai miei occhi, lasciandomi non solo felice per la vendetta, che presto arriverà, anche turbato.

Come può un solo nome, rendermi smarrito?

Strategie di un Nogitsune InnamoratoWhere stories live. Discover now