Capitolo 17

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31 dicembre, ore 21:45

Sono in macchina di Harry, non so come, ma Sara mi ha convinta ad andare con loro ad una festa. Voglio parlare con Shawn, ma mi manca il coraggio, non trovo le parole giuste, non so come convincerlo che voglio stare con lui, nonostante quello che è successo, nonostante tutto.

Ma stasera non voglio pensarci, voglio solo passare una serata tranquilla con i miei amici, con le persone che mi vogliono bene.

Appena ho accettato di festeggiare l'inizio del nuovo anno con loro Sara si è messa alla ricerca di un abito per me, ed io le ho dato carta banca. Mi ritrovo con addosso un vestitino rosso  che asseconda ogni mia curva e con una scollatura sulla schiena che lascia molto poco all'immaginazione. Sara ha insistito molto per piastrarmi i capelli e raccoglierli in un'ordinatissima coda alta per far notare gli orecchini di diamanti che indosso, un regalo della mia madrina di battesimo. I miei piedi calzano un paio di decolté nere dal tacco molto sottile. Mi ha concesso di scegliere solo il cardigan per coprirmi fino all'ingresso del locale e nascondere l'imbarazzo che la scollatura mi provoca.Sara voleva osare anche con il trucco, ma le ho concesso soltanto rossetto rosso e tanto mascara nero. 

Il locale è molto affollato, e la musica è talmente alta da farti perdere l'orientamento. Sara mi urla nell'orecchio che va a ballare in pista con Harry, e io mi dirigo verso il bancone del bar. Ordino una coca cola e, dopo un attimo di esitazione del barista che mi crede pazza, vengo servita.

Mi appoggio al bancone e lentamente sorseggio il mio drink, quando sento qualcosa tirarmi per il braccio.

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SHAWN POV

31 dicembre, poco prima della mezzanotte

Sono alla festa con i miei amici, io nemmeno ci volevo venire, ma i ragazzi  mi ci hanno praticamente trascinato. Ora sono tutti ubriachi, intenti a provarci con ogni singola ragazza nel locale. Mi alzo dal divanetto per andare a prendere una boccata d'aria, ma poco dopo il mio cuore per un istante smette di battere. 

Non può essere qui, Sara mi ha detto che era in Italia; ma c'è, è lei, la riconoscerei tra mille. E' talmente bella, ma il suo sguardo è perso nel vuoto, così triste, uno sguardo segnato dal mio egoismo. Devo parlarle, devo dirle che è bellissima, che la amo, che non l'ho mai tradita e ma l'avrei fatto, e che deve essere felice, anche se non possiamo stare insieme.

Le vado incontro, la tiro per un braccio stando attento a non farle del male e la conduco fuori dal locale. Lei inizialmente mi guarda stupita, ma poi si lascia trasportare da me; non posso credere che si fidi ancora dopo tutto quello che è successo, dopo tutto quello che le ho fatto.

"Devo parlarti" Camilla mi stupisce con questa affermazione, ma dopo un attimo di esitazione riprendo coscienza.

"Ascolta quello che ho da dirti prima, ti prego." Pronuncio queste parole con un sospiro, e la frase prende il tono di una supplica, ma infondo è così.

Camilla non risponde, dandomi il permesso di continuare.

"Non ti ho tradita, non l'avrei mai fatto. Quel giorno avevo detto ai miei di te, ma loro sono in conflitto con la vostra famiglia, così mio padre mi ha detto di lasciarti, e le decisioni di mio padre sono legge, non immagini quanto potere abbia, ti avrebbe rovinata. Poi quella ragazza ci ha provato con me; la stavo scostando, ma ti ho vista arrivare. Lo so, sono stato un codardo, ho pensato che se mi avessi lasciato tu sarebbe stato più facile, invece non lo è stato. Voglio che tu sia felice, che stia bene; anche lontana da men, anche senza di me.". Non era un discorso preparato, le parole sono uscite direttamente dal mio cuore, e ora sento di essermi liberato di un pesante fardello.

Finalmente guardo Camilla negli occhi. Mi aspettavo rabbia, tristezza, lacrime; invece lei mi fissa, sorridendomi. Dice semplicemente: "Non ci pensare."

Cerco di capire cosa voglia dire, ma invano, quindi le chiedo di spiegarmi. "Non ci pensare, non ti regalerò il dramma. Tutto questo mi sembra una tragedia già scritta, non siamo dentro un libro di Shakespeare, ci troviamo nella via reale. E sai la novità? In questo mondo io ti amo, e non ti lascerò andare tanto facilmente."

Non resisto più. Mi avvicino a lei e la bacio. Un bacio intenso, traboccante di amore, un bacio che necessita di essere vissuto. Quando  le nostre lingua di incontrano mi rendo conto di non poter vivere senza di lei, che le uniche labbra che voglio baciare, gli unici occhi che voglio guardare, l'unico odore che voglio sentire nella mia vita è il suo.

Quindi fanculo tutto e tutti, fanculo mio padre, mia madre, il giudizio della gente, i nostri meledettissimi cognomi, ci siamo solo io e lei. 

"Ti amo" sussurro appena si interrompe il contatto.

Camilla mi indica un orologio. Mezzanotte e un minuto. "Buon anno, Shawn."


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