Capitolo 55

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Il giorno dopo, l'amorevole sveglia strilla parole incomprensibili costringendomi ad alzarmi dal così comodo sacco a pelo e preparami al primo giorno nella nuova scuola.

Bagno. Faccia. Denti. Vestiti. Zaino. Niente colazione. Andare a scuola.

Arrivo davanti all'enorme cancello rosso e giallo.

Ragazzi e ragazze sparsi in ogni angolo del parcheggio.

Mi faccio strada tra gli zaini e cerco di arrivare dritta in segreteria passando inosservata.

Appena entrata a scuola, vengo accolta da una donna alta, esile, capelli biondi platino e con indosso un semplice vestito nero.

《Buongiorno, tu sei quella nuova?》, mi chiede sistemando un libro nella sua tracolla verde acqua.

《Sí, salve. Kate Winchester.》

《Vieni, ti accompagno alla tua classe.》

La camapenlla suona all'ultima parola della donna e quasi sobbalzo dal pavimento per lo spavento.

Una mandria di studenti si accalca all'entrata princiapale.

《Clark, potresti indicare a questa ragazza la 3C?》

《Certo, arrivederci signorina Lay.》

《Piacere, io sono Clark.》, si presenta camminando di fianco a me.

《Piacere, Kate》, dico sforzando un sorriso non troppo imbarazzato.

《Nuova scuola, presumo nuova città?》, chiede stringendo tra le mani un libro azzurro e giallo.

《Proprio così.》

《Come mai ti sei trasferita? Se posso chiedere.》

《Beh dopo la morte di mio padre, mia madre ha trovato un nuovo compagno a distanza di lunghi anni. Qui-》

《Ho capito, di sicuro ti troverai bene se sei una che ama studiare.》, interviene interrompendomi.

《Diciamo che ultimamente a scuola non ero una cima.》

《Perché?》

《Passavo molto tempo col mio ragazzo nei parchi di San Francisco e non avevo molta voglia di addormentarmi sui libri la sera.》

Alla parola "ragazzo" bianca in volto. Stringe la mano attorno al libro quasi volesse frantumarlo.

《San Francisco eh? Beh bellissimo posto.》

《Non c'è male.》, controbatto.

《Eccoci, questa è la nostra.》, dice impalandosi davanti a me.

《Perfetto.》

Apre la porta e mi fa segno di precederlo.

《Professoressa lei è Kate, la nuova arrivata.》, dice chiudendosi la porta alle spalle.

Gli occhi di tutti puntati addosso.
Vorrei potermi volatilizzare in questo preciso istante.

《Bene, grazie Clark.
Ragazzi, lei è Kate. Puoi andare a sedere con Kate lì in fondo Clark.》

Clark è  del tutto indifferente. Prende appunti, sbuffa, scarabocchia sul quaderno e, a volte, sbircia sul mio quaderno.

Latino non è mai stato il mio forte.

Finite le lezioni esco dall'aula e mi dirigo in segreteria.

《Salve.》

《Come posso aiutarti?》, chiede una signora al di là del banco sistemandosi degli occhiali orribili sul naso aquilino.

《Vorrei iscrivermi ad un corso di letteratura.》

《Ce ne sono due diversi: scrittura e lettura.》

《In quello di scrittura ci sono posti liberi?》

《Sí, certo.》

《Ok, grazie.》

《Dovrai rimanere qui fino alle quattro di pomeriggio il mercoledì nell'aula ventidue.》

《Perfetto grazie》

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《Mamma? Sì, sono a casa.》, rispondo al telefono.

《Come è andato il primo giorno?》, mi chiede prrforandomi un timpano con quella sua voce stridula.

《Nulla di che.》, rispondo girando la chiave nella serratura.

《Vedrai che ti inserirai presto.》

《Mi sono iscritta ad un corso di letteratura.》

《Un ottimo inizio. Io e Kevin stiamo vedendo qualche cameretta. Non puoi continuare a dormire nel sacco a pelo.》

《Alla buon ora, senti io mangio qualcosa ed esco in bici, d' accordo?》

《Tieni il telefono sempre acceso.》

《Tranquilla.》

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