Capitolo 15

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Il giorno dopo mi sveglia la suoneria del cellulare. Una versione acappella di 'They don't care about us.'

Sullo sfondo lampeggia la fotografia di Abby e l'orario che segna le 10.23

《Abby stavo dormendo!》

《Dormi sempre! Senti, cosa ti va di fare oggi?》

《Niente.》, rispondo svogliata.

《Ma dai Kate!》

《Ma non vedi che piove?》

《Lo so, però... uffa, avevo proprio voglia di uscire.》

《Senti, se vuoi venire, vieni.
Le tue cuffiette sono qui, ti siedi sul poof e stiamo insieme.》, le propongo sperando di essere stata convincente.

《Ok arrivo, mi faccio accompagnare da mia madre.》

《Ti aspetto.》

Dopo essere andata in bagno a sciaquarmi un po' la faccia, il telefono squilla di nuovo.

Wilson. Dylan Wilson.

《Pronto?》

《Ciao, come stai?》

《Un po' stanca, tu?》

《Ti ho tenuta sveglia troppo ieri sera, colpa mia. Io sono abbastanza riposato.》

《No tranquillo.》

《Sicura?》

《Sì, non è stata colpa tua.》

《Va bene. Posso sapere cosa farai oggi?》

《Staró a casa a sentire un po' di musica assieme a Abby, tra poco sarà da me.》

《Ah ok.》

《Perché mi hai chiamata?》

《Volevo chiederti se questa sera ti andrebbe di uscire.》

Devo metabolizzare qualche secondo la domanda.

《A che ora?》, chiedo senza pensarci di più.

《Passo alle otto? Potrebbe andare bene?》

《Sì, si va bene.》

《Bene dai, allora a più tardi.》

《A più tardi.》

Un idolo come sognoWhere stories live. Discover now