Capitolo 24

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In macchina chiedo continuamente dove mi stia portando, ma Shawn non fa trapelare nulla dalla sua perfetta bocca.

Dopo poco parcheggia l'auto e spegne il motore; <<da qui proseguiamo a piedi>> sussurra mentre mi copre gli occhi con una benda.

<<Va bene, ma io sono troppo curiosa, dove stiamo andando?>>

<<Aspetta qualche minuto e lo scoprirai>>

Proseguiamo senza dire nulla, fatta eccezione per le indicazioni con cui Shawn mi guida. In una manciata di minuti ci fermiamo. Non so dove ci troviamo, ma so per certo che è un ambiente esterno, che sotto di me c'è qualcosa di morbido e che tira una leggera brezza, che mi fa rabbrividire un pochino. Shawn evidentemente se ne accorge, perché lo sento muoversi e poggiare la sua giacca sulle mie spalle. Finalmente mi libera dalla benda e... siamo al suo terreno. Ci ha fatto montare un chiosco di legno illuminato da mille candele e al centro ha imbandito un romantico tavolo per due; sopra ci sono due piatti coperti, una bottiglia di spumante, due calici e un mazzo di margherite.

Guardo il mio uomo e sono sempre più convinta che sia l'unico che voglia nella mia vita. << Shawn ma è meraviglioso!>>

<<Volevo concederti una cena romantica, ma non sapevo come tenerla al caldo, quindi dovrai accontentarti del dolce>>

<<E' più di quanto potessi sperare>> dico, non riferendomi alla sorpresa, e lo sappiamo entrambi.

Apro il mio piatto coperto e trovo un'enorme fetta di chiffon-cake, una torta dal sapore molto delicato che si abbina al gusto dolce dello spumante. Mangiando e parlando il tempo scorre velocemente, e quando guardo l'orologio mi accorgo che è passata la mezzanotte. <<Shawn, ma è tardissimo! Dobbiamo tornare alla festa, Sara si sarà accorta che manco!>>

<<Allora è il momento di correre, forza Cenerentola!>>

Ci mettiamo in macchina e, una volta davanti casa, della festa non c'è più nessuna traccia, le luci sono spente e tutto tace. No, non può essere, Sara sarà così tanto delusa da me, avrà fatto sgomberare la festa e non mi rivolgerà più la parola. Come ho fatto a pensare che non avrebbe scoperto la mia fuga? Sicuramente mi avrà anche chiamata per qualche sorpresa, senza ottenere risposta.

<<Vuoi che ti accompagni dentro?>> Shawn mi riporta alla realtà. Annuisco per timore di scoppiare in lacrime prima di riuscire a parlare. Lungo il vialetto mi stringe forte la mano, non lasciandola nemmeno mentre apro la porta. Con le luci ancora spente mi appoggio al divano, poso la borsa e mi sfilo le scarpe.

<<Andiamo in cucina a bere un po' d'acqua>> propone dolcemente Shawn poggiando dolcemente una mano sulla mia schiena, e io mi lascio condurre. Varcando la soglia scorgo una candelina accesa e dietro di me sento accendersi l'interruttore.

Davanti ai miei occhi c'è la mia famiglia al completo: mamma, papà, Giovanni e Lorenzo. Sono volati dall'Italia per essere qui il giorno del mio compleanno. Piango, piango di gioia, piango lacrime felici, buone; piango lacrime piene di speranza, piene di vita e mi sento di nuovo completa. Cammino verso di loro e vengo avvolta in un grande abbraccio; sa di casa, di famiglia e di amore... è l'abbraccio più bello di sempre, sa di ricordi d'infanzia e giornate di sole, di passeggiate in riva al mare e gelati allo yogurt. In questo abbraccio sono racchiusi diciotto anni della mia vita, ed è la vita più bella di tutte.

Dopo qualche minuto mi sciolgo dall'abbraccio e mi rivolgo a Sara che mi guarda compiaciuta <<Hai organizzato tutto questo per me>>

<<Beh, io volevo la mega -festa, il tuo ragazzo un tocco di romanticismo e tu desideravi una cosa in famiglia; direi che siamo stati accontentati tutti! Shawn ha pensato alla cena, io ho invitato un "paio" di compagni e messo un palloncino qua e là.>>

<<Hai fatto molto più di questo, grazie. Grazie davvero.>>

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SPAZIO AUTRICE

Ciao! Come prosegue l'estate? 

Noi vi teniamo compagnia con un nuovo capitolo! Fateci sapere se vi piace con una stellina o con un commento, un bacio! :*

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