Capitolo 39

9.6K 356 52
                                    

[Watt non mi faceva pubblicare mi dava errore finalmente ci sono riuscita! Capitolo lungo rispetto al solito. PS: adoro questa gif!]

<<Bene, bene..oggi è il mio giorno fortunato. Drogata e portatela a casa mia. A lei ci penso io>> Guardai Kovac con disgusto, cercai di divincolarmi mentre qualcuno mi ficcava un ago nel braccio e poi nulla.

Mi sveglia con un forte senso di nausea, apriì gli occhi e cercai di mettere a fuoco. Ero in una enorme stanza da letto l'odore del legno e della vernice mi investiì. Era una stanza con mobili in legno scuro e le pareti erano color bordeaux, ero su un enorme letto a baldacchino. Piano iniziai ad alzarmi e mi appoggiai alla colonna del letto per sorreggermi, vagai ancora con lo sguardo finchè la porta di fronte a me si aprì. Kovac entrò a petto nudo e sudato, sembrava avesse appena finito una sessione in palestra.

<<Nikita..vedo che ti sei svegliata>> andò verso una porta sulla destra e ne uscì con un asciugamano intorno al collo.

<<Liberami>> dissi

<<Sei libera, non sei legata..non ancora>> sogghignò.

<<Dico sul serio liberami o..>>

<<O cosa?>> si avvicinò di scatto e mi sbalzò sul muro. Mi imprigionò le mani in alto e inspirò il mio profumo.

<<Tu non puoi fare proprio nulla. Il tuo odore...dio..mi fa così eccitare>> si strusciò su di me e sentì la sua erezione premere sulla coscia. <<Sei così calda, ti voglio..>> cercò di strapparmi i vestiti ma cerca di oppormi, lottammo per un po finchè non so come finì sul letto con gli abiti strappati e logori. Mi sembrava di vivere un deja vù.

<<Non toccarmi viscido verme, non mi violenterai un'altra volta>> urlai. Si bloccò sopra di me mi fissò con quegli occhi di ghiaccio e poi prese a slacciarsi i pantaloni. Uscì il suo pene e iniziò ad accarezzarlo.

<<Tu..farai..quello..che ti dico..>> prese a massaggiare più velocemente e ansimava, ero sconvolta.<< altrimenti...ahh...finirai..a fare la puttana dei miei uomini>> schizzò il suo sperma sulmio stomaco e anche in viso. Volevo vomitare. Si chinò e leccò sulla mia guancia.

<<Mmhh leccare il mio odore dalla tua pelle me lo fa tornare duro>> e poi posò le labbra sulle miei. Spalancai gli occhi dal disgusto, poi la rabbia si impadronì di me. Dovevo proteggere mio figlio, avevo fatto una colossale cazzata ad andare in missione ed ora dovevo salvare me e mio figlio.

<<Vaffanculo, levati di dosso..mi fai schifo>> sibilai.

Mi arrivò un manrovescio, poi mi tirò su e mi scaravento sul pavimento. Tornò su di me e finì di strapparmi i vestiti così che rimasi mezza nuda.

<<Non hai capito nulla, stavolta mi assicurerò della distruzione di Darko e Rikon per sempre e tu..mia dolce e bellissima Nikita farai quello che ti dico...oppure..>>lo interruppi sputandogli in faccia.

<<Tu non puoi fare niente preferirei morire piuttosto che esser la loro rovina...>> urlai. Lui rise, quella risata che mi metteva i brividi poi si chinò con le sue labbra ad un centimetro dalle mie.

<<e allora dimmi Nikita..salveresti la vita di una bambina?>> sussurrò, spalancai gli occhi come poteva sapere che fossi incinta? Rimasi in silenzio. <<...salveresti la vita della piccola Aksenov?>> inspirai l'aria e il mio cuore accellerò: Raisa!

<<Co.cosa dici?>> riuscì a dire.

<<Il momento della mia vittoria è arrivato e tu e quella piccola bambina sarete la mia vittoria su campo. Quindi ora ti chiedo ancora: Salveresti la vita di una bambina?>> annuì.

Sei mia, Nikita. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora