Capitolo 11

103 12 2
                                    

Apro gli occhi alla luce del sole che filtra dalle tendine della finestra, e mi tornano in mente alcune scene: petali di rose, Shawn che suona per me, un bacio.. 

Quasi mi viene da piangere al pensiero che era tutto un sogno. Eppure pareva così reale, giurerei di aver sentito il suo profumo sulla mia pelle,  ed aver assaporato il nostro bacio, ma è tutto frutto della mia fantasia. Sto diventando pazza, sono talmente incantata da lui che non distinguo più i sogni dalla realtà. Quel bacio, quel bacio è stato così meravigliosamente fantastico che non dimenticherò mai il sogno di stanotte.

Ma ora basta fantasticare, o non avrò le forze per affrontare questa giornata. Mi rigiro nel letto e abbraccio il mio inseparabile cuscino da viaggio, e le mie dita sfiorano qualcosa di morbido, quindi con l'altra mano sollevo il cuscino con cautela. Il mio cuore manca un battito: un petalo solitario sulle candide lenzuola. Un petalo rosso come nel sogno.

No, non si tratta di un sogno, questa è la realtà.

Mi alzo, mi vesto, prendo al volo un caffè da Starbucks e in dieci minuti sono nel cortile della scuola. Dopo poco vedo Shawn che cerca con lo sguardo tra gli studenti, si volta dalla mia parte e io  d'istinto mi nascondo dietro la colona. Sono confusa, non so che cosa fare, vorrei andare da lui e chiedergli cosa significa ieri, se ha provato le mie stesse emozioni. Dopo la canzone siamo rimasti su una panchina ad abbracciarci, senza dire una parola, poiché i nostri occhi parlavano per noi. E stamattina mi sono svegliata da sola nel mio letto, e non c'era traccia della serata appena passata, se non un petalo solitario che ora custodisco gelosamente nel mio romanzo preferito.

Ho paura, ho il terrore di affidare il mio cuore a qualcuno, senza sapere se lui desidera tenerlo. Non voglio buttarmi dal precipizio, nell'incertezza di chi mi terrà la mano. E quindi scappo, mi nascondo dalla realtà, per non affrontarla, per non rimanere scottata.

Per tutta la giornata arrivo in anticipo alle lezioni, percorro corridoi secondari, non vado nemmeno in mensa, e il mio piano pare funzionare. Lungo il tragitto verso casa mi guardo intorno come un ladro in fuga, cammino  velocemente, così tanto che non mi accorgo della buca in cui sto praticamente cadendo.

Chiudo gli occhi per prepararmi al dolore, ma sento qualcuno sollevarmi, due braccia che mi tengono ben salde. Rimango ancora per qualche secondo con gli occhi sbarrati, con la testa appoggiata sul suo petto, per respirare la sua fragranza.

Non ho bisogno di vederlo per sapere chi mi ha afferrato. Shawn mi appoggia delicatamente al suolo, riportandomi alla realtà. Fisso i suoi occhi, quegli occhi che sono stampati nella mia mente, e impressi nel mio cuore.

"Ehy, dove sei stata tutto il giorno?"

Ignoro la sua domanda e decisa gli chiedo: "Cosa sei per me?". 

Lo guardo intensamente in attesa di una risposta. Il suo volto è rilassato, e le sue labbra si schiudono in un dolce sorriso. "Cosa vuoi che io sia?". Non è preoccupato, ha capito che sono spaventata, e mi sta lasciando prendere la decisione. Sorrido convinta, lui è riuscito a spazzare via ogni mio timore, ora so che voglio scoprire cosa succederà.

"Beh, mi hai detto che ogni principessa ha bisogno di un cavaliere, e io voglio credere che sia tu, se tu lo vorrai".

Lui ride contento, mi prende il viso tra le mani. "Non avresti potuto prendere una decisione migliore!". Poi mi bacia, la mia pelle viene scossa dai brividi, il mio cuore accelera e la mia mente non riesce a pensare a nient'altro che alle sue labbra sulle mie. Dopo qualche minuto Shawn interrompe il contatto e mi sussurra all'orecchio; "Stasera, alle sette, ti passo a prendere io".

--------

Sara mi guarda con le lacrime agli occhi, e sorride al mio racconto; si asciuga gli occhi e si soffia il naso. "Ma è fantastico, è stato tutto così dolce, così intenso, sembra di essere in un romanzo!"

Rido e l'abbraccio. "Devi aiutarmi; tu sei esperta in appuntamenti e io non so cosa fare!"

Il suo sguardo si illumina "Mhh, e quindi hai bisogno di me.. nella doccia, subito, muoversi!". Mi alzo e faccio come dice, ma mentre mi avvio nel bagno lei mi richiama "Cam?" mi avvicino, e lei con un sorriso euforico mi tira una pacca sul sedere  "Ahia!" esclamo  ridendo.  "E ora corri a prepararti!" mi risponde di rimando.

Un'ora e mezza dopo sono pronta. Indosso un vestito bianco molto semplice, con le maniche a tre quarti, una collana tempestata di pietre a colletto e un cappottino intinta con l'abito, ma non sono riuscita a rinunciare alle mie amate Converse nere, che mi accompagnano ovunque. I miei  capelli sono raccolti i n uno chignon, con una sottile riga di eye-liner ed un ombretto color champagne.

Io e Shawn andiamo a mangiare in un ristorante, e alla fine prendiamo entrambi una pizza, perchè i piatti sofisticati non fanno per noi. Durante la cena, che lui insiste per pagare, parliamo di qualsiasi cosa:  del mio trasferimento, della scuola, dei nostri amici, delle nostre passioni.

"Ti andrebbe di fare una passeggiata? Voglio farti vedere una cosa". Io annuisco, lui mi sorride e prende uno zaino dalla sua auto.  Camminiamo in un parco e per tutto il tempo cerco di scoprirne il contenuto, ma Shawn mi risponde ogni volta che lo sto per scoprire. Tra una risata e l'altra arriviamo in un luogo lontano dal chiasso, un grande spazio silenzioso e tranquillo. Un terreno enorme, da cui si vede tutta Toronto.

Shawn apre lo zaino, da cui estrae un grande lenzuolo, su cui un attimo dopo si stende. "Cosa stai facendo?" gli chiedo ridendo.

Lui mi guarda allegro. "Beh, ti ho detto, voglio farti vedere una cosa". Sorrido, e vado a sistemarmi accanto a lui. Poi capisco. Sopra di noi il cielo è pieno di brillanti stelle, e la luna regna tra loro.

 "Vengo qui da quando ero poco più che un bambino. Ogni volta che voglio sfuggire da tutto, trovare l'ispirazione, la tranquillità vengo qui. Questo posto è magico, risolve i problemi. I miei me l'hanno regalato quando sono nato, posso farne ciò che voglio, ma prima voglio esserne pienamente sicuro."

"E' meraviglioso" è l'unica parola che riesco a pronunciare, ed è la verità. 

"Nessuno conosce questo posto, sei la prima persona che ci porto."

Non so cosa rispondere, quindi non lo faccio. E rimaniamo lì, in silenzio,a fissare le stelle, perdendo il senso del tempo e dello spazio.

Eyesحيث تعيش القصص. اكتشف الآن