Capitolo 14

186 11 0
                                    

《Ti volevo chiedere scusa per come ti ho umiliata alla festa.》

Mi ribollle il sangue nelle vene a ricordare.

《Riconosci di essere una persona di merda?》, dico senza mezzi termini.

《I miei amici mi hanno sfidato a fare quello che ho fatto.》

《Cioè?》

《Mi hanno detto che se ti avessi baciata, avrebbero fatto loro il mio compito di chimica.》

《È questo che valgo? Un compito di chimica? Allora devi sapere una cosa, ho ricambiato il bacio perché mi andava. Non c'era nulla sotto.》

Non è vero.
Sotto c'era eccome qualcosa.
C'era un cuore pronto ad ucciderlo per come mi aveva tratta ma che, allo stesso tempo, voleva battere forte per lui.

《Ascolta, ci conosciamo dall'asilo e, che tu lo sappia o no, io ti conosco molto bene.》

《Ma se non mi hai mai vista.》, controbatto.

Trovo una posizione comoda sul letto per potergli spiegare i tempi dell'asilo.

《Quando ero piccola, all'asilo, tutte erano mie amiche. Posso dire che ero quasi la preferita. Poi però sei arrivato tu e stavano sempre tutte con te. Finché non arrivò Abby, l'unica con la quale potevo divertirmi davvero, la mia unica amica.
Successe così anche alle elementari, ci misero nella stessa classe, ricordi?
E altri 5 anni passati così, senza amiche. Però lí conobbi Logan. Dicentammo subito grandi amici.
Superato questo grande trauma lasciai perdere tutto e mi rinchiusi nel mio piccolo trio.》

《Kate... io non ne avevo alcuna colpa.》

《Avresti potuto benissimamente inserirmi nel gruppo, dato che ero l'unica sempre da sola. Quella che parlava con i peluche.》

《Mi dispiace davvero tanto, avrei dovuto...》

《Non voglio farti pena.》

《Sono io che mi faccio pena.》

《Perché?》

《In tutti questi anni passati con te, non mi sono mai accorto di quale stupenda ragazza tu fossi.》

Ok dai, fatemi vedere le telecamere.

Vi siete nascosti sotto il letto?

《Oh smettila, se è un altro gioco non è divertente.》

《Per niente》, aggiungo.

《Aspetta, ma questo cos'è?》

Prende il biglietto che avveo appoggiato sul comodino.

《Questo sarà il mio primo concerto di Michael.》

《L'ho comprato anche io due settimane fa!》, urla sventolando il mio biglietto a mezz'aria.

《Sh!》, gli tappo la bocca con la mano.

《Scusa 》, sussurra alzando le spalle.

《Ce l'ho anch' io questo biglietto.》, ripete sotto voce.

《Ah bene.》

Non so cosa dire.

《Senti ti va se... se ti vengo a prendere con la macchina e... insomma, ci andiamo insieme?》

《Io con te? Scchiona e popolare?》

《Io ci definirei di più come fan e fan.》

《Sei sicuro di quello che stai dicendo?》

《Sicurissimo.》, ammicca.

《Beh d'accordo allora, che sará mai...》

《Perfetto》, sussurra.

《È ora di andare però adesso.》

《Ci vediamo dopodomani allora?》, mi chiede.

《Sì.》

《A dopo domani.》

《A dopo domani.》, ribatto.

Lo guardo calarsi dal balcone atterrando sul terreno.

Spengo la lampada sulla scrivania e torno nel letto, sperando di prendere subito sonno.

Un idolo come sognoWhere stories live. Discover now