Capitolo 40

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Tre giorni dopo

Mi sveglio con un dolce profumo di frittelle.

Non ha mai preparato le frittelle la mattina.

Infilo le ciabatte ai piedi per rendere reale quel profumo inebriante.

《Mamma stai cucinando?》, le chiedo quando mancano due scalini.

《Sí amore, vieni a fare colazione.》

Mentre prendo posto mi chiedo il Perché oggi sia così felice.

Sono contenta che tu sia così allegra 'stamattina.》

《Non posso essere felice?》, mi chiede servendomi una frittella in un piattino rosa.

《Non dico questo, solo che lo sei più degli altri.》, le faccio osservare.

《La vita.》, dice sospirando e agitando la forchetta per aria.

《Ne mangio solo una e poi vado a scuola.》, dico mentre ne taglio un pezzo.

《Fai come vuoi.》, mi sorride.

Finisco di mangiare ed esco di casa ringraziando mia madre per la colazione.

《Era davvero ottima.》, le dico prima di uscire.

Prendo il pullman e Dylan non c'è.

Mi manca.

Mi manca tanto.

Il mio ennesimo ripensamento di tre giorni fa, quando dopo la scenata con Jospeh sono ritornata a casa.

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Ho lezione di chimica all'ultima ora, l'unica lezione che io e lui abbiamo in comune.

Quando entro in aula, il professore in ritardo e solo due posti liberi.

Maledette coppiette.

《Posso?》, chiedo ad una ragazza del mio corso con la quale non ho mai scambiato parola.

《No scusa, dovrebbe arrivare Sarah tra poco.》

《Ah, va bene. Tranquilla.》

Prendo tutto il coraggio che ho lasciato per i casi di evenienza e mi siedo nell'unico posto, a quanto pare, rimasto libero.

Vicino a Dylan

《Mi manchi...》, dice guardandosi le scarpe, come se stesse già parlando con qualcuno prima del mio arrivo.

Il suo aspetto trasandato, i capelli più in disordine del loro quotidiano disordine e gli occhi spenti.

《Era quello che non volevo fare...》, dico abbattuta.

《Cosa?》

《Ridurti in questo stato.》

Un idolo come sognoWhere stories live. Discover now