Capitolo 30

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La lezione è alquanto noiosa.

Chiudo gli occhi poggiando la testa sul banco e un immagine dei suoi grandi occhi grigi, mi si piazza davanti.

Il temponscorrei molto più in fretta.

Altre lezioni, altra noia.

Dylan e Abby mi tartassano di domande.

"Come ci si sente?"

"Avrete dei figli."

"Quanto fa due più due?"

Ah no, questo è Logan e le sue domande inerenti.

Sono felici per me, ma Logan dice che ha già affilato il coltello in caso di tradimento.

Quando suona l'ultima campanella mi precipito fuori, evitando gli sguardi della gente.

Lo aspetto appoggiata al muretto.

《Ma dove vuoi scappare?》, mi chiede senza darmi la possibilità di rispondere, sigillando le mie labbra in un bacio.

《Potresti accompagnarmi a casa?》, gli domando.

《Non devi neanche chiederlo.》

《Potresti restare a pranzo.》

《D'accordo.》

《Con mia madre...》, aggiungo.

《Oh...》

《Se non te la senti io n-》

《Me la sento.》, mi blocca.

《Sicuro? Perché sennò da-》

《Sicuro.》, ripete.

Una volta arrivati a casa spalanco la porta avvertendo mia madre.

《Mamma! Sono io!》

《Sono in cucina!》

《Dai vieni.》, dico a bassa voce a Dylan prendendolo per mano.

《Non essere teso.》, gli dico prima di entrare in cucina.

《Scusa.》, sussurra.

《Ciao mamma.》, sta cercando di prendere un barattolo di lenticchie su uno scaffale troppo alto.

《Kate aiutami a prendere le lenticchie.》

《Mamma.》

È ancora di spalle mentre tenta di prendere il barattolo.

《Dai Kate, non stare lì, aiutami.》

《Mamma, girati.》

《Oh Kate, mai che facessi una co-》

Si pietrifica alla vista di Dylan. Dylan accanto a me. Io accanto a lui. Non due insieme.

《Mamma, lui è Dylan.》

《Dylan lei è mia madre.》

Lei ancora ipnotizzata, farfuglia parole senza senso.

《Mamma, lui è D-》

《Dylan signora, piacere.》, dice tendendogli la mano.

《Mamma!》, urlo.

《Oh sì, piacere Florence.》, gli porge la sua mano.

《E così, tu sei il famoso Dylan.》

《Si mamma, ti dispiace se resta a pranzo con noi?》

《Potevi avvisarmi, avrei cucinato qualcosa di più buono che delle semplici lenticchie.》, dice mentre tira fuori una padella dal mobile sotto il forno.

《Andranno bene le lenticchie in padella signora.》

《Potresti?》, chiede mia mamma a Dylan indicandogli il barattolo troppo in alto per lei.

《Sì, certo.》

--

《È andata bene dai, no?》, gli chiedo usciti dalla porta di casa.

《Molto.》, risponde lui.

《A mia madre piaci, a me piaci.》

《Possiamo sposarci allora.》, ride sarcastico.

《Ci sposeremo.》, affermo io.

《Quando metteremo a posto la testa ranocchietta.》, dice picchiettando sulla mia testa con la mano stretta in un pugno.

《Dai non voglio trattenerti ancora.》

《Ho gli allenamenti.》

《Appunto.》

《Hai mangiato anche le lenticchie, quindi sei bello forte.》, dico picchiettando la mano sul suo petto.

Lui ride e mi bacia un ultima volta prima di andare via.

Rientro in casa e aiuto mia madre a sparecchiare.

《Mi piace questo Dylan.》, dice strizzando un occhio.

《Ne sono felice.》, rispondo mentre insapono le posate.

Un idolo come sognoWhere stories live. Discover now